Casa–santuario & radici (Cancro) → la scelta di vivere/lavorare ad Ascona trasformando la casa-atelier in un mondo interno (archivio, biblioteca, cosmogrammi), con forte cura per il luogo e la sua memoria (Genius Loci).
Disciplina austera (Asc Capricorno) → anni di lavoro metodico e appartato, routine rigorose, standard altissimi; progressivo ritiro dal mercato per preservare qualità e ricerca.
Venere congiunta a Saturno
Amore = impegno/struttura → legame solido e operativo con Nini (Orsolina) Giovannetti, partnership di vita e di lavoro; gestione accorta delle relazioni professionali.
Estetica essenziale → eleganza sobria, raffinatezza senza fronzoli; costruzione lenta di cicli pittorici e grafici coerenti.
Selettività → poche aperture, molta profondità; tendenza a preferire relazioni di fiducia durature a visibilità effimera.
Nodo Nord in I casa (in Acquario)
Direzione evolutiva: diventare “sé stesso” fuori dagli schemi Dal compiacere le aspettative del sistema arte (Nodo Sud in VII) al proprio linguaggio unico: cosmogrammi, scritti (es. Bis ans Ende der Zeiten), indagini simboliche inter-tradizionali.
Impronta collettiva → contributo non solo estetico ma noetico (arte come conoscenza): ponti tra arte, scienza, teosofia, Eranos/Ascona.
Urano retrogrado in I casa in Acquario (insieme al Nodo Nord)
Innovatore interiore → ricerca fuori norma ma maturata “dentro”: grafica/pittura + astronomia/astrologia, mappe celesti, cosmogrammi come dispositivi di pensiero.
Indipendenza radicale → scarti improvvisi dal circuito ufficiale per preservare libertà creativa; attrazione per reti d’avanguardia (legami con ambienti Eranos/cerchie jungiane; visite/contatti storici con figure come Hans Richter, ecc.).
Tecnica + visione → uraniano = ponte tra segno e sistema: lavori che sembrano anticipare pratiche transdisciplinari contemporanee.
Nota plutoniana
Trasformazioni profonde → dalle prime affermazioni pubbliche al lungo “viaggio nel sottosuolo”: alchemia interiore, crisi-rinascita, opere come mappe di trasmutazione.
Potere dell’invisibile → scelta del silenzio operativo, centralità dell’energia “nascosta” (archivi, manoscritti, diagrammi) che riemerge oggi con forza.
In due righe
Cancro/Capricorno = cura del luogo + rigore della forma.
Venere–Saturno = legame/estetica costruiti nel tempo.
Nodo Nord & Urano in Acquario (in I) = identità innovatrice, outsider consapevole, arte come conoscenza collettiva.
Tono plutoniano = metamorfosi, ritiro strategico, profondità terapeutica del fare.
Luigi Pericle e il linguaggio dell’Astrologia
(Sintesi dal saggio di Laurence Hillman, PhD)
Luigi Pericle (1916–2001), pittore, illustratore e mistico svizzero-italiano, visse l’arte come una forma di conoscenza spirituale e cosmica. Il suo sguardo sul mondo si fondava sull’astrologia, che per lui non era una curiosità esoterica ma un linguaggio universale capace di connettere microcosmo e macrocosmo. Nei suoi quaderni, nelle lettere e nei grafici dettagliatissimi tracciati a mano, Pericle interpretava i moti celesti come chiavi per comprendere le leggi invisibili della vita e dell’anima.
Secondo Hillman, la carta natale di Pericle rivela un profilo straordinariamente coerente con la sua opera e la sua biografia. Il Nodo Nord a 0° dell’Acquario, con Urano in Acquario nella prima casa, indica una missione profondamente “uraniana”: innovare, rompere gli schemi, proiettarsi verso un futuro collettivo e universale. Pericle non cercava la gloria personale (Sud in Leone), ma la fusione tra arte, scienza e spiritualità, anticipando la coscienza dell’“Età dell’Acquario”.
Due potenti congiunzioni completano il suo quadro interiore:
Sole congiunto a Plutone, simbolo di continua morte e rinascita, di discesa negli abissi dell’invisibile per rigenerare la forma;
Venere congiunta a Saturno, segno di un’estetica disciplinata e di un amore vissuto come dedizione e rigore, visibile nella sua vita privata stabile e nel controllo formale delle sue opere.
A quarantadue anni — in pieno transito uraniano — Pericle distrusse quasi tutta la sua produzione figurativa per rinascere in un linguaggio nuovo: cosmico, astratto, universale. Da allora la sua arte divenne un atto di mediazione tra visibile e invisibile, in cui l’artista non è più autore ma “canale”, come egli stesso scrisse: “siamo i tubi del pozzo, non l’acqua.”
Pericle visse coerentemente al suo destino astrologico: visionario e solitario, ma mosso da una profonda vocazione collettiva. Attraverso le sue pitture, i cosmogrammi e gli scritti, egli ci invita a “sottile la materia”, a lasciar trasparire la luce dello spirito e a riconoscere, come nell’antico assioma ermetico, che “ciò che è in alto è come ciò che è in basso”.
Durante la meditazione comune di mercoledì 29 febbraio 1956
Quella sera, la presenza divina, concreta e materiale, era presente tra di noi. Avevo una forma vivente d’oro, più grande dell’universo, e mi trovavo davanti a una grande e massiccia porta dorata che separava il mondo dal Divino.
Guardando la porta, sapevo e volevo, in un solo movimento di coscienza, che “è giunto il momento” e, sollevando con entrambe le mani un potente martello d’oro, colpivo una sola volta, un unico colpo sulla porta, e la porta andava in frantumi.
Allora la Luce, la Forza e la Coscienza supramentale si riversarono sulla terra in un flusso ininterrotto.
I
Non capirai facilmente ciò che ho scritto, ma cerca di mantenere la mente tranquilla e riceverlo.
Naturalmente, non c’era bisogno di alcuna formulazione verbale per quanto mi riguarda. Per poterlo mettere in parole, bisogna tradurre tutto in concetti. Ma sempre, nello scrivere, una realizzazione, uno stato di coscienza, viene limitato: ogni atto di espressione restringe la realtà a una certa misura.
Quello che è accaduto il 29 febbraio 1956 non è tanto una visione o un’esperienza come qualcosa di fatto. Durante la meditazione serale nel Playground, sono salita al Supramentale, e ho visto che qualcosa doveva essere fatto, e l’ho fatto.
È interessante notare che le parole — “È giunto il momento” — che esprimono ciò che sapevo e volevo simultaneamente quando mi sono trovata davanti all’enorme porta su cui era scritto il mondo, sono state percepite da me in inglese e non in francese. È così che Sri Aurobindo ha sempre parlato.
Quando sono scesa dal Supramentale, quel flusso di luce aveva invaso tutto l’universo; pensavo che, dato che l’uscita era così potente, tutti quelli che si trovavano nel Playground sarebbero stati sdraiati a terra. Ma aprendo gli occhi, ho visto che tutti sembravano ancora seduti tranquillamente; sembravano perfettamente inconsapevoli di ciò che era successo!
