‘Hindu PRĀNA = ch’i in cinese = l’energia odica di Reichenbach = l’energia orgonica di Wilhelm Reich.
Mesmerismo
Un metodo terapeutico divulgato da Franz Anton MESMER (1734-1815) a Vienna e Parigi. Mesmer sosteneva che il corpo umano ha una forza invisibile o “fluido” che scorre in tutto il corpo e che, se ostruito, causa malattie. La funzione del mesmerista è quella di ripristinare il normale flusso del fluido nel corpo. Durante la sessione mesmerica, i pazienti a volte possono mostrare fenomeni insoliti, comprese le capacità telepatiche. La meccanica del mesmerismo si dice che sia diversa dall’ipnotismo, sviluppato dal Dr. James Braid (morto nel 1860), che è un fenomeno mentale o psicologico. Il fluido invisibile è spesso identificato con l’Hindu PRĀNA, ch’i cinese, l’energia odica di Reichenbach o l’energia orgonica di Wilhelm Reich.
Henry Steel OLCOTT, primo presidente della Società Teosofica (ST), era un noto mesmerista e spesso conduceva sessioni di guarigione a folle di persone, in particolare nello Sri Lanka.
“Il carismatico Reich convinse Albert Einstein a indagare sulla sua machina (l’accumulatore di Orgone), il cui funzionamento sembrava contraddire tutti i principi noti della fisica. Dopo due settimane di test, Einstein confutò le affermazioni del Reich. Tuttavia, la scatola dell’orgone divenne di moda in America negli anni ’40 e ’50, e Reich divenne sempre più noto come il leader del nuovo movimento sessuale che sembrava travolgere il paese. L’accumulatore fu usato da polene controculturali come Norman Mailer, JD Salinger, Saul Bellow, Paul Goodman, Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Dwight Macdonald e William S Burroughs. Negli anni Settanta Burroughs ha scritto un articolo per la rivista Oui intitolato : Tutti gli accumulatori che ho posseduto.
Tradotto con http://www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)
I wake up crying
You’re making rain
And you’re just in reach
When you and sleep escape me
That glowed in the dark
What made it special
Made it dangerous
So I bury it
And forget
You’re here in my head
Like the sun coming out
Ooh, I just know that something good is going to happen
And I don’t know when
But just saying it could even make it happen
Looking over the edge
You could see them coming
You looked too small
In their big, black car
To be a threat to the men in power
In the garden
I can’t hide you
From the government
Oh, god, daddy
I won’t forget
You’re here in my head
Like the sun coming out
Ooh, I just know that something good is going to happen
And I don’t know when
But just saying it could even make it happen
You’re here in my head
Like the sun coming out
Looks the sun coming out
Ooh, I just know that something good is going to happen
And I don’t know when
But just saying it could even make it happen
The sun’s coming out
Your son’s coming out
http://alexdenney.blogspot.com/2015/11/the-story-of-kate-bushs-cloudbusting.html
Chi era l’inventore della macchina per far piovere e per guarire tutte le malattie compreso il cancro ?
Se le scoperte di Willhelm Reich siano vere o false non è mia intenzione appurarlo. In questa sede mi limito a segnalare fra i molteplici interessi del Maestro Luigi Pericle anche il ritrovamento di un apparecchio orgonico in casa S. Tommaso. Dopo alcune ricerche sono riuscito a capire (pubblicandone una foto sul un gruppo Facebook di teosofi) di cosa si trattasse. Qui di seguito pubblico un po’ di materiale per capire meglio la storia travagliata di Reich. Siccome la galassia nella quale il maestro si è avventurato è vastissima vi indico anche altri argomenti di grande interesse per il Maestro che approfondirò in articoli futuri.
L’apparecchio orgonico ritrovato in casa di Luigi Pericle :
Certo questo accanimento da parte delle autorità americane nel distruggere le ricerche di Reich fa un po’ sorridere, in fondo perché attaccare un povero visionario innocuo se le sue invenzioni sono solo fantasia ? Certo se le sue teorie dovessero funzionare sarebbe un bel problema per la medicina riconosciuta nel caso l’opinione pubblica si schierasse in massa a favore di Reich, ma questo non è potuto accadere ne ormai credo che potrà più, o forse chissà ?
se continui a cercarla
ma non darti per vinto perché
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora piu pazzo di te
Wilhelm Reich
Wilhelm Reich
Wilhelm Reich (Dobrzcynica, 24 marzo 1897 – Lewisburg, 3 novembre 1957) è stato un medico, psichiatra e psicoanalista austriaco naturalizzato statunitense.
Firma di Reich
Allievo di Sigmund Freud, divenne noto per le sue ricerche sul ruolo sociale della sessualità, per i suoi studi sul rapporto fra autoritarismo e repressione sessuale, nonché per la sua teoria sulla cosiddetta “energia orgonica” e del rapporto di quest’ultima con gli alieni, con i quali sosteneva di essere venuto in contatto. Arrestato dall’FBI per aver violato il divieto federale di propagandare le proprie teorie, fu assolto da queste accuse ma fu condannato lo stesso per oltraggio alla corte a due anni di carcere senza condizionale; morì per un malore in prigione nel 1957, una settimana prima della prevista libertà sulla parola.
Indice
- 1Biografia1.1I primi studi1.2Psicoanalisi e politica
- 2Pensiero2.1Rapporti con le teorie freudiane2.1.1Allontanamento da Freud2.2La sessualità e il concetto di corazza2.2.1La funzione dell’orgasmo2.2.2La corazza emozionale e muscolare
- 3Reich e il comunismo
- 4Reich e gli alieni
- 5Influenza culturale5.1Nei media
- 6Opere
- 7Note
- 8Bibliografia
- 9Voci correlate
- 10Altri progetti
- 11Collegamenti esterni
Biografia
Reich a tre anni
Reich nacque nel piccolo villaggio di Dobrzcynica (noto oggi come Dobrjanytsji o Dobzau), nei pressi di Leopoli, nella parte polacca della Galizia; attualmente è situato in Ucraina, nell’oblast di Lviv (nome ucraino di Leopoli), che all’epoca era ai limiti dell’Impero austro-ungarico. La famiglia di Reich era benestante e il padre non fece frequentare ai propri figli le scuole pubbliche, ma li fece istruire da un tutore privato, fatto non vietato dalle leggi dell’epoca. I Reich erano di origine ebrea, ma non diedero ai figli una educazione religiosa ebraica, né appartennero mai a movimenti religiosi, assicurando loro la libertà di pensiero.[1]
Nel 1910, a tredici anni, informò il padre della relazione tra il proprio tutore e la madre. Poco dopo la madre si suicidò probabilmente come risposta ai pestaggi quotidiani da parte del marito dopo quella scoperta. Quattro anni dopo morì anche il padre e Wilhelm, diciassettenne, si fece carico dell’impresa familiare e dei possedimenti agricoli, che perse poi con la guerra.[1] Finita la guerra si iscrisse a giurisprudenza presso l’Università di Vienna, ma poco dopo passò a Medicina, ove si laureò nel 1922 dopo quattro anni di corso anziché sei, come era consentito ai reduci di guerra. In questo periodo mantenne il fratello minore, che morirà ventiseienne, dando ripetizioni agli studenti universitari.
I primi studi
Nel 1919, al secondo anno di questo cursus studiorum, organizzò un seminario di sessuologia, ritenendo che la materia fosse il punto debole della facoltà ed invitò anche alcuni psicoanalisti. Nello stesso anno, grazie alla stima che dimostrò per lui Paul Federn, divenne membro della Società Psicoanalitica di Vienna, fondata da Freud, Adler, Kahane, Reitler e Stekel e già nel 1919 iniziò a trattare pazienti.[1]
Nel 1922, anno della laurea, sposò Annie Pink, famosa psichiatra, inizialmente sua paziente come il discepolo Alexander Lowen e iniziò a lavorare nella Clinica Psicoanalitica fondata proprio quell’anno da Freud. Tra il 1924 e il 1930, ormai professore, insegnò all’Istituto di Formazione Psicoanalitica di Vienna.[1] Nel 1925 pubblicò un libro, Il carattere pulsionale, sulla psicopatologia dell’Io. In esso confrontava un panel di nevrotici con inibizioni pulsionali con uno composto da soggetti pulsionalmente disinibiti (affetti cioè da disturbi borderline). Fu qui che per la prima volta si accorse che alcuni problemi avevano una relazione con la condizione sociale dei pazienti (Cfr. Erich Fromm).[1]
Psicoanalisi e politica
Wilhelm Reich nel 1922 circa
La stima di Freud per Reich aumentò regolarmente fino al 1927, anno della sua iscrizione al Partito Comunista di Germania e della pubblicazione del libro La funzione dell’orgasmo. Il libro poneva Reich in contrapposizione con i colleghi. Infatti Reich, esaltando la genitalità e la funzione liberatoria dell’orgasmo (e teorizzando la capacità orgastica), confinava nelle perversioni la sessualità pregenitale e le sue manifestazioni, in armonia con la concezione borghese vigente. Si allontanava in questo modo dalle scoperte di Freud sulla plasticità della libido e i Tre saggi sulla teoria sessuale, che definiscono lo sviluppo sessuale umano dalla nascita alla maturità.