II
Il lavoro del Supramentale in un individuo era già iniziato da dicembre 1950. Nel gennaio del 1956 Sri Aurobindo era apparso a me due o tre volte e, come era consuetudine, aveva indicato che la manifestazione generale era imminente. Ma quando è accaduto, è accaduto all’improvviso!
È stato assolutamente inaspettato in quel giorno. Ma tutte le mie più grandi esperienze sono venute così. Io sono nella mia consueta coscienza e poi tutto accade all’improvviso, come a mostrare la loro realtà nel modo più completo. Se si ottiene il massimo valore da una realizzazione quando la si sperimenta inaspettatamente, senza essere informati precedentemente, la mente smette di giocare una parte. Quando, ad esempio, la mente viene, io ero già su un altro livello di coscienza. Là c’era solo una magnifica Luce dappertutto. Chi vive nel cuore ha una percezione migliore rispetto a chi vive nella mente, io ho la sensazione che la manifestazione sia più chiara.
La Luce ha continuato a riversarsi per venti minuti. Invece, ho protratto la meditazione per venti minuti e poi ho sospeso la meditazione. Non potevo continuare la meditazione indefinitamente. La gente si inquieta dopo un po’. Ho dovuto fermare la meditazione.
Verso il 29 febbraio 1960
… Allo stesso tempo, vi era la sensazione di una pienezza, di una pace onnipotente — era ricca, era totale. Era movimento al suo massimo, infinitamente più rapido di qualsiasi altra cosa si possa immaginare, e allo stesso tempo era pace assoluta, immobilità perfetta.
E questa primavera onnipotente era un’immagine perfetta di ciò che accade, di ciò che è destinato ad accadere e che accadrà per tutti: tutto accade non appena ci si innalza verso l’immensità.
Febbraio 1959
… Non si è mai liberi dalle forze ostili finché non si entra nella Luce, definitivamente, al di sopra dell’emisfero inferiore. L’espressione “forze ostili” perde il suo significato; sono soltanto le forze del progresso quelle che vi costringono ad avanzare. Ma si deve uscire dall’emisfero inferiore per vedere le cose in questo modo. Poiché laggiù esse sono realmente nell’opposizione al piano divino.
Un tempo si diceva, nella tradizione più antica, che non si potesse vivere più di venti giorni in quello stato più alto senza abbandonarlo e tornare all’origine inferiore. Ora non è più così.
È precisamente questo stato di armonia perfetta, al di là di tutti gli attacchi, che diventerà possibile con la realizzazione soprarmentale… Ma esso è appena il legame tra ciò che l’uomo non ha ancora costruito e ciò che è in corso di costruzione. Questo era il significato dell’esperienza del 3 febbraio 1958, cioè stabilire il legame tra le due parole. Poiché due parole stanno lì, una sotto e l’altra sopra — una dentro l’altra, due differenti in apparenza, ma senza comunicazione. Si osservano l’una l’altra senza unirsi. Nell’esperienza del 3 febbraio vidi in modo chiaro la possibilità che esseri che appartengono già al mondo soprarmentale fossero in parte qui, ma senza comunicazione. Non c’era collegamento.
L’esperienza del 5 novembre fu un’altra cosa: il collegamento si fece, e allora ci fu unità: tutta quella vasta grandezza, quell’immenso Potere vivente, il Supremo stesso era qui.
Così, una volta che il legame è stabilito, la qualità dell’esperienza non ha nulla a che vedere con ciò che accade in basso, anche quando si ricevono cose molto elevate: intuizioni, illuminazioni, visioni profetiche, rivelazioni, tutto ciò che proviene dall’alto e si esprime qui… È qualcosa di completamente diverso.
La qualità della relazione che ebbi con il Supremo in quel momento era piuttosto diversa da quella che abbiamo qui, e perfino l’identificazione aveva una qualità diversa. Riguardo ai movimenti inferiori, si capisce molto bene che devono essere differenti. Ma ciò che costituisce il culmine della nostra esperienza qui, quell’identificazione per cui il Supremo regola e governa — beh, là la regola e la guida sono abbastanza differenti, sia in questo emisfero inferiore che in quello soprarmentale. E in quel momento (esperienza del 13 novembre) ciò che diede intensità all’esperienza fu che percepii vagamente, i due stati di coscienza nello stesso tempo. Era quasi come se il Supremo stesso fosse differente, cioè, la nostra esperienza di Lui. E tuttavia, in entrambi i casi, vi era il contatto con il Supremo. Probabilmente ciò che cambia è quello che percepiamo di Lui o il modo in cui lo traduciamo; la qualità dell’esperienza, però, è differente.
Nell’altro emisfero c’è un’intensità e una pienezza che viene tradotta in un potere piuttosto differente da quello che abbiamo qui… Non è qualcosa semplicemente più alto della cima che possiamo raggiungere qui, non è un passo in più, ma è la fine, la vetta. È la qualità ad essere differente: nel senso che vi è una pienezza, una ricchezza, un potere — è una traduzione a modo nostro — ma vi è qualcosa che ci sfugge… È veramente un’inversione della coscienza.
Quando cominciamo a vivere la vita spirituale, accade un’inversione di coscienza che è per noi la prova di aver intrapreso la vita spirituale; ebbene, un’altra inversione della coscienza accade quando si entra nel mondo soprarmentale…
When I first met Sri Aurobindo in Pondicherry, I was in deep concentration, seeing things in the Supermind, things that were to be but that were somehow not manifesting. I told Sri Aurobindo what I had seen and asked him if they would manifest. He simply said, “Yes.” And immediately I saw that the Supermind had touched the earth and was beginning to be realised! This was the first time I had witnessed the power to make real what is true.
1931
By slow degrees the Supramental is exerting its influence; now one part of the being and now another feels the embrace or the touch of its divinity; but when it comes in all its self-existent power, a supreme radical change will seize the whole nature. We are moving nearer and nearer the hour of its complete triumph…
One of the greatest victories… will be the transformation of Matter which is apparently so undivine… The Supramental body which has to be brought into being here has four main attributes: lightness, adaptability, plasticity and luminosity. When the physical body is surrounded by divinity, it will feel as if it were always walking on air, there will be no heaviness or tamas or unconsciousness in it. There will also be no end to its power of adaptation to whatever conditions it is placed in; it will be free of any adaptation’s inadequacy because it is full consciousness. And then, its plasticity will allow it to take on any form whatever to express a supramental idea, and each form will be of a perfect beauty. Finally, its luminosity will be such that the supramental substance will be visible in it and will radiate out of it. It will suffer no harmful consequences, the most deadly attacks will leave it untouched, so pliant as to nullify the force they bring and to pass off, leaving it unscathed. Lastly, it will be turned into the stuff of light, each cell will radiate that supramental glory. Only those who are developed enough to have their subtle sight open beyond the ordinary man will be able to perceive this luminosity. It will be an evident fact to each and all, a permanent proof of the transformation which will convince even the most sceptical.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Quando incontrai per la prima volta Sri Aurobindo a Pondicherry, ero in profonda concentrazione, vedevo cose nel Supermentale, cose che dovevano essere ma che in qualche modo non si manifestavano. Dissi a Sri Aurobindo ciò che avevo visto e gli chiesi se si sarebbero manifestate. Egli disse semplicemente: “Sì.” E immediatamente vidi che il Supermentale aveva toccato la terra e stava cominciando a realizzarsi! Questa fu la prima volta che assistetti al potere di rendere reale ciò che è vero.