In questo periodo maturò in Reich la convinzione che vi fosse un nesso tra repressione sociale e repressione della sessualità (idea ripresa da Marcuse in Eros e Civiltà), differenziandosi in questo da Freud, che da sempre interessato all’aspetto sociale delle nevrosi, a partire dalla scoperta del complesso di Edipo, nel processo di sviluppo della psicoanalisi dalla contrapposizione tra istinto di conservazione e istinto sessuale era pervenuto al dualismo tra amore e odio.[1]
Il dualismo tra Eros e Thanatos, al quale Freud poteva finalmente ricondurre i fenomeni del sadismo e del masochismo, fu respinto con vigore da Reich, affermando egli una predisposizione della libido a disporsi con bontà e amore, quando potesse svilupparsi senza repressione. Reich affermava: “fondamentalmente la vita è semplice, la complica solo la struttura umana quando è caratterizzata dalla paura di vivere”, invertendo così i termini freudiani, che afferivano alla paura della morte.
Scheda segnaletica di Wilhelm Reich compilata dagli agenti penitenziari federali (1957)
Nel 1930 Reich emigrò a Berlino, si iscrisse al KPD e nel suo ambito fondò l’Associazione per una politica sessuale proletaria (Sexpol); scopo dell’associazione era promuovere l’educazione sessuale dei giovani della classe operaia, indirizzandola in senso rivoluzionario e anticapitalistico[2].
Nel 1921, con la pubblicazione di Massenpsychologie und Ich-Analyse, Freud aveva proseguito nell’analisi dei meccanismi sociali iniziata circa 10 anni prima con Totem e Tabù. Nel 1930–1933 Reich, partendo dalle scoperte di Freud, scriveva Massenpsychologie des Faschismus (Psicologia di massa del fascismo) nel tentativo di fondere le acquisizioni psicoanalitiche e del carattere con gli studi e le osservazioni sociali condotte, arrivando a definire la struttura psicologica degli individui e delle masse che soggiacciono al potere dispostico del nazi-fascismo e dei dittatori in genere.
Nel 1933 Reich ruppe col Partito comunista tedesco. L’associazione Sexpol aveva cominciato a elaborare una forte critica all’involuzione burocratico-autoritaria e al conservatorismo in materia di morale sessuale, cui anche la KPD aveva soggiaciuto per effetto dell’egemonia di Stalin[3].
Fuga negli Stati Uniti
L’ascesa al potere di Hitler costrinse Reich a lasciare Berlino e a ridursi esule in Austria e in Scandinavia.[3] Le opere di Reich furono messe al bando dai nazisti e Reich, di origine ebrea, decise di fuggire trasferendosi nel 1939 negli Stati Uniti d’America, dove continuò le sue ricerche volte a trovare la cura per malattie come il cancro.
A metà degli anni trenta Reich finì per sostenere di aver scoperto durante i suoi studi sull’orgasmo nell’ambito della psicologia un’energia cosmica, che chiamò orgonica, asserendo che fosse contenuta nell’atmosfera e nella materia vivente. In mancanza di prove, questa sua opinione non fu mai accettata dal mondo scientifico.
Processo e condanna
Il Museo Reich presso l’abitazione
Nel 1947, a seguito di una serie di articoli sull’energia orgonica pubblicati su The New Republic e Harper’s, la Food and Drug Administration (FDA), che aveva iniziato a investigare sulle affermazioni di Reich sulla “terapia orgonica”, ne impedì la promozione come trattamento medico. Tra il 1947 e il 1951 condusse il progetto ORANUR.
Processato per violazione di quel divieto, Reich si difese da solo, inviando al giudice le proprie pubblicazioni; alla fine fu condannato a due anni di reclusione per oltraggio alla corte, ma non per frode medica, accusa da cui venne assolto.
Negli ultimi anni Reich cominciò a soffrire di paranoie e apparenti squilibri psicologici, probabilmente in seguito alle ripetute persecuzioni o quelle che lui riteneva tali. Anche il clima politico anticomunista del maccartismo non giovò alla sua salute e alla sua posizione pubblica.
Morte
Arrestato dall’FBI l’11 marzo 1957 e internato in un carcere federale del Connecticut e poi in quello di Lewisburg in Pennsylvania, continuò comunque a scrivere; lo psichiatra della struttura, che lo visitò più volte, gli diagnosticò sintomi psicotici come manie di persecuzione[4]. Reich morì in prigione per un attacco cardiaco otto mesi dopo, il 3 novembre 1957, pochi giorni prima del suo rilascio sulla parola (previsto per il 10 novembre, dopo che aveva scontato circa un terzo della pena comminata).
Il certificato di morte riporta che morì per “insufficienza cardiaca con un infarto miocardico acuto associato ad uno stato di arteriosclerosi generale e sclerosi delle arterie coronarie“.[5] Il figlio Peter lamentò la misteriosa scomparsa di alcuni manoscritti importanti, redatti dal padre durante la prigionia. I funerali si svolsero nella sua tenuta denominata Orgonon, comprendente anche la casa-laboratorio e situata a Rangeley (Maine), dove venne sepolto e dove oggi ha sede il Wilhelm Reich Museum. La figlia Eva ha seguito le orme del padre divenendo medico e psicoanalista.
Pensiero
Nella sua opera come psicoterapeuta vedeva come priorità rieducare le persone e far loro recuperare le energie vitali, partendo dal principio che in ogni individuo doveva esservi rimasta una traccia – piccola, nascosta, ma ancora recuperabile – di natura pulita, di vita potenziale, e di energia residua, su cui fare leva. Nelle sue stesse parole[6]:
Superai il mio timore delle azioni dei malati e scoprii un mondo insospettato. In fondo al meccanismo nevrotico, dietro tutte le fantasie e gli impulsi pericolosi, grotteschi e irrazionali, trovai che una parte della loro natura era rimasta semplice, spontanea e pulita.
Rapporti con le teorie freudiane
Come Freud, Reich era un assertore della sessualità come elemento centrale della psicanalisi; alla base della teorizzazione reichiana vi erano i postulati appartenenti al primo periodo di ricerca di Freud, che riteneva di aver scoperto la libido pulsione “energia vitale”, ovvero la “forza motrice somatopsichica”. Reich la interpreta come un fenomeno fisico, come bio-elettricità che scorre nel corpo umano (e poi come “energia orgonica” a livello cosmico). Nel suo pensiero diviene quindi centrale il concetto di “potenza orgastica”, ossia la capacità di abbandonarsi allo spasmo involontario dell’organismo, all’acme dell’atto sessuale, e di scaricare completamente l’eccitazione. Tale scarica impedisce la formazione di conflitti psichici e blocchi energetici (“ingorgo sessuale”) responsabili delle nevrosi.
Allontanamento da Freud
Vi sono diversi aspetti che hanno allontanato Reich dal suo maestro.[1]
Reich rifiuta la teoria della pulsione di morte: mentre Freud, nell’evoluzione della concezione dualistica degli istinti (prima contrapposta tra istinto di conservazione e istinto sessuale), ritiene che questa pulsione (che tende a portare nello stato di quiete la materia vivente) sia radicata nell’essenza di tutti gli esseri animati, come la mantide religiosa e altri, nei quali l’atto di fecondazione porta alla morte. Per Reich si tratta di una pulsione secondaria rispetto all’unico istinto primario che per lui è e rimane quello “vitale“, deducendo che sadismo e masochismo fino all’autodistruzione derivano dalla nevrosi, dalla distorsione e corruzione delle “funzioni naturali” connaturate all’individuo.
Anche la lontananza fisica e il contatto con altre culture hanno allontanato i due scienziati. Durante il periodo che trascorse a Oslo Reich condusse diversi esperimenti per sbloccare le tensioni muscolari psicosomatiche, ritenendo che una terapia della mente non potesse prescindere da una cura del corpo. Questa teoria sarà sviluppata dal suo discepolo Alexander Lowen, i cui metodi hanno incontrato un successo ben maggiore di quelli del suo «geniale maestro», come ebbe a dire lo stesso Lowen.[senza fonte]
Le teorie di Reich oggi sono parte della cultura medica dolce/alternativa e non più fuorilegge, in paesi evoluti come la Svizzera addirittura riconosciute e pagate dal sistema sanitario. Leggi anche la pagina sulla Bioenergetica.
Freud andava sperimentando che una psicoterapia efficiente, salvo casi di nevrosi difficili quali le sindromi maniaco-depressive e forme di schizofrenia e paranoia grave, era possibile ottenerla con gli strumenti messi a punto progressivamente dalla psicoanalisi. Abbandonata l’ipnosi, che aveva appreso da Charcot a Parigi, era passato alle associazioni libere, all’analisi dei sogni e degli atti mancati, all’analisi della nevrosi di transfert – il rapporto che si sviluppa attraverso fasi positive e negative nella relazione tra paziente e analista – tutto ciò conducendo all’abreazione risolutiva dei traumi instauratisi nella mente del paziente, intesi come veri e propri blocchi dell’energia psichica che “gira a vuoto” producendo sofferenze. Nella pratica, come affermava Freud, si trattava di rendere coscienti processi inconsci deleteri, conducendo ad un allargamento della coscienza, laddove prima c’era l’inconscio. Secondo Reich la scoperta dei “blocchi psichici” poteva essere facilitata dall’eliminazione dei “blocchi fisici”, poiché alla corazza caratteriale corrisponde una corazza somatica. Con tali studi Reich si pone come precursore della medicina psicosomatica.
La sessualità e il concetto di corazza
La funzione dell’orgasmo
Sulla base delle osservazioni da lui fatte durante la psicoanalisi dei suoi pazienti, Reich avvertì la necessità di dare una spiegazione alle esigenze sessuali degli individui e la trovò nella riproposizione della dualità corpo/energia e ritenne di aver evidenziato un principio funzionale di base, secondo il quale la naturale carica energetica a cui ogni organismo vivente sarebbe sottoposto, presto o tardi deve essere scaricata. Secondo Reich la funzione erettile sarebbe la controparte meccanica dell’accumulo di energia, da cui la distinzione tra “orgasmo genitale” (l’eiaculazione) e orgasmo sessuale (la scarica di energia in eccesso): la pratica dell’amplesso porterebbe l’organismo alla massima carica possibile fino al raggiungimento dell’acme sessuale, con l’orgasmo avverrebbe la scarica, seguita dalla distensione. Le descrizioni di Reich circa la sessualità femminile sono inizialmente del tutto assenti, forse per influenza freudiana. In altra sede[7] Reich invece afferma che la sessualità della donna non differisce da quella maschile. L’intero libro è ricco di riferimenti alla sessualità ed all’orgasmo femminile con numerosi esempi clinici.
La funzione basilare di ogni essere vivente fu ritenuta essere quella orgastica. Reich contestava la funzione riproduttiva generalmente attribuita all’orgasmo dalla biologia, sostituendola con una valenza energetica che si tradurrebbe nei dualismi tensione/erezione e scarica/eiaculazione. Reich ritenne che la scarica di energia sessuale fosse una necessità improcrastinabile al fine di preservare le funzioni biologiche dell’organismo. Reich attribuiva le nevrosi e le conseguenze fisiche ed energetiche delle stesse all’insoddisfazione orgastica dovuta al fatto che l’energia in eccesso non fosse scaricata completamente. I traumi psicologici affliggerebbero sia il corpo, sia le funzioni orgastiche e Reich, a differenza delle teorie della psicologia a lui contemporanea su quelle che venivano definite psicopatologie, le considerava piuttosto il risultato di traumi vissuti dall’individuo nei casi in cui le imposizioni culturali ed educative fossero volte a reprimere la necessità di una scarica totale dell’energia in eccesso attraverso l’orgasmo.
Fin dalle prime ricerche Reich sostenne sempre che la maggior parte delle nevrosi mostrassero una particolare struttura stratificata e sviluppò in seguito l’idea che questi “strati” potessero avere una vera e propria connotazione fisica e ostacolassero il naturale fluire dell’energia nell’organismo, alterando così il meccanismo naturale di carica/tensione e scarica/distensione. Le stratificazioni non necessariamente ostacolerebbero le funzioni genitali, ma porterebbero progressivamente all’impotenza sessuale, con la conseguente incapacità di liberare completamente l’energia in eccesso e di raggiungere una distensione completa, pur mantenendo la capacità di ottenere l’orgasmo fisico.
La corazza emozionale e muscolare
Con il termine di “corazza”, si indica l’ancoraggio bio-psicologico della repressione emozionale, o più semplicemente, come indica il termine stesso, lo scudo sia fisico che mentale dietro il quale la personalità (da “persona”, maschera) si nasconde per proteggere l’individuo. La corazza ha la tendenza a “fossilizzarsi” e a non evolversi seguendo lo sviluppo dell’individuo durante il corso della propria vita.
È in questa fase che la corazza cessa di svolgere il suo ruolo primario di difesa e si trasforma in una mera “zavorra” che limita la libertà e la felicità dell’individuo. L’equilibrio psichico garantito dalla corazza ha quindi un prezzo; in cambio ci protegge da quei traumi che non siamo riusciti a rimuovere (altra differenza con Freud) e riduce l’ansia e la paura apparente. In verità una corazza molto sviluppata nasconde una profonda insicurezza interiore ed una forte sfiducia nell’ambiente esterno, percepito come ostile e pericoloso.
Costruzione della corazza
Esattamente come Freud (ed in accordo con le moderne teorie sulla plasticità cerebrale) Reich ritiene che la corazza inizi a formarsi già nella prima infanzia, come risposta del bambino ai limiti che gli vengono posti.
A differenza delle successive teorie comportamentali, per Reich questo adattamento non è superficiale ma profondo. (cfr. formazione del cosiddetto Bambino libero e del cosiddetto Bambino adattato in Analisi transazionale). Secondo Reich, essendo la corazza un’utile “barriera al dolore”, il suo sviluppo è tendenzialmente legato alla quantità di sofferenza prolungata cui è esposto il fanciullo (flusso).
L’intensità del dolore invece può produrre più facilmente un trauma specifico ed una sua conseguente rimozione: quando questa intensità non è sufficientemente elevata, ma ha tuttavia carattere di continuità, ecco che nasce l’esigenza di proteggersi con una “struttura duratura” e non temporanea, in quanto la nostra psiche si attende che il dolore ritorni di continuo e non sia sufficiente eliminarlo “una volta soltanto”.
Quando il dolore si allontana, però, resta la corazza, a perenne memoria. A livello fisico le parti (muscolatura e sistema osseo) coinvolti sono soprattutto il torace e il diaframma (sede della respirazione), il collo e le spalle, la colonna vertebrale (ed in particolare la zona anale e la pelvica).
Eliminazione della corazza
Anche se la corazza è una struttura psicofisica che tende a consolidarsi nel tempo, secondo molti è possibile almeno ridurre alcuni dei limiti che ci pone nella quotidianità.
Gli psicoterapeuti che si fondano sugli studi di Reich sono anche convinti assertori delle malattie psicosomatiche e ritengono che così come un dolore psichico può indebolire le difese immunitarie facendo ammalare il corpo, si possa percorrere il percorso opposto, mantenendo “sano” il corpo; in fin dei conti già gli antichi dicevano “mens sana in corpore sano”. All’epoca di Reich gli effetti benefici dello sport erano poco noti e si preferiva sottoporre i pazienti in terapia a massaggi stimolanti o rilassanti a seconda del problema psicologico. Fra l’altro è da notare che alcune tecniche di rilassamento e respirazione hanno alcuni aspetti in comune (il modo in cui si giunge con l’autoipnosi, che è un vecchio “cavallo di battaglia” dei Freudiani puri).[non chiaro]
Ad una forma di rilassamento fisico deve associarsi, secondo Reich, una forma di “liberazione mentale” mediante il rilascio a livello cerebrale di endorfine. All’epoca il sistema più noto (e semplice) per produrre le endorfine era l’orgasmo: qui si fonda, a torto o a ragione, l’importanza che Reich dava all’orgasmo e di conseguenza alla “liberazione dei costumi sessuali” al fine di rendere l’uomo più libero e consapevole della propria sessualità e dei legami tra una “sessualità repressa” e l’insorgere di patologie psicofisiche.
L’orgone
Reich e l’accumulatore orgonico (1950 circa)
Nel 1942[8] ipotizzò che le malattie psichiche avessero un’eziologia “energetica” e che a questa energia (l’orgone) fossero collegati la sessualità e l’orgasmo.