1931
A poco a poco il Supermentale esercita la sua influenza; ora una parte dell’essere, ora un’altra sente l’abbraccio o il tocco della sua divinità; ma quando verrà in tutta la sua potenza auto-esistente, un supremo cambiamento radicale afferrerà la natura intera. Ci avviciniamo sempre più all’ora del suo trionfo completo…
Una delle più grandi vittorie… sarà la trasformazione della Materia che appare così non-divina… Il corpo soprarmentale che deve essere portato all’esistenza qui ha quattro attributi principali: leggerezza, adattabilità, plasticità e luminosità. Quando il corpo fisico è circondato dalla divinità, si sentirà come se camminasse sempre nell’aria, non ci sarà pesantezza, né tamas, né incoscienza in esso. Non ci sarà neppure limite al suo potere di adattarsi a qualsiasi condizione in cui si trovi; sarà libero da ogni insufficienza di adattamento, perché sarà pura coscienza. E poi, la sua plasticità gli permetterà di assumere qualsiasi forma per esprimere un’idea soprarmentale, e ogni forma avrà una bellezza perfetta. Infine, la sua luminosità sarà tale che la sostanza soprarmentale sarà visibile in esso e ne irradierà. Non subirà conseguenze nocive, neppure gli attacchi più mortali lo toccheranno, così flessibile da annullare la forza che portano e dissiparla, rimanendo intatto. In ultimo, sarà trasformato in sostanza di luce, ogni cellula irradierà quella gloria soprarmentale. Solo coloro che saranno abbastanza sviluppati da avere la vista sottile aperta oltre l’uomo ordinario potranno percepire questa luminosità. Sarà un fatto evidente per ciascuno e per tutti, una prova permanente della trasformazione che convincerà anche i più scettici.
Pagina 3 – Testo originale
Towards February 29, 1960
…high level and get completely out of the material consciousness; but then one does not retain the ladder, whereas the great achievement of the great epochs of the universe has been the capacity to add one more step to the ladder without losing contact with the material, the capacity to reach the Highest and at the same time connect the top with the bottom instead of letting a kind of emptiness cut off all connection between the different planes. To go up and down and join the top to the bottom is the whole secret of realisation, and that is the work of the Avatar. Each time he adds one more step to the ladder there is a new creation upon earth…
The step which is being added now Sri Aurobindo has called the Supramental; as a result of it, the consciousness will be able to enter the supramental and yet retain its personal form, its individualisation and then come down to establish here a new creation. Certainly great Avatars of the past have done so before in other ranges of being; but now we are at work to bring down the supramental, to effect a reorganisation of the world, to bring to the world the true divine order. It is essentially a creation, putting a truth into its place; and the chief spirit or force, the Shakti active at present is Mahasaraswati, the Goddess of perfect organisation…
The Avatar, even if he were shut up in a prison and nobody and never moved out, still would he do the work, because it is a work in the consciousness, in the connection between the Supermind and Matter. Thus the work does not depend on outer circumstances; he need have no outer power in order to be able to establish this consciousness upon earth. Once founded, the connection acts inevitably in its effect on human consciousness, and there is no need for any external means whatever to bring about the new creation, beginning with a model town and ending with a perfect world.
December, 1950
The funeral of Sri Aurobindo has not taken place today! His body is charged with such a concentration of supramental light that there is no sign of decomposition and the body will be kept lying on his bed as long as it remains intact.
Pagina 3 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
…un alto livello e uscire completamente dalla coscienza materiale; ma allora non si conserva la scala, mentre il grande risultato delle grandi epoche dell’universo è stata la capacità di aggiungere un altro gradino alla scala senza perdere il contatto con il materiale, la capacità di raggiungere il Più Alto e allo stesso tempo collegare la cima con la base invece di lasciare che un vuoto interrompa ogni connessione tra i diversi piani. Salire e scendere e unire la cima alla base è tutto il segreto della realizzazione, ed è questo il lavoro dell’Avatar. Ogni volta che egli aggiunge un gradino alla scala, c’è una nuova creazione sulla terra…
Il passo che ora viene aggiunto, Sri Aurobindo lo ha chiamato il Soprarmentale; come risultato, la coscienza potrà entrare nel soprarmentale e tuttavia conservare la sua forma personale, la sua individualizzazione e poi ridiscendere per stabilire qui una nuova creazione. Certamente i grandi Avatar del passato lo hanno fatto prima, in altri livelli dell’essere; ma ora lavoriamo per far discendere il soprarmentale, per operare una riorganizzazione del mondo, per portare nel mondo il vero ordine divino. È essenzialmente una creazione, porre una verità al suo posto; e lo spirito o forza principale, la Shakti attiva al presente, è Mahasaraswati, la Dea della perfetta organizzazione…
L’Avatar, anche se fosse rinchiuso in una prigione e non si muovesse mai, compirebbe ugualmente il lavoro, perché è un’opera nella coscienza, nella connessione tra Supermente e Materia. Così il lavoro non dipende dalle circostanze esteriori; egli non ha bisogno di alcun potere esterno per stabilire questa coscienza sulla terra. Una volta fondata, la connessione agisce inevitabilmente nei suoi effetti sulla coscienza umana, e non vi è alcun bisogno di mezzi esteriori per realizzare la nuova creazione, che inizia con una città modello e termina con un mondo perfetto.
Dicembre, 1950
Il funerale di Sri Aurobindo non ha avuto luogo oggi! Il suo corpo è carico di una tale concentrazione di luce soprarmentale che non vi è alcun segno di decomposizione e il corpo resterà disteso sul suo letto finché rimarrà intatto.
Pagina 4 – Testo originale
Towards February 29, 1960
People do not know what a tremendous sacrifice Sri Aurobindo has made for the world. About a year ago, while I was discussing things, I remarked that He felt like leaving this body of mine. Suddenly He took the decision to go. His own form, “No, this can never be. If necessary for this transformation, I might go, you will have to fulfil our Yoga of supramental descent and transformation.”
When I asked him to resuscitate he clearly answered: “I have left this body purposely, I will not take it back. I shall manifest again in the first supramental body built in the supramental way.”
1953
Sri Aurobindo has given up his body in an act of supreme unselfishness, renouncing the realisation in his body to hasten the hour of the collective realisation. Surely if the earth were more responsive, this would not have been necessary.
Even in 1938 I used to see the Supermind descending into Sri Aurobindo. What he could not do at that time was to fix it here.
As soon as Sri Aurobindo withdrew from his body, what he had called the Mind of Light got realised here…
The Supermind had descended long ago—very long ago—in the mind and even in the vital; it was working in the physical also but indirectly through these intermediaries. The question now was about the direct action of the Supermind in the physical. Sri Aurobindo said it could be possible only if the physical mind received the supramental light; the physical mind was this instrument for direct action upon the most material. This physical mind receiving the supramental light Sri Aurobindo called the Mind of Light.