Reich ipotizzò inoltre che esistesse un dualismo tra materia ed energia e concepì l’orgone come un’energia basilare che avrebbe permeato l’universo: di conseguenza ritenne la sua teoria funzionalmente applicabile anche ad altri ambiti oltre che a quello psicologico, quali ad esempio la meteorologia e l’astronomia. Ritenne inoltre che le teorie da lui formulate fornissero una risposta logica a importanti quesiti, quali una definizione scientifica della vita che permettesse di distinguere nettamente tra “animato” e “inanimato”.
Reich considerò[9] inoltre l’insorgere del cancro come la controparte fisica di una biopatia (ovvero una patologia energetica), da ricercarsi nel ristagno dell’energia orgonica in eccesso.
In base alle caratteristiche individuate per l’energia orgonica, Reich ritenne di aver individuato analogie funzionali con una serie di fenomeni naturali, quali le aurore boreali, gli uragani, il moto e la forma dei corpi celesti, e in particolare la forma delle galassie e la forza di gravità. Alcuni fenomeni naturali macroscopici sarebbero il risultato di semplici superimposizioni di flussi di orgone[10].
Reich intraprese una vasta ricerca con lo scopo di dimostrare le potenzialità della sua scoperta e cercando di produrre riscontri pratici. Vennero condotti numerosi esperimenti nei quali venivano utilizzate apparecchiature appositamente inventate sulla base dei principi che Reich riteneva di aver individuato fino a quel momento. Avrebbe realizzato degli “accumulatori di orgone (detti “ORAC”, acronimo per “orgone accumulators“) e un altro dispositivo, che chiamò cloud buster (letteralmente “acchiappanuvole”). Questo si sarebbe basato sul principio secondo cui piccoli potenziali di orgone verrebbero attratti verso grandi potenziali. Il dispositivo sarebbe stato “alimentato” tramite un flusso di acqua corrente quale un torrente, che possiederebbe un grande potenziale di orgone: tramite esso Reich riteneva fosse possibile creare un flusso di orgone direzionato che, incrociato con quello naturale atmosferico, avrebbe potuto produrre o dissolvere le nuvole.
Tra il 1947 e il 1951 Reich condusse l'”esperimento ORANUR”, che riguardava lo stato di “ipereccitazione” a cui sarebbe stata sottoposta la presunta “energia orgonica” se a contatto con materiali radioattivi (energia nucleare). L’effetto dell’esperimento fu diverso da quello che Reich si aspettava e lo portò ad ipotizzare l’esistenza dell'”orgone negativo” o “DOR” (acronimo di “deathly orgone“, ovvero “orgone mortale”). Dopo la presunta scoperta del DOR Reich attivò diverse serie di operazioni pensando di poter debellare la siccità utilizzando i macchinari da lui inventati[11].
Reich, le masse e il movimento per la liberazione sessuale
«La repressione sessuale è alla base della psicologia di massa di una «certa» civiltà e precisamente di quella «patriarcale e autoritaria», in tutte le sue forme.» |
(da Psicologia di massa del fascismo) |
Reich visse all’inizio del XX secolo in una Europa continentale contadina e borghese, almeno trent’anni prima del movimento del Sessantotto, quando per la prima volta nel mondo viene messa in dubbio l’etica sessuale in vigore nel mondo occidentale.[1] Reich si affiancò al filone, ispirato anche da Freud e dalla sua teoria sui tabù, che spingeva al riconoscimento di una libertà sessuale primitiva di molti popoli “non civilizzati” in altre parti del pianeta; questa sessualità è vista come la sessualità naturale, priva di timori e falsa pudicizia. È proprio per le sue teorie sulla sessualità ed i suoi appelli pubblici per la liberazione dei costumi che Reich è passato alla storia, considerato unanimemente il “profeta” della “rivoluzione sessuale” che scosse l’Europa tra gli anni sessanta e gli anni settanta.
Reich tende a identificare la salute psichica con la liberazione della sessualità; poiché la nevrosi è un fenomeno di massa, la soluzione non può essere individuale (le cure psicanalitiche, lunghe e costose), ma deve consistere nella prevenzione sociale tramite misure politiche. Reich riesce così a coniugare Marx e Freud, accusando la classe dominante di mantenere l’ordine sociale (e con esso la propria supremazia) reprimendo il libero manifestarsi dell’energia sessuale.
La morale sessuale dominante nella società e nella famiglia si esplica in sostanza, tramite una struttura psichica che reprime le pulsioni sessuali, generando nevrosi e infelicità. con un’educazione dolce e severa la famiglia instaura una dipendenza emotiva che incentiva la permanenza nelle mura di casa e ostacola l’allontanamento dei figli, e la piena capacità di lotta inizialmente verso l’autorità paterna, e in un secondo momento lotta di classe verso l’ordine costituito.
Reich ha in questo profondamente influenzato studiosi come Fromm e Marcuse.
Sadismo e fascismo
Reich distingueva nettamente la sessualità sana e naturale, da quella perversa (nel senso freudiano di perversione) e pornografica. L’uomo nevrotico, quando non è impotente, vive una sessualità distorta, di tipo sadico o narcisistico, che provoca la ripugnanza delle donne. La sessualità genitale-orgastica promossa da Reich consiste nell’ “abbraccio amoroso”[12], non è ne’ un atto di evacuazione accompagnato da disgusto, ne’ una dimostrazione di conquista. Egli riteneva che per effetto della repressione, la liberazione sessuale, se attuata senza responsabilità, avrebbe causato un’eccessiva fuoriuscita di energia e quindi una sessualità eccessiva e non appagante, o una di tipo sadico-pornografico, come conseguenza diretta della chiusura precedente e valvola di sfogo, al posto di una sessualità erotico-libertaria; non per questo però la repressione deve continuare, anzi va lentamente sostituita, senza proibizioni, da una sessualità sana e libera.
Da ciò deriverebbe anche il fascismo stesso:
«Il carattere sadico-pervertito dell’ideologia razziale tradisce la sua natura anche nel suo atteggiamento di fronte alla religione. Si dice che il fascismo sarebbe un ritorno al paganesimo e il nemico mortale della religione. Ben lungi da ciò, il fascismo è l’estrema espressione del misticismo religioso. Come tale si manifesta sotto una particolare forma sociale. Il fascismo appoggia quella religiosità che nasce dal pervertimento sessuale, e trasforma il carattere masochista della religione della sofferenza dell’antico patriarcato in una religione sadica. Di conseguenza traspone la religione dall’aldilà della filosofia della sofferenza nell’aldiqua dell’omicidio sadico.» |
(La psicologia di massa del fascismo, Prefazione alla III edizione del 1932) |
Questi studi degli anni ’30 sull’autoritarismo e il totalitarismo come patologie psichiche di massa, assieme a quelli di Erich Fromm, influenzeranno anche la nozione di personalità autoritaria descritta da Theodor Adorno e dalla scuola di Francoforte per la prima volta nel 1950.[13]
La “peste emozionale”
Reich sostenne che i movimenti di masse alienate, inneggianti alla guerra, al razzismo, al linciaggio e alla crudeltà, sono vittime della cosiddetta “peste emozionale” (su cui scriveranno anche Marcuse, Fromm, Hannah Arendt e Albert Camus). Questo concetto è relativo sia al concetto di psicologia delle masse di Freud, sia con la nozione di alienazione di Marx. Vi sono alcuni feticci che conducono alla “piaga”, quali il nazionalismo, il patriottismo esasperato, la tradizione, il patriarcato, l’autoritarismo, il familismo, la religione, l’obbedienza e le gerarchie, tutti processi di disumanizzazione in cui gli individui vengono trasformati in una massa meccanizzata, ad opera delle classi dirigenti “psicopatiche” della società.
Reich e il comunismo
Wilhelm Reich è considerato anche il fondatore della corrente politico-sociologica del “freudo-marxismo”, specie con la sua opera Materialismo dialettico e psicoanalisi. Già precedentemente altri analisti, come Sigfrid Bernfeld, avevano tentato di accostare le concezioni marxiane a quelle psicoanalitiche ma il saggio di Reich rappresenta una sorta di spartiacque tra una psicoanalisi intesa come esclusivo lavoro terapeutico sul singolo e una psicoanalisi che invece considera le masse popolari, quindi la società, come terreno di azione in cui innestare le istanze di liberazione rivoluzionaria coadiuvati dalla conoscenza della psicologia di massa.
Reich si iscrisse nel 1927 al Partito Comunista d’Austria, tentando la prima coniugazione tra marxismo e psicoanalisi, a cui lo stesso Freud, critico su alcuni aspetti del marxismo, si opporrà.
La militanza nel partito consente a Reich di scoprire quella che avrebbe definito in seguito come la “materia sessuale di massa”: ad esempio l’assenza di una sessualità sana e soddisfacente conduceva alla nevrosi di origine sessuale ed alle angosce adolescenziali, frutto anche della scarsa informazione in materia. Chi pagava maggiormente per questi limiti posti dalla società attraverso i suoi tabù erano le classi meno abbienti e istruite, quelle che subivano passivamente il potere e non avevano gli strumenti per ribellarsi: il luogo di incontro tra Reich e i suoi pazienti erano i “centri popolari di igiene sessuale”, da poco istituiti per consentire al proletariato di accedere a terapie psicologiche altrimenti troppo onerose.
Egli contestò i termini marxisti “borghese” e “proletario” sostituendoli con “reazionario” e “libertario“, ammettendo che tali qualifiche sono trasversali alle classi sociali, con una più marcata accentuazione repressiva nelle classi meno abbienti.
In questo periodo da “medico del popolo” Reich trae gli elementi esperienziali per contestare teorie e pratiche terapeutiche freudiane. Su questi argomenti scrive in quegli anni diversi testi tra cui: La funzione dell’orgasmo (1927) e Materialismo dialettico e psicoanalisi (1929). Reich anche in opere successive come L’irruzione della morale sessuale coercitiva e Psicologia di massa del fascismo fa molti riferimenti antropologici, specie antropologico-culturali e storici.
Del resto la Storia era stata trascurata dallo stesso Freud. È necessario, afferma Reich, considerare la natura, segnatamente la natura umana (su questo concetto le diatribe sono molte, pure in campo marxista) e parimenti l’evoluzione della struttura sociale. La Storia è un flusso dialettico di eventi che riguarda i singoli individui e le masse.
Natura e cultura (Nature-Nurture) debbono essere viste come un sistema in cui le interrelazioni dei suoi elementi causano i fenomeni complessi che caratterizzano lo svolgersi delle società umane nella storia, appunto. Non bisogna cadere, sostiene Reich in più parti della sua opera (precedente il “periodo orgonomico”), in un naturalismo inemendabile. È bene considerare gli eventi individuali e sociali sotto l’ottica storica perché solo così è pensabile una trasformazione sociale che altrimenti sarebbe impossibile dato che ogni fenomeno verrebbe inscritto nel nostro patrimonio genetico, né più, né meno dei programmi istintuali delle altre specie viventi.
Quando nel 1930 Reich si trasferisce a Berlino, milita attivamente nel Partito Comunista Tedesco. Pubblica le opere più importanti negli anni trenta: L’irruzione della morale sessuale coercitiva (1932), La lotta sessuale dei giovani (1932), Analisi del carattere (1933), La psicologia di massa del fascismo (1933) e, infine, La rivoluzione sessuale (1936).
In rotta con il partito fin dal 1932 a causa della sua propaganda anti-stalinista (in passato aveva avuto una corrispondenza epistolare anche con Lev Trotsky) tra i giovani iscritti e per le posizioni propugnate nel saggio La psicologia di massa del fascismo (dove individua nel fascismo “l’espressione politicamente organizzata della struttura caratteriale umana media” in quanto costituisce “l’atteggiamento fondamentale dell’uomo autoritariamente represso dalla civiltà delle macchine”), Reich è anche bandito – nel 1934 – dalla “Società psicoanalitica internazionale”, mentre già si trova a vagabondare per l’Europa per sottrarsi al nazismo oramai dilagante.
Reich e gli alieni
Nei suoi ultimi anni Reich ha narrato in diverse circostanze di quelle che riteneva le sue esperienze con gli extraterrestri.
Wilhelm Reich
In particolare in uno dei suoi ultimi libri, Contact With Space, riferisce di un presunto avvistamento con una astronave aliena, che sarebbe avvenuta il 14 dicembre del 1954, nei cieli sopra il deserto dell’Arizona. Egli, puntando il suo Cloud buster in direzione della sfera luminosa o presunto UFO, sarebbe riuscito a respingere gli alieni, ma avrebbe ricevuto di ritorno un’onda di energia che lo colpì arrecandogli danno e non vi mise poco a riprendersi da quella presunta “risposta” offensiva dell’UFO. Da qui la supposizione che il cloud-buster in qualche maniera avesse infastidito l’UFO che aveva interpretato quel gesto come un attacco.
Reich ipotizzò di poter essere egli stesso frutto di un incrocio con gli alieni:
«E possibile che il pianeta Terra ospiti esseri venuti dallo spazio? […] Sono io forse un uomo dello spazio? Appartengo forse ad una nuova razza terrestre, generata dall’amplesso fra esseri provenienti dallo spazio esterno e donne terrestri? I miei figli sono forse i discendenti della prima specie interplanetaria? […] Non è affatto impossibile che esseri provenienti dallo spazio esterno siano atterrati (o atterreranno in futuro) sulla Terra, e che, quali che possano essere le loro ragioni, abbiano incominciato a riprodursi qui.» |
Nel particolare clima culturale e sociale costituitosi negli Stati Uniti degli anni cinquanta, Reich, come molti americani in quegli anni, era stato molto impressionato dalla nuova ondata di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Egli formulò la sua teoria sulla relazione fra orgone e UFO (che egli chiama EA, ossia “energia Alfa”) proprio dopo aver letto il best seller di Donald Keyhoe Flying Saucers from Outer Space (1953) e la sua presunta battaglia con gli alieni avvenne solo tre settimane dopo che egli aveva visto La Guerra dei mondi (1953), un film che egli aveva entusiasticamente definito come “un approccio quanto mai realistico all’emergenza planetaria” (“a rather realistic approach to the planetary emergency”).
Reich riteneva gli alieni responsabili del processo di desertificazione della Terra ed intenzionati a conquistare il pianeta. Secondo lui, il progetto degli alieni era quello di “disseminare sul nostro pianeta il terribile DOR”. Questa adesione all’ufologia (peraltro interesse, nello stesso periodo, anche di altri psicoanalisti non convenzionali, come Carl Gustav Jung), e in particolare ad una variante della cosiddetta teoria del complotto sugli UFO, ha provocato molte critiche alla persona e alle teorie reichiane.
Influenza culturale
Dalle idee di Reich trasse origine in Italia l’Associazione italiana per l’educazione demografica (AIED), fondata dallo psicologo Luigi de Marchi, convinto reichiano, che è stato a lungo un collaboratore del Partito Radicale e di Radio radicale. De Marchi ha unito la psicologia reichiana al neo-malthusianesimo e alla preoccupazione del sovrappopolazione, nonché la critica ad alcuni aspetti della legge Basaglia e dell’antipsichiatria, sostenendo che la chiusura dei manicomi avrebbe provocato un aumento dei delitti in famiglia (legato ad un altro concetto reichiano, quello dell’autoritarismo famigliare tradizionale): De Marchi propose l’apertura di cliniche psichiatriche apposite, in cui la persona umana venisse rispettata ma curata.[14]
Dall’eredità del suo ultimo e intenso periodo di ricerche orgonomiche sulla prevenzione delle nevrosi e delle biopatie svolta da Reich nell’OIRC, Eva Reich figlia e collaboratrice strettissima di Wilhelm Reich, sviluppò l’approccio della Gentle Bioenergetics, anche definita vegetoterapia orgonomica dolce e la diffuse con l’impegno di tutta una vita in molti continenti. Nel 1995 con la sua collaborazione Silja Wendelstadt (psicologa e analista bioenergetica) fonda a Roma il Centro Studi Eva Reich per la prevenzione primaria delle patologie fisiche, psichiche e relazionali e la promozione della salute di mamma e bambino sin dal concepimento, e diffonde in Italia la metodologia orgonomica della Gentle Bioenergetics.
Nei media
- W.R. – Misterije organizma, del cineasta belgradese Dušan Makavejev, del 1968, è un omaggio alle teorie dello psicanalista Wilhelm Reich, realizzato con interviste e altro materiale girato durante un viaggio negli Stati Uniti.
- Wilhelm Reich e le sue teorie sono citate e utilizzate come base della trama nel romanzo fantastico Il mistero dell’inquisitore Eymerich (1996) dello scrittore italiano Valerio Evangelisti (ambientato in Sardegna, dove lo scrittore immagina essere situati centri di forza orgonica), e in altri dello stesso autore che hanno come protagonista l’inquisitore Nicolas Eymerich.