Pagina 4 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
La gente non sa quale tremendo sacrificio Sri Aurobindo abbia compiuto per il mondo. Circa un anno fa, mentre discutevo alcune cose, osservai che Egli sentiva di voler lasciare questo mio corpo. Improvvisamente prese la decisione di andarsene. La sua stessa forma disse: “No, questo non potrà mai essere. Se necessario per questa trasformazione, io potrei andarmene, ma tu dovrai portare a compimento il nostro Yoga della discesa e trasformazione soprarmentale.”
Quando gli chiesi di resuscitare, rispose chiaramente: “Ho lasciato questo corpo di proposito, non lo riprenderò. Mi manifesterò di nuovo nel primo corpo soprarmentale costruito in modo soprarmentale.”
1953
Sri Aurobindo ha abbandonato il suo corpo in un atto di suprema abnegazione, rinunciando alla realizzazione nel suo corpo per affrettare l’ora della realizzazione collettiva. Certamente, se la terra fosse stata più ricettiva, ciò non sarebbe stato necessario.
Già nel 1938 vedevo la Supermente discendere in Sri Aurobindo. Ciò che allora non poteva fare era fissarla qui.
Non appena Sri Aurobindo si ritirò dal suo corpo, ciò che egli aveva chiamato la Mente di Luce si realizzò qui…
La Supermente era discesa molto tempo fa — moltissimo tempo fa — nella mente e persino nel vitale; lavorava anche nel fisico ma indirettamente, attraverso questi intermediari. La questione ora riguardava l’azione diretta della Supermente nel fisico. Sri Aurobindo disse che ciò sarebbe stato possibile solo se la mente fisica avesse ricevuto la luce soprarmentale; la mente fisica era lo strumento per l’azione diretta sul più materiale. Questa mente fisica che riceve la luce soprarmentale Sri Aurobindo la chiamò la Mente di Luce.
Pagina 5 – Testo originale
Towards February 29, 1960
The transformation of the material body has not been done nor even attempted perhaps in the past. It can be done only if it is sufficiently prepared; you do not leave the body unless you wish to, and you have the necessary sureness and poise to bring about the change. Sri Aurobindo insisted on it—and he did it without the least hesitation—that it will take about three hundred years to do. I can add, from the time when the last stage of union with the Divine is achieved.
Three hundred years is the minimum, I should say. You must realise what it means to transform the body. The body with all its organs and functionings works automatically without the intervention of your consciousness, and is built up on an animal plan. If your heart stops for the hundredth part of a second, your body goes off. You cannot control a single of your organs and you must keep watch over their proper functioning. Transformation means the replacement of this purely material arrangement by a systematic concentration of forces. You must bring about an arrangement of forces, according to a certain kind of vibrations, replacing each organ by a centre of self-conscious energy which governs through the concentration of a higher force. There will no longer be a stomach, no more a heart. These things will give place to a system of vibrations which represent what they really are. The material organs are symbols of energy centres; they are not the essential reality, they only give a form or figure to it under certain circumstances. The transformed body will function through its real energy centres, not through its representatives as developed in an animal body. First of all one must be conscious of these centres and their functionings; instead of an unconscious automatic movement there has to be a movement of conscious control. Thus one will have at his disposal not physical organs but centres of conscious vibrations, the symbolising energies. This does not mean that there will not be any definite recognisable form. The form will be built up with qualities instead of gross material particles. It will be so supple and mobile, unlike the fixed grossly material shape. As the expression of higher forces changes with the influx of the inner energy, the supramental body will take different forms according to the inner movement; but these forms will be expressions of experience in your inner beings. You rise up and you see a certain light; you kick with your feet and you land somewhere else: you will be transparent as air and will be easily freed of any weight. If the transformed body will behave like that, it will be quite new, full of light, luminous, elastic. Lightness, luminosity, elasticity will be the very fundamental qualities of the body.
To prepare such a body 300 years is nothing; even a thousand years will not be too much. Naturally, I am speaking of the same body. If you change your body now, you will no longer be the same person, it will not be the necessary sureness. But on the contrary, if you have a body and you go on perfecting itself, if each passing year repeats a step in progress, then you can continue indefinitely, because the body is maintained.
There is another difficulty one has to face in the work of transformation. A particular body cannot change unless there is some sort of a corresponding change in the surrounding bodies and in the surrounding generally also; for one lives and moves through mutual interchange in the midst of others. A collective change takes more time than individual change. So it is no longer an individual consciousness, but the collective consciousness that has to do the work.
Pagina 5 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
La trasformazione del corpo materiale non è mai stata compiuta né forse nemmeno tentata in passato. Può essere fatta solo se il corpo è sufficientemente preparato; non si lascia il corpo se non lo si vuole, e bisogna avere la necessaria sicurezza e padronanza per operare il cambiamento. Sri Aurobindo lo sottolineava — e lo affermò senza la minima esitazione — che ci sarebbero voluti circa trecento anni per realizzarla. Posso aggiungere: a partire dal momento in cui si raggiunge l’ultimo stadio di unione con il Divino.
Trecento anni è il minimo, direi. Bisogna rendersi conto di ciò che significa trasformare il corpo. Il corpo, con tutti i suoi organi e le sue funzioni, lavora automaticamente senza l’intervento della coscienza, ed è costruito secondo un modello animale. Se il cuore si ferma per la centesima parte di un secondo, il corpo muore. Non si può controllare neppure un singolo organo e bisogna sorvegliarne il corretto funzionamento. La trasformazione significa la sostituzione di questa disposizione puramente materiale con una concentrazione sistematica di forze. Bisogna creare un ordinamento di forze, secondo un certo tipo di vibrazioni, sostituendo ogni organo con un centro di energia autocosciente che governa attraverso la concentrazione di una forza superiore. Non ci sarà più uno stomaco, non più un cuore. Queste cose lasceranno il posto a un sistema di vibrazioni che rappresentano ciò che realmente sono. Gli organi materiali sono simboli di centri di energia; non sono la realtà essenziale, ne danno solo una forma o una figura in determinate circostanze. Il corpo trasformato funzionerà attraverso i suoi veri centri energetici, non attraverso i loro rappresentanti sviluppatisi in un corpo animale. Prima di tutto bisogna essere coscienti di questi centri e delle loro funzioni; al posto di un movimento inconscio e automatico, ci deve essere un movimento di controllo cosciente. Così si disporrà non di organi fisici, ma di centri di vibrazioni coscienti, energie simboliche. Questo non significa che non ci sarà alcuna forma riconoscibile: la forma sarà costruita con qualità invece che con particelle materiali grossolane. Sarà così flessibile e mobile, a differenza della forma fissa e grossolana materiale. Poiché l’espressione delle forze superiori cambia con l’afflusso dell’energia interiore, il corpo soprarmentale assumerà forme diverse secondo il movimento interiore; ma queste forme saranno espressioni dell’esperienza nei vostri esseri interiori. Vi solleverete e vedrete una certa luce; darete un calcio con i piedi e atterrerete altrove: sarete trasparenti come l’aria e facilmente liberati da ogni peso. Se il corpo trasformato si comporterà così, sarà del tutto nuovo, pieno di luce, luminoso, elastico. Leggerezza, luminosità, elasticità saranno le qualità fondamentali del corpo.