- La cantante inglese Kate Bush ha scritto una canzone ispirata alla biografia di Wilhelm Reich intitolata Cloudbusting, il secondo singolo tratto dall’album Hounds of Love (1985). Il video del singolo, in cui l’attore Donald Sutherland interpreta la parte di Reich, ebbe grande popolarità e fruttò un premio alla cantante ai Music Video Awards (come migliore interprete femminile).[15]
- Un numero della serie a fumetti The Invisibles (1994-1999) intitolato Karmageddon: Part 1: Tantrika (Vol. 3 numero 8): espone alcuni riferimenti alla teoria dell’orgone e li mette in relazione con alcuni principi del marchese De Sade inerenti alla sessualità e la psiche.
- Le teorie di Reich sono alla base del terzo volume del manga erotico-horror Shanana della giungla (Makyou No Shanana) di Hiroshi Yamamoto, edito in Italia da Ronim Manga nel 2011.
- Parte della vita statunitense di Wilhelm Reich è affrontata nel film The Strange Case of Wilhelm Reich[1] del regista Antonin Svoboda, già documentarista dell’attività di ricerca di Wilhelm Reich.[2]
- La canzone Reichiana di Stefano Rosso, dall’album …e allora senti cosa fò (1978) riprende alcuni dei temi di Wilhelm Reich.[senza fonte]
Opere
In Italiano:
- Passioni di gioventù: un’autobiografia 1897-1922 (1919-1925) (tr. Barbara Bergonzi, SugarCo, Milano 1990)
- Conflitti libidici e fantasie deliranti: il «Peer Gynt» di Ibsen (1920) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-7198-299-1)
- Il coito e i sessi (1922) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-300-9)
- Scritti giovanili volume I (1920-1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1977 ISBN 88-7198-296-7)
- Scritti giovanili volume II (1920-1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1977 ISBN 88-7198-297-5)
- Il carattere pulsionale (1925) (tr. Ettore Zelioli, SugarCo, Milano 1982 ISBN 88-7198-302-5)
- Il tic come equivalente della masturbazione (1925) (tr. SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-301-7)
- Genitalità (o scritti giovanili vol. n. III) (tr. Giovanna Agabio, SugarCo, Milano 1980 ISBN 88-7198-167-7)
- Analisi del carattere (1933) (tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1973 ISBN 88-7198-209-6)
- Psicologia di massa del fascismo (1933) (tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1971; Mondadori, Milano 1974 ISBN 88-06-16376-0 ISBN 88-7198-148-0); Einaudi, settembre 2002 (ultima ristampa settembre 2009);
- Cos’è la coscienza di classe (1933) ( a cura di Cristina Giansiracusa, Milano 1979 Collettivo editoriale 10/16)
- La rivoluzione sessuale (1930-1934), tr. Vittorio Di Giuro, Feltrinelli, Milano 1963 ISBN 88-07-80440-9 (trad. Enrica Albites-Coen e Roberto Massari, Emme emme, Roma, 1992 ISBN 88-85378-35-8)
- L’irruzione della morale sessuale coercitiva (1934-1935) (tr. Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1972 ISBN 88-7198-228-2)
- Sessualità e angoscia: un’indagine bioelettrica (1935-1936) (tr. SugarCo, Milano 1983 ISBN 88-7198-213-4)
- Esperimenti bionici sull’origine della vita (1936) (tr. Giovanna Agabio, SugarCo, Milano 1981 ISBN 88-7198-176-6)
- La scoperta dell’orgone, volume n. I – La funzione dell’orgasmo (1942) (tr. Furio Belfiore, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-515-2222-7)
- La scoperta dell’orgone, volume n. II – La biopatia del cancro (1948) (tr. Adriano Caiani, SugarCo, Milano 1976 ISBN 88-7198-317-3)
- Ascolta, piccolo uomo (1948) (tr. Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1973 ISBN 88-7198-298-3)
- Etere, Dio e diavolo (1949) (tr. Maria Luraschi e Maria Agrati, SugarCo, Milano 1974 ISBN 88-7198-287-8)
- Bambini del futuro: sulla prevenzione delle patologie sessuali (1950) (tr. Annelise Wolf e Sibilla Belfiore, SugarCo, Milano 1987 ISBN 88-7198-286-X)
- L’assassinio di Cristo: la peste emozionale dell’umanità (1951) (tr. Marco Amante, SugarCo, Milano 1972 ISBN 88-7198-107-3)
- Superimposizione cosmica (1951) (tr. Maria Gallone e Maria Luraschi, SugarCo, Milano 1975 ISBN 88-7198-219-3)
- Reich parla di Freud (1952) (a cura di Mary Higgins e Chester M. Raphael, tr. Furio Belfiore e Anneliese Wolf, SugarCo, Milano 1970 ISBN 88-7198-194-4)
- Individuo e Stato (1953) (tr. Alberto Tessore e Silvana Ziviani, SugarCo, Milano 1978 ISBN 88-7198-232-0)
- La teoria dell’orgasmo e altri scritti (tr. Luigi De Marchi e Mary Boyd Higgins, Lerici, Milano 1961; tr. Furio Belfiore, SugarCo, Milano 1969)
- La lotta sessuale dei giovani (tr. Nicola Paoli, Samonà e Savelli, Roma 1972)
In tedesco:
- Der triebhafte Charakter : eine psychoanalytische Studie zur Pathologie des Ich, 1925
- Die Funktion des Orgasmus : zur Psychopathologie und zur Soziologie des Geschlechtslebens, 1927
- Ueber den Oedipuskomplex : drei psychoanalytische Studien with Felix Boehm and Otto Fenichel, 1931
- Charakteranalyse : Technik und Grundlagen für studierende und praktizierende Analytiker, 1933
- Massenpsychologie des Faschismus, 1933
- Die Sexualitaet im Kulturkampf, 1936
- Dialektischer Materialismus und Psychoanalyse, 1929
- Der Einbruch der Sexualmoral, 1932
- Die Bione, 1938
In inglese
- American Odyssey: Letters and Journals 1940-1947
- Beyond Psychology: Letters and Journals 1934-1939
- The Bioelectrical Investigation of Sexuality and Anxiety
- The Bion Experiments: On the Origins of Life
- Function of the Orgasm (Discovery of the Orgone, Vol.1)
- The Cancer Biopathy (Discovery of the Orgone, Vol.2)
- Character Analysis – Analisi del carattere (1933)
- Children of the Future: On the Prevention of Sexual Pathology
- The Oranur Experiment, First Report (1947-1951)
- Contact With Space: Oranur Second Report, 1951-56, Core Pilot Press, 1957
- Cosmic Superimposition: Man’s Orgonotic Roots in Nature
- Early Writings
- Ether, God and Devil (1951)
- Genitality in the Theory and Therapy of Neuroses
- The Invasion of Compulsory Sex-Morality – ‘L’irruzione della morale sessuale coercitiva (1932)
- Listen, Little Man! – La lotta sessuale dei giovani (1932)
- The Mass Psychology of Fascism (1946), versione inglese ampliata e rivisitata – La psicologia di massa del fascismo
- The Murder of Christ (Emotional Plague of Mankind, Vol.2)
- The Oranur Experiment
- The Orgone Energy Accumulator, Its Scientific and Medical Use
- Passion of Youth: An Autobiography, 1897-1922
- People in Trouble: Emotional Plague of Mankind, Vol.1)
- Record of a Friendship: The Correspondence of Wilhelm Reich and A.S. Neill (1936-1957)
- Reich Speaks of Freud
- Selected Writings: An Introduction to Orgonomy
- The Sexual Revolution – La rivoluzione sessuale (1936)
Note
- ^ Salta a:a b c d e f g h Reich, Wilhelm, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011, Treccani.it – Enciclopedie on line.
- ^ Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano, 1986, pag. 157n.
- ^ Salta a:a b Silvia Vegetti Finzi, Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano, 1986, pag. 158n.
- ^ Sharaf 1994, pp. 469–470; Turner 2011, pp. 419–421.
- ^ (EN) Myron Sharaf, Fury on Earth: A Biography of Wilhelm Reich, Da Capo Press, 1994, p. 477, ISBN 978-0-306-80575-2.
- ^ W. Reich, Die Entdeckung des Orgons und die Funktion des Orgasmus, 1942 (trad. it. La funzione dell’orgasmo, Sugarco, Milano, pag. 186)
- ^ W. Reich, La funzione dell’orgasmo, pag. 82
- ^ Wilhelm Reich, La scoperta dell’orgone, volume n. I – La funzione dell’orgasmo, 1942 (ISBN 88-515-2222-7)
- ^ Wilhelm Reich, La scoperta dell’orgone, volume n. II – La biopatia del cancro, 1948 (ISBN 88-7198-317-3)
- ^ Wilhelm Reich, Superimposizione cosmica, 1951 (ISBN 88-7198-219-3)
- ^ Wilhelm Reich, L’assassinio di Cristo, 1951 (ISBN 88-7198-107-3); Idem, Individuo e stato, 1953 (ISBN 88-7198-232-0).