Preparare un tale corpo, trecento anni non sono nulla; anche mille anni non sarebbero troppi. Naturalmente, parlo dello stesso corpo. Se si cambia corpo ora, non si sarà più la stessa persona, non vi sarà la necessaria certezza. Ma al contrario, se si ha un corpo e lo si continua a perfezionare, se ogni anno che passa ripete un passo di progresso, allora si può continuare indefinitamente, perché il corpo viene mantenuto.
C’è un’altra difficoltà che si deve affrontare nell’opera di trasformazione. Un corpo particolare non può cambiare se non c’è una sorta di cambiamento corrispondente nei corpi circostanti e nell’ambiente circostante in generale; poiché si vive e ci si muove attraverso lo scambio reciproco in mezzo agli altri. Un cambiamento collettivo richiede più tempo di un cambiamento individuale. Quindi non si tratta più di una coscienza individuale, ma della coscienza collettiva che deve fare il lavoro.
Pagina 6 – Testo originale
Towards February 29, 1960
On February 3, 1958, between 3 and 4 in the afternoon, I had a unique experience: all of a sudden the whole physical world, all that is ordinarily seen, felt, heard, touched, smelt, seemed to vanish completely, and I was in a supramental consciousness. I was in that state for nearly four hours, and when I came back to the ordinary state I retained a sort of impression, like a memory of what had been seen, felt and lived during that experience. This memory was vivid enough to remain as a support for the continuation of the work of transformation.
It was as though all at once I was cast into a new world. It was not that the old world had disappeared, but it had become absolutely unreal; something else was there, tangible, concrete, real, with an intensity of reality impossible to describe. The sense of the world was not at all the same; it was a movement of continuous, total, luminous consciousness, without division, without opposition. I found myself in a world of truth, of harmony, of beauty, of unity, of light, and of consciousness. Everything moved in a mass of light, consciousness and power. There was no separation between things, no division of any sort. It was another world, a supramental world, and at the same time so concrete, so real, so substantial, that it seemed more real than the physical world. It was something that gave the impression of a world that is always there, always existing, and in comparison the physical world seemed to be a false representation, artificial, unreal.
Pagina 6 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il 3 febbraio 1958, tra le 3 e le 4 del pomeriggio, ebbi un’esperienza unica: all’improvviso l’intero mondo fisico, tutto ciò che di solito si vede, si sente, si ode, si tocca, si annusa, sembrò svanire completamente, ed io mi trovai in una coscienza soprarmentale. Rimasi in quello stato per quasi quattro ore, e quando ritornai allo stato ordinario conservai una sorta di impressione, come un ricordo di ciò che era stato visto, sentito e vissuto durante quell’esperienza. Questo ricordo era abbastanza vivido da rimanere come sostegno per la continuazione del lavoro di trasformazione.
Era come se all’improvviso fossi stata proiettata in un nuovo mondo. Non che il vecchio mondo fosse scomparso, ma era diventato assolutamente irreale; qualcos’altro era lì, tangibile, concreto, reale, con un’intensità di realtà impossibile da descrivere. La percezione del mondo non era affatto la stessa; era un movimento di coscienza continua, totale, luminosa, senza divisione, senza opposizione. Mi trovai in un mondo di verità, di armonia, di bellezza, di unità, di luce e di coscienza. Tutto si muoveva in una massa di luce, coscienza e potere. Non c’era separazione tra le cose, nessuna divisione di alcun tipo. Era un altro mondo, un mondo soprarmentale, e allo stesso tempo così concreto, così reale, così sostanziale, che sembrava più reale del mondo fisico. Era qualcosa che dava l’impressione di un mondo che è sempre lì, sempre esistente, e in confronto il mondo fisico sembrava essere una falsa rappresentazione, artificiale, irreale.
Pagina 7 – Testo originale
Towards February 29, 1960
In this supramental world, there is no division, no separation; everything is a single vibration, a single light, a single consciousness. It is not something vague or abstract, it is very concrete, very substantial. There is a sense of eternity, of infinite existence, without beginning or end, a continuous movement of consciousness that is always the same, always one. There is no opposition between things, no contradiction, no conflict. Everything is harmony, unity, beauty. Each thing is in its place, fulfilling its function, expressing its truth. There is no falsehood, no distortion. It is a world of truth, where everything is exactly what it should be, spontaneously, naturally, without effort. There is a sense of complete certainty, of absolute security, of invincible power. And yet, at the same time, there is a sweetness, a delight, an infinite peace. It is a world where the Divine is present everywhere, in everything, in every movement, in every vibration. It is the Divine manifesting directly, without veil, without limitation, without distortion.
Pagina 7 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
In questo mondo soprarmentale non vi è divisione, non vi è separazione; tutto è una sola vibrazione, una sola luce, una sola coscienza. Non è qualcosa di vago o di astratto, è molto concreto, molto sostanziale. Vi è un senso di eternità, di esistenza infinita, senza inizio né fine, un movimento continuo di coscienza che è sempre lo stesso, sempre uno. Non vi è opposizione tra le cose, nessuna contraddizione, nessun conflitto. Tutto è armonia, unità, bellezza. Ogni cosa è al suo posto, compie la sua funzione, esprime la sua verità. Non vi è falsità, nessuna distorsione. È un mondo di verità, dove tutto è esattamente ciò che deve essere, spontaneamente, naturalmente, senza sforzo. Vi è un senso di completa certezza, di assoluta sicurezza, di potere invincibile. E tuttavia, allo stesso tempo, vi è una dolcezza, una beatitudine, una pace infinita. È un mondo in cui il Divino è presente ovunque, in tutto, in ogni movimento, in ogni vibrazione. È il Divino che si manifesta direttamente, senza velo, senza limitazione, senza distorsione.
Pagina 8 – Testo originale
Towards February 29, 1960
The perception I had on February 3, 1958, was not a mental perception, not something I thought or imagined; it was a direct perception, immediate, undeniable. It was as if I had been transported into another world, a world that is always there but of which we are not usually aware because we are shut up in our mental and physical consciousness. It was not a vision or a dream, it was a concrete reality, more real than the physical reality. When I came back to the ordinary consciousness, I kept a memory of it, a living memory, that has never left me. And since then, each time I enter into a state of deep concentration, I can find again something of that supramental consciousness, I can re-enter into that world and feel its presence, its power, its reality.
Pagina 8 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
La percezione che ebbi il 3 febbraio 1958 non era una percezione mentale, non era qualcosa che pensavo o immaginavo; era una percezione diretta, immediata, innegabile. Era come se fossi stata trasportata in un altro mondo, un mondo che è sempre lì ma di cui solitamente non siamo consapevoli perché siamo rinchiusi nella nostra coscienza mentale e fisica. Non era una visione né un sogno, era una realtà concreta, più reale della realtà fisica. Quando tornai alla coscienza ordinaria, ne conservai un ricordo, un ricordo vivente, che non mi ha mai lasciata. E da allora, ogni volta che entro in uno stato di profonda concentrazione, posso ritrovare qualcosa di quella coscienza soprarmentale, posso rientrare in quel mondo e sentirne la presenza, la potenza, la realtà.
Pagina 9 – Testo originale
Towards February 29, 1960
This experience was like a first contact, a first opening to the supramental world. It was as if a door had been opened, and since then it has never closed again. The door is open, and the supramental world is there, waiting for us to be ready to enter into it. It is not something far away or inaccessible; it is here, very close, just behind the veil of our ordinary consciousness. We have only to open ourselves, to prepare ourselves, to purify ourselves, to make ourselves receptive, and we can enter into it. The supramental world is not something that will come one day in the future, it is already there, it exists, it is present, it is real. What is required of us is to become conscious of it, to unite with it, to allow it to manifest in us and through us.
Pagina 9 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Questa esperienza fu come un primo contatto, una prima apertura al mondo soprarmentale. Era come se una porta fosse stata aperta, e da allora non si è mai più richiusa. La porta è aperta, e il mondo soprarmentale è lì, in attesa che noi siamo pronti ad entrarvi. Non è qualcosa di lontano o di inaccessibile; è qui, molto vicino, appena dietro il velo della nostra coscienza ordinaria. Dobbiamo soltanto aprirci, prepararci, purificarci, renderci ricettivi, e possiamo entrarvi. Il mondo soprarmentale non è qualcosa che verrà un giorno nel futuro, è già lì, esiste, è presente, è reale. Ciò che è richiesto a noi è diventarne coscienti, unirci ad esso, permettergli di manifestarsi in noi e attraverso di noi.
Pagina 10 – Testo originale
Towards February 29, 1960
Since that day, the supramental consciousness has been constantly present, behind all that I do, all that I say, all that I think. It is like a background, a support, a foundation. Sometimes it comes forward, very strongly, and then it is as if the whole physical world were transformed, transfigured, illuminated by that supramental light. At other times it remains in the background, as if waiting, but always it is there, present, silent, powerful, unchanging. It is something that nothing can shake, nothing can destroy, nothing can alter. It is the eternal, the immutable, the indestructible. It is the Divine Presence itself, in its supramental form, manifesting in the world.
Pagina 10 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Da quel giorno, la coscienza soprarmentale è stata costantemente presente, dietro tutto ciò che faccio, tutto ciò che dico, tutto ciò che penso. È come uno sfondo, un sostegno, una base. Talvolta viene in primo piano, con grande forza, e allora è come se l’intero mondo fisico fosse trasformato, trasfigurato, illuminato da quella luce soprarmentale. Altre volte rimane sullo sfondo, come in attesa, ma è sempre lì, presente, silenziosa, potente, immutabile. È qualcosa che nulla può scuotere, nulla può distruggere, nulla può alterare. È l’eterno, l’immutabile, l’indistruttibile. È la Presenza Divina stessa, nella sua forma soprarmentale, che si manifesta nel mondo.
Pagina 11 – Testo originale
Towards February 29, 1960
When the experience came, it was not something unexpected; for years I had been preparing for it, aspiring, working, struggling, trying to open myself more and more to the supramental consciousness. And when it came, it was as if all that preparation, all that effort, had been fulfilled, justified, crowned. It was like the answer to a long, patient, persevering aspiration. It was the proof that the supramental is not a dream, not a fiction, not an imagination, but a reality, a concrete, tangible reality, that one can live, that one can experience, that one can realise. Since then, the whole work has been to make that supramental consciousness more and more present, more and more active, more and more manifest in the physical world.
Pagina 11 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Quando l’esperienza arrivò, non fu qualcosa di inatteso; per anni mi ero preparata a essa, aspirando, lavorando, lottando, cercando di aprirmi sempre più alla coscienza soprarmentale. E quando venne, fu come se tutta quella preparazione, tutto quello sforzo, fosse stato compiuto, giustificato, coronato. Fu come la risposta a una lunga, paziente, perseverante aspirazione. Fu la prova che il soprarmentale non è un sogno, non è una finzione, non è un’immaginazione, ma una realtà, una realtà concreta, tangibile, che si può vivere, che si può sperimentare, che si può realizzare. Da allora, tutto il lavoro è stato quello di rendere quella coscienza soprarmentale sempre più presente, sempre più attiva, sempre più manifesta nel mondo fisico.
Pagina 12 – Testo originale
Towards February 29, 1960
The supramental world exists permanently, and I am there permanently in a supramental consciousness. What has to be done is to establish the connection with the material world in a conscious and constant way, so that the two are joined, fused, unified, and there is no longer any separation between them. This is the work, the true work: to make the supramental and the material one, to bring the supramental into the material, to transform the material by the supramental. It is a colossal work, an unprecedented work, a work that has never been done before. It is the work that Sri Aurobindo came to do, and that he has left me to continue and to accomplish.
Pagina 12 – Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il mondo soprarmentale esiste permanentemente, ed io sono permanentemente lì, in una coscienza soprarmentale. Ciò che deve essere fatto è stabilire il collegamento con il mondo materiale in modo cosciente e costante, così che i due siano congiunti, fusi, unificati, e non vi sia più alcuna separazione tra essi. Questo è il lavoro, il vero lavoro: rendere il soprarmentale e il materiale una cosa sola, portare il soprarmentale nel materiale, trasformare il materiale attraverso il soprarmentale. È un lavoro colossale, un lavoro senza precedenti, un lavoro che non è mai stato fatto prima. È il lavoro che Sri Aurobindo è venuto a compiere, e che ha lasciato a me per continuare e portare a termine.
Pagina 13
Testo originale
Towards February 29, 1960
The supramental is not something vague or mysterious; it is a concrete consciousness, a concrete world, with its own laws, its own order, its own organisation. It is a world of truth, where each thing is in its place, fulfilling its function, expressing its truth. It is a world of harmony, of unity, of beauty, of light, of consciousness. It is a world where there is no falsehood, no ignorance, no suffering, no death. It is a world where the Divine is directly present, manifesting without veil, without distortion, without limitation. It is the true world, the real world, and compared to it the physical world appears like a shadow, a caricature, a falsehood.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il soprarmentale non è qualcosa di vago o misterioso; è una coscienza concreta, un mondo concreto, con le sue proprie leggi, il suo proprio ordine, la sua propria organizzazione. È un mondo di verità, dove ogni cosa è al suo posto, compie la sua funzione, esprime la sua verità. È un mondo di armonia, di unità, di bellezza, di luce, di coscienza. È un mondo dove non vi è falsità, non vi è ignoranza, non vi è sofferenza, non vi è morte. È un mondo in cui il Divino è direttamente presente, si manifesta senza velo, senza distorsione, senza limitazione. È il vero mondo, il mondo reale, e in confronto ad esso il mondo fisico appare come un’ombra, una caricatura, una falsità.
Pagina 14
Testo originale
Towards February 29, 1960
The work is to establish the supramental consciousness in the physical, to make the physical world capable of receiving it, of manifesting it, of living it. This requires a tremendous preparation, an extraordinary purification, a radical transformation. It requires that all the falsehood, all the ignorance, all the resistance of the physical world be conquered, dissolved, eliminated. It is a battle, a gigantic battle, against all the forces of obscurity, of falsehood, of inertia, that hold the physical world in their grip. It is a battle that is fought in the consciousness, in the body, in matter itself. It is the battle of the transformation, the battle of the supramental manifestation.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il lavoro è stabilire la coscienza soprarmentale nel fisico, rendere il mondo fisico capace di riceverla, di manifestarla, di viverla. Questo richiede una preparazione immensa, una purificazione straordinaria, una trasformazione radicale. Richiede che tutta la falsità, tutta l’ignoranza, tutta la resistenza del mondo fisico siano vinte, dissolte, eliminate. È una battaglia, una battaglia gigantesca, contro tutte le forze dell’oscurità, della falsità, dell’inerzia, che tengono il mondo fisico nella loro presa. È una battaglia che si combatte nella coscienza, nel corpo, nella materia stessa. È la battaglia della trasformazione, la battaglia della manifestazione soprarmentale.
Pagina 15
Testo originale
Towards February 29, 1960
Sri Aurobindo has laid the foundations of this work; he has opened the way, he has prepared the ground, he has brought the supramental down to the earth. It is now for us to continue, to pursue, to complete the work. It is for us to make the supramental a living reality in the physical world, to establish it concretely, definitively, irrevocably. It is for us to bring about the transformation of the physical, to make of the earth a supramental world, a world of truth, of harmony, of beauty, of unity, of light, of consciousness. It is for us to realise the divine life upon earth.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Sri Aurobindo ha posto le fondamenta di questo lavoro; ha aperto la via, ha preparato il terreno, ha fatto discendere il soprarmentale sulla terra. Ora spetta a noi continuare, perseguire, completare il lavoro. Spetta a noi rendere il soprarmentale una realtà vivente nel mondo fisico, stabilirlo concretamente, definitivamente, irrevocabilmente. Spetta a noi realizzare la trasformazione del fisico, fare della terra un mondo soprarmentale, un mondo di verità, di armonia, di bellezza, di unità, di luce, di coscienza. Spetta a noi realizzare la vita divina sulla terra.
Pagina 16
Testo originale
Towards February 29, 1960
The 29th of February 1956 was the day when the supramental manifestation took place. It was a decisive date, a turning point in the history of the earth. From that day the supramental is established upon earth, it is working, it is acting, it is manifesting. The process may take time, the realisation may be gradual, the resistance may be strong, but the fact is accomplished: the supramental is there, irrevocably, permanently. Nothing can prevent its victory, nothing can stop its action, nothing can annul its presence. It is the beginning of a new world, the supramental world, that is being born upon earth.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il 29 febbraio 1956 fu il giorno in cui ebbe luogo la manifestazione soprarmentale. Fu una data decisiva, una svolta nella storia della terra. Da quel giorno il soprarmentale è stabilito sulla terra, opera, agisce, si manifesta. Il processo può richiedere tempo, la realizzazione può essere graduale, la resistenza può essere forte, ma il fatto è compiuto: il soprarmentale è lì, irrevocabilmente, permanentemente. Nulla può impedirne la vittoria, nulla può fermarne l’azione, nulla può annullarne la presenza. È l’inizio di un nuovo mondo, il mondo soprarmentale, che sta nascendo sulla terra.
Pagina 17
Testo originale
Towards February 29, 1960
Since that day, everything has changed, everything is new. The old world is still there, with its falsehood, its ignorance, its suffering, its death, but behind it, within it, another world is there, a world of truth, of harmony, of beauty, of unity, of light, of consciousness, the supramental world. The two worlds are there, interpenetrating, intermingling, confronting each other. It is for us to choose, to decide, to will, whether we belong to the old world or to the new, whether we remain in falsehood and ignorance or whether we open ourselves to truth and light. It is a choice, a decision, a responsibility. The supramental is there, the door is open, the path is clear. It is for us to take it, to walk on it, to realise it.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Da quel giorno, tutto è cambiato, tutto è nuovo. Il vecchio mondo è ancora lì, con la sua falsità, la sua ignoranza, la sua sofferenza, la sua morte, ma dietro di esso, dentro di esso, c’è un altro mondo, un mondo di verità, di armonia, di bellezza, di unità, di luce, di coscienza: il mondo soprarmentale. I due mondi sono lì, si compenetrano, si mescolano, si fronteggiano. Spetta a noi scegliere, decidere, volere, se appartenere al vecchio mondo o al nuovo, se rimanere nella falsità e nell’ignoranza o se aprirci alla verità e alla luce. È una scelta, una decisione, una responsabilità. Il soprarmentale è lì, la porta è aperta, il cammino è chiaro. Spetta a noi prenderlo, percorrerlo, realizzarlo.
Pagina 18
Testo originale
Towards February 29, 1960
The supramental manifestation is the guarantee of the future, the assurance of the victory, the certitude of the divine realisation upon earth. Whatever the difficulties, whatever the resistances, whatever the obstacles, the supramental will triumph, inevitably, infallibly, because it is the Divine Himself who is manifesting, it is the Divine Himself who is acting, it is the Divine Himself who is realising. The supramental is the Divine in his creative aspect, in his manifesting power, in his transforming action. To open oneself to the supramental is to open oneself to the Divine, to unite with him, to allow him to transform us, to divinise us, to make us beings of light, of consciousness, of truth, of harmony, of beauty, of unity.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
La manifestazione soprarmentale è la garanzia del futuro, l’assicurazione della vittoria, la certezza della realizzazione divina sulla terra. Qualunque siano le difficoltà, qualunque siano le resistenze, qualunque siano gli ostacoli, il soprarmentale trionferà, inevitabilmente, infallibilmente, perché è il Divino stesso che si manifesta, è il Divino stesso che agisce, è il Divino stesso che realizza. Il soprarmentale è il Divino nel suo aspetto creativo, nella sua potenza manifestatrice, nella sua azione trasformatrice. Aprirsi al soprarmentale significa aprirsi al Divino, unirsi a lui, permettergli di trasformarci, di divinizzarci, di farci diventare esseri di luce, di coscienza, di verità, di armonia, di bellezza, di unità.
Pagina 19
Testo originale
Towards February 29, 1960
The supramental is the future of the earth, the future of humanity, the future of the Divine manifestation. It is the next step in evolution, the inevitable next step, the step that will fulfil the aspiration of the earth and of humanity, the step that will realise the divine life upon earth. To refuse the supramental is to refuse the future, to refuse the divine, to refuse the truth. To accept the supramental is to accept the future, to accept the divine, to accept the truth. It is the supreme choice, the decisive choice, the choice that will determine the destiny of the earth and of humanity.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Il soprarmentale è il futuro della terra, il futuro dell’umanità, il futuro della manifestazione divina. È il prossimo passo dell’evoluzione, il passo inevitabile, il passo che realizzerà l’aspirazione della terra e dell’umanità, il passo che realizzerà la vita divina sulla terra. Rifiutare il soprarmentale significa rifiutare il futuro, rifiutare il divino, rifiutare la verità. Accettare il soprarmentale significa accettare il futuro, accettare il divino, accettare la verità. È la scelta suprema, la scelta decisiva, la scelta che determinerà il destino della terra e dell’umanità.
Pagina 20
Testo originale
Towards February 29, 1960
This is the work, the great work, the unique work: to establish the supramental upon earth, to make the earth a supramental world, a divine world, a world of truth, of harmony, of beauty, of unity, of light, of consciousness. This is the work that Sri Aurobindo has given us, that he has entrusted to us, that he has left us to accomplish. This is the work that gives a meaning to our life, that gives a purpose to our existence, that justifies our presence upon earth. Without this work, life has no meaning, existence has no purpose, the earth has no future. With this work, everything has a meaning, everything has a purpose, everything has a future.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Questo è il lavoro, il grande lavoro, l’opera unica: stabilire il soprarmentale sulla terra, fare della terra un mondo soprarmentale, un mondo divino, un mondo di verità, di armonia, di bellezza, di unità, di luce, di coscienza. Questo è il lavoro che Sri Aurobindo ci ha dato, che ci ha affidato, che ha lasciato a noi da compiere. Questo è il lavoro che dà un senso alla nostra vita, che dà uno scopo alla nostra esistenza, che giustifica la nostra presenza sulla terra. Senza questo lavoro, la vita non ha senso, l’esistenza non ha scopo, la terra non ha futuro. Con questo lavoro, tutto ha un senso, tutto ha uno scopo, tutto ha un futuro.
Pagina 21
Testo originale
Towards February 29, 1960
This is the great adventure, the divine adventure, the adventure of the supramental realisation. It is the most marvellous, the most wonderful, the most extraordinary adventure that one can have upon earth. It is the adventure of the transformation of the physical, the adventure of the divinisation of life, the adventure of the manifestation of the Divine upon earth. It is the adventure that Sri Aurobindo has called “the adventure of consciousness and joy”. It is the adventure that is offered to us, that is proposed to us, that is given to us. It is for us to accept it, to undertake it, to live it, to realise it. It is the supreme adventure, the adventure that will change the face of the earth, the destiny of humanity, the future of the world.
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960
Questa è la grande avventura, l’avventura divina, l’avventura della realizzazione soprarmentale. È l’avventura più meravigliosa, la più straordinaria che si possa avere sulla terra. È l’avventura della trasformazione del fisico, l’avventura della divinizzazione della vita, l’avventura della manifestazione del Divino sulla terra. È l’avventura che Sri Aurobindo ha chiamato “l’avventura della coscienza e della gioia”. È l’avventura che ci è offerta, che ci è proposta, che ci è donata. Spetta a noi accettarla, intraprenderla, viverla, realizzarla. È l’avventura suprema, l’avventura che cambierà il volto della terra, il destino dell’umanità, il futuro del mondo.
Pagina 22
Testo originale
Towards February 29, 1960 February 3, 1958
…Between the supramental world and men there is almost the same separation as between men and animals… The experience that I had on the third February is a proof of this. Before, my contact with the supramental was individual, subjective, but on the third February I walked there in a concrete way, as concretely as I used to walk formerly in Paris, in a world existing in itself, apart from all subjectivity. This experience is like a bridge thrown between the two worlds.
The supramental world exists permanently and I am there permanently in a supramental body. I had the proof of this today when my earth consciousness went there and remained there consciously between 2 and 3 in the afternoon…
Traduzione italiana
Verso il 29 febbraio 1960 3 febbraio 1958
…Tra il mondo soprarmentale e l’uomo vi è quasi la stessa separazione che tra l’uomo e l’animale… L’esperienza che ebbi il 3 febbraio ne è una prova. Prima, il mio contatto con il soprarmentale era individuale, soggettivo, ma il 3 febbraio vi camminai in modo concreto, tanto concretamente quanto un tempo camminavo a Parigi, in un mondo esistente in sé, al di là di ogni soggettività. Questa esperienza è come un ponte gettato tra i due mondi.
Il mondo soprarmentale esiste permanentemente ed io sono lì permanentemente in un corpo soprarmentale. Ne ho avuto la prova oggi, quando la mia coscienza terrestre vi si recò e vi rimase coscientemente tra le 2 e le 3 del pomeriggio…
Pagina 22
Verso il 29 febbraio 1960 – 3 febbraio 1958
…Tra il mondo soprarmentale e l’uomo vi è quasi la stessa separazione che tra l’uomo e l’animale… L’esperienza che ebbi il 3 febbraio ne è una prova. Prima, il mio contatto con il soprarmentale era individuale, soggettivo, ma il 3 febbraio vi camminai in modo concreto, tanto concretamente quanto un tempo camminavo a Parigi, in un mondo esistente in sé, al di là di ogni soggettività. Questa esperienza è come un ponte gettato tra i due mondi.
Il mondo soprarmentale esiste permanentemente ed io sono lì permanentemente in un corpo soprarmentale. Ne ho avuto la prova oggi, quando la mia coscienza terrestre vi si recò e vi rimase coscientemente tra le 2 e le 3 del pomeriggio…
Pagina 23
Verso il 29 febbraio 1960
Questo immenso vascello era appena giunto alla riva del mondo soprarmentale dove i primi gruppi di persone destinate a diventarne i futuri abitanti dovevano sbarcare… Io mi trovavo sulla nave, in testa alla passerella, chiamando i gruppi uno a uno e mandandoli giù a terra. Le persone che erano già pronte scendevano, gli altri restavano a bordo per continuare la loro preparazione…
Gli oggetti sulla nave non erano del tipo familiare sulla terra: non erano fabbricati, erano parte del loro corpo e fatti della stessa sostanza che assumeva forme diverse. C’era una sorta di plasticità; la vita stessa creava le proprie forme. Non c’era nulla di artificiale: tutto era costruito dalla coscienza, dalla vita stessa.
Pagina 24
Verso il 29 febbraio 1960 – 5 febbraio 1958
Quando ritornai indietro, con il ricordo dell’esperienza, ebbi… l’impressione che la relazione tra questo mondo e l’altro non dovesse essere giudicata dal punto di vista umano, ma da quello soprarmentale. Il nostro modo di apprezzare ciò che è divino e non-divino non è corretto…
Pagina 25
Verso il 29 febbraio 1960 – 15 febbraio 1958
La scorsa notte ho avuto una visione di ciò che sarebbe il mondo soprarmentale se gli uomini non fossero sufficientemente preparati. La confusione che ora esiste sulla terra sarebbe allora amplificata enormemente… Solo una forte volontà collettiva, proporzionata alla crescita della potenza, può evitare che i conflitti risultino molto più acuti e caotici di tutti i nostri attuali conflitti materiali.
Pagina 26
Verso il 29 febbraio 1960 – 14 maggio 1958
Si potrebbe dire che è molto più difficile passare dal mentale al soprarmentale che passare da una certa emozione psichica alla coscienza soprarmentale. Dal mentale bisogna salire molto più in alto, eppure non basta: occorre un salto di qualità, un’esperienza reale del Divino. Solo una profonda comunione con la Grazia divina può portare più vicino alla vera coscienza soprarmentale.
Pagina 27
Verso il 29 febbraio 1960 – Gennaio 1959 (Esperienza del 5 novembre 1958)
In fondo all’inconscio più duro e rigido, colmo di rifiuto al cambiamento, colsi una Potenza immensa che mi scagliò in alto verso un Immenso Senza Forma