- ^ W. Reich, La funzione dell’orgasmo, ediz. 1942, Il Saggiatore, p. 168
- ^ R. Segastori, Lcf’ambiguità del potere. Necessità, ossessione, libertà, Donzelli Editore, 1999, p. 171
- ^ Addio a Luigi De Marchi: lo psicologo che inventò l’Aied
- ^ http://books.google.it/books?id=_yQEAAAAMBAJ&pg=RA1-PA83
Bibliografia
- Albini, C. (1997) Creazione e castigo. La grande congiura contro W. Reich, Tre Editori, ISBN 978-88-86755-09-2
- Dadoun, R. (2007) Cento fiori per Wilhelm Reich, Spirali, ISBN 978-88-7770-771-0
- De Marchi, L.; Valenzi, V. (2007) Wilhelm Reich. Una fornidabile avventura scientifica ed umana, Macro Edizioni, ISBN 978-88-7507-859-1
- Maglione, R. Wilhelm Reich e la Modificazione del Clima, (Torino, 2004)
- Pitto, A., (2017), Wilhelm Reich e il freudo-marxismo. Psicoanalisi e politica. Milano, Unicopli, ISBN 978-88-400-1931-4
- Sharaf, Myron: Fury on Earth. Biography of Wilhelm Reich. — N.Y., 1983.
- Totton, N.; Edmondson, E. (2007) Nuovi sviluppi della terapia di Wilhelm Reich, Red, ISBN 978-88-7447-534-6
- Zabini, A. (1996) W. Reich e il segreto dei dischi volanti, Tre Editori, ISBN 978-88-86755-02-3
- “Wilhelm Reich vita ed opere” Nicola Glielmi, Roberto maglione, Messina 2005
- James DeMeo, Nuove informazioni sulla persecuzione e morte di Wilhelm Reich, 2013
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Wilhelm Reich nell’Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 21 dicembre 2017.
- (EN) Wilhelm Reich in Encyclopedia Britannica, su britannica.com. URL consultato il 21 dicembre 2017.
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Wilhelm Reich: the man who invented free love

When Wilhelm Reich, the most brilliant of the second generation of psychoanalysts who had been Freud’s pupils, arrived in New York in August 1939, only a few days before the outbreak of war, he was optimistic that his ideas fusing sex and politics would be better received there than they had been in fascist Europe. Despite its veneer of puritanism, America was a country already much preoccupied with sex – as Alfred Kinsey’s renowned investigations, which he had begun the year before, were to show. However, it was only after the second world war that the idea of sexual liberation would permeate the culture at large. Reich could be said to have invented this “sexual revolution”; a Marxist analyst, he coined the phrase in the 1930s in order to illustrate his belief that a true political revolution would be possible only once sexual repression was overthrown. That was the one obstacle Reich felt had scuppered the efforts of the Bolsheviks. “A sexual revolution is in progress,” he declared, “and no power on earth will stop it.”
Reich was a sexual evangelist who held that satisfactory orgasm made the difference between sickness and health. It was the panacea for all ills, he thought, including the fascism that forced him from Europe. In his 1927 study The Function of the Orgasm, he concluded that “there is only one thing wrong with neurotic patients: the lack of full and repeated sexual satisfaction” (the italics are his). Seeking to reconcile psychoanalysis and Marxism, he argued that repression – which Freud came to believe was an inherent part of the human condition – could be shed, leading to what his critics dismissed as a “genital utopia” (they mocked him as “the prophet of bigger and better orgasms”). His sexual dogmatism got him kicked out of both the psychoanalytic movement and the Communist party. Nevertheless, Reich was a figurehead of the sex-reform movement in Vienna and Berlin – before the Nazis, who deemed it part of a Jewish conspiracy to undermine European society, crushed it. His books were burned in Germany along with those of Magnus Hirschfeld and Freud. Reich fled to Denmark, Sweden and then Norway, as fascism pursued him across the continent.
Soon after he arrived in the United States – by which time his former psychoanalytic colleagues were questioning his sanity – Reich invented the Orgone Energy Accumulator, a wooden cupboard about the size of a telephone booth, lined with metal and insulated with steel wool. It was a box in which, it might be said, his ideas about sex came almost prepackaged. Reich considered his orgone accumulator an almost magical device that could improve its users’ “orgastic potency” and, by extension, their general, and above all mental, health. He claimed that it could charge up the body with the life force that circulated in the atmosphere and which he christened “orgone energy”; in concentrated form, these mysterious currents could not only help dissolve repressions but treat cancer, radiation sickness and a host of minor ailments. As he saw it, the box’s organic material absorbed orgone energy, and the metal lining stopped it from escaping, acting as a “greenhouse” and, supposedly, causing a noticeable rise in temperature in the box.
The charismatic Reich persuaded Albert Einstein to investigate the machine, whose workings seemed to contradict all known principles of physics. After two weeks of tests Einstein refuted Reich’s claims. However, the orgone box became fashionable in America in the 1940s and 50s, and Reich grew increasingly notorious as the leader of the new sexual movement that seemed to be sweeping the country. The accumulator was used by such countercultural figureheads as Norman Mailer, JD Salinger, Saul Bellow, Paul Goodman, Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Dwight Macdonald and William S Burroughs. In the 1970s Burroughs wrote an article for Oui magazine entitled “All the Accumulators I Have Owned”. In it, he boasted: “Your intrepid reporter, at age 37, achieved spontaneous orgasm, no hands, in an orgone accumulator built in an orange grove in Pharr, Texas.” At the height of his James Bond fame, Sean Connery swore by the device, and Woody Allen parodied it in Sleeper (1973), giving it the immortal nickname the “Orgasmatron”.
To bohemians, the orgone box was celebrated as a liberation machine, the wardrobe that would lead to utopia, while to conservatives it was Pandora’s box, out of which escaped the Freudian plague – the corrupting influence of anarchism and promiscuous sex. Reich’s eccentric device can be seen as a prism through which to look at the conflicts and controversies of his era, which witnessed an unprecedented politicisation of sex. When I first came across a reference to the accumulator, I was puzzled and fascinated: why on earth would a generation seek to shed its sexual repressions by climbing into a closet? And why were others so threatened by it? What does it tell us about the ironies of the sexual revolution that its symbol of liberation was a claustrophobic metal-lined box?
Because of his radical past, Reich was placed under surveillance almost as soon as he arrived in America and he was interned at the outbreak of war under suspicion of being a communist (his FBI file is 789 pages long). After the Soviet invasion of Finland, however, he became a committed anti-Stalinist. He rejected politics and now referred to the “self-regulating” sexual utopia of his imagination as “work-democracy”, which many of his fans among America’s avant-garde identified with eroticised anarchy.
In the ideological confusion of the postwar period, when the world was trying to understand the Holocaust, and intellectuals disillusioned with communism fled the security of their earlier political positions, Reich’s ideas landed on fertile ground. After the Hitler-Stalin pact and the Moscow trials, Reich’s theory of sexual repression seemed to offer the disenchanted left a convincing explanation both for large numbers of people having submitted to fascism and for communism’s failure to be a viable alternative to it. Reich, capturing the mood of this convulsive moment, presented guilty ex-Stalinists and former Trotskyites with an alternative programme of sexual freedom with which to combat those totalitarian threats. In his biography of Saul Bellow, who bought an orgone box in the early 50s and sat in it for daily irradiations, James Atlas wrote that “Reich’s Function of the Orgasm was as widely read in progressive circles as Trotsky’s Art and Revolution had been a decade before.”
In creating a morality out of pleasure, Reich allowed postwar radicals to view their promiscuity as political activism and justify their retreat from traditional politics. Reich made them feel part of the sexual elite, superior to the “frozen”, grey, corporate consensus. People sat in the orgone box, whose empty chamber reflected the political vacuum in which the left then found itself, hoping to dissolve the toxic dangers of conformity, which, as Reich had eloquently suggested as early as 1933, bred fascism. As Michael Wreszin put it in his 1994 biography of Dwight Macdonald, who promoted Reich’s ideas in his anarchist-pacifist magazine Politics and hosted nude cocktail parties and orgies at his Cape Cod retreat: “In the gloom of the cold war years intellectuals whose historicism had been shaken faced the choice of either accommodating themselves to a prosperous anti-communist society or taking a stand directly on what Mailer, citing Reich, called ‘the rebellious imperatives of the self’.”
Mailer’s debt to Reich was clear when he described, in his essay “The White Negro” (1957), how the hipster “seeks love . . . love as the search for an orgasm more apocalyptic than the one which preceded it”. The hipster – stoked up with marijuana, existentialism and Reich (his God, Mailer wrote, was “energy, life, sex, force . . . the Reichian’s orgone”) – was the prototype of the countercultural figure that emerged in the 1960s. Mailer dismissed psychoanalysts as “ball shrinkers” – the hipster didn’t need to dissect his desires on the couch because the “orgasm is his therapy”. Man, Mailer wrote, “knows at the seed of his being that good orgasm opens his possibilities and bad orgasm imprisons him”.
Mailer built several variants of the orgone accumulator in his barn in Connecticut. One was carpet-lined so that he could scream his lungs out inside, as he combined Reich’s ideas with Janov’s primal scream therapy; others were built like huge dinosaur eggs so that he could roll about inside them. “They were beautifully finished,” remembered Mailer’s friend, the theatre producer Lewis Allen, “and there was a big one that opened like an Easter egg. He climbed inside and closed the top . . .”
Just before he died, Mailer spoke to me about the direct influence Reich had on his thinking: “The Function of the Orgasm was like a Pandora’s box to me,” he said. “It opened a great deal because I had – to speak personally – I’d been struck with an itch in my own orgasm. So much was good in it; so much was not good in it. And his notion that the orgasm in a certain sense was the essence of the character, which came out and was expressed in the orgasm, gave me much food for thought over the years. So there were many years when I felt that, to a degree, when your orgasm was improving, you were improving with it . . . What was important to me was the force, and clarity and power of [Reich’s] early works, and the daring. And also the fact that I think in a basic sense that he was right.”
Irving Howe, the editor who had published “The White Negro” in Dissent, dubbed Mailer the “thaumaturgist of orgasm”. His essay initiated what Dan Wakefield, in his memoir of New York in the 1950s, called “the Great Orgasm Debate”, which raged “not only in the pages of Dissent but in beds all over New York”. In a subsequent issue of Dissent the writer Ned Polsky argued that hipsters were “so narcissistic that inevitably their orgasms are premature and puny”. The orgasm became a battleground: was the “apocalyptic orgasm” the key to revolution, as Reich and Mailer claimed, or a false aim that camouflaged the hipster’s narcissistic and hedonistic selfishness? Mailer admitted that the apocalyptic orgasm had always eluded him; after our interview he phoned me to assert that “intellectuals never had good orgasms”.
In 1947, after Harper’s magazine introduced Reich to mainstream Americans as the leader of “a new cult of sex and anarchy” that was blooming along the west coast, where Henry Miller and other bohemians lived in shacks along the Pacific, the Food and Drug Administration began investigating Reich for making fraudulent claims about the orgone energy accumulator. In 1954, a court ruled that he had to stop hiring out and selling his machine. By that time Reich had started to suffer from paranoid delusions that the world was under attack by UFOs. The armour-clad orgone box was always something of a protective shield, illustrative of Reich’s sense of being besieged, but he now built a “cloudbuster”, an orgone gun that was designed not only to influence the weather – diverting hurricanes and making it rain in the desert – but to be the first line of defence against an alien invasion. It was a kind of orgone box turned inside out, so that it could work its therapeutic magic on the cosmos.
When Reich broke the injunction, continuing to profit from the sale and rental of accumulators, he was sentenced to two years in prison. The remaining boxes were destroyed and thousands of copies of the journals and the 11 books that Reich had self-published in America, which were thought to constitute “false advertising” for his spurious cancer cure, were incinerated, as his books had been in Nazi Germany. These included copies of The Mass Psychology of Fascism and The Sexual Revolution, which made only passing reference to orgone. The American Civil Liberties Union protested against the book-burning, but the paranoid and anti-communist Reich suspected that the organisation was riddled with subversives and refused their offers of help.
On 3 November 1957 Reich died of a heart attack in Lewisburg Federal Penitentiary, eight months into his sentence and just days before his parole hearing. If his claims for the orgone accumulator were no more than ridiculous quackery, as the FDA doctors suggested, and if he was just a paranoid schizophrenic, as one court psychiatrist concluded, why did the US government consider him such a danger? The FDA spent an estimated $2m investigating and prosecuting Reich. In The Chemical Feast, the consumer advocate Ralph Nader’s 1970 report on the FDA, the body was criticised for expending an inordinate portion of its limited resources on “great quack campaigns”, such as the “vicious” pursuit, carried out with “frightening rigour”, of Reich. What was happening in cold war America that led Reich to become an emblem of large-scale fear?
His lifelong obsession with the curative powers of the orgasm no doubt played a part in the FBI and FDA’s dogged pursuit of him. In 1954 the American Medical Association, which had encouraged the FDA to bring Reich to court, accused Kinsey of sparking a “wave of sexual hysteria” with the publication of his 1953 report, Sexual Behavior in the Human Female. If Kinsey’s libertarianism was attracting attention, bringing Reich to trial promised to help stem that tide; popular magazines certainly fused the projects of the two men, seeing in them a communist plot to bring down America. Reich became the scapegoat for the new morality because, as the guru of the “new cult of sex and anarchy”, he seemed to give a philosophical purpose to the data identified by Kinsey. But Reich was an unwitting guru, far removed from the avant-garde who eagerly consumed his ideas on both coasts; he lived a largely reclusive life in rural Maine, surrounding himself with a very few disciples.
Even so, Reich’s ideas certainly became a rallying point for a new generation of dissenters, and his orgone box, however unlikely an idea it may now seem, became a symbol of the sexual revolution. But it was also a symbol of how the use of images of sexual liberation to sell things had become big business; when it was realised that new sexual attitudes couldn’t be contained, they were exploited. In January 1964, Time magazine declared that “Dr Wilhelm Reich may have been a prophet. For now it sometimes seems that all America is one big orgone box”:
With today’s model, it is no longer necessary to sit in cramped quarters for a specific time. Improved and enlarged to encompass the continent, the big machine works on its subjects continuously, day and night. From innumerable screens and stages, posters and pages, it flashes larger-than-life-sized images of sex. From countless racks and shelves, it pushes the books that a few years ago were considered pornography. From myriad loudspeakers, it broadcasts the words and rhythms of pop-music erotica. And constantly, over the intellectual Muzak, comes the message that sex will save you and libido make you free.
Time called this new “sex-affirming culture” the “second sexual revolution” – the first having occurred in the 1920s, “when flaming youth buried the Victorian era and anointed itself as the Jazz Age”. In contrast, the children of the 1960s had little to rebel against and found themselves, Time commented, “adrift in a sea of permissiveness”, which it attributed to Reich’s philosophy: “Gradually, the belief spread that repression, not licence, was the great evil, and that sexual matters belonged in the realm of science, not morals.” In 1968, student revolutionaries graffitied Reichian slogans, and in Berlin copies of The Mass Psychology of Fascism were hurled at police. At the University of Frankfurt, ’68ers were advised: “Read Reich and Act Accordingly!”
Advertisers, the political theorist Herbert Marcuse argued, eagerly exploited for profit the new realm of unrepressed sexual feeling and used psychoanalysis to encourage the consumer’s apparently infinite desires and to foster what he called “false needs”. Radical sexuality, for which he and Reich had previously held grand hopes, was co-opted and contained: the libido was carefully, almost scientifically, managed and controlled. In the process, as Marcuse detected, sex and radical politics became unstuck.
The orgone energy accumulator offered a generation the opportunity to shed their repressions by climbing into a box, which in turn served as an apt symbol of their alienation and new imprisonment. It is perhaps significant that in Sleeper the Orgasmatron – a machine in which the Woody Allen character attempts to hide from the secret police – is the product of an authoritarian regime. Similarly, in Roger Vadim’s Barbarella (1968), the evil scientist Durand-Durand, who seems to be partly based on Reich, uses a form of orgone accumulator as an instrument of torture when he attempts, unsuccessfully, to kill Jane Fonda with pleasure. These films might be seen to contain, hidden within their comedy, the sort of doubts raised by Marcuse about the efficacy of the sexual revolution. Sexual pleasure, they appear to argue, is not always revolutionary, but can be offered by the establishment as a panacea, thus becoming in itself a form of repression.
As Aldous Huxley wrote in his 1946 preface to Brave New World, a novel about a futuristic dystopia in which sexual promiscuity becomes the law, “as political and economic freedom diminishes, sexual freedom tends compensatingly to increase. And the dictator . . . will do well to encourage that freedom . . . it will help to reconcile his subjects to the servitude which is their fate.” Sexual liberation, despite its apparent eventual successes, might be interpreted, as the philosopher Michel Foucault suggested (with reference to Reich), as having ushered in “a more devious and discreet form of power”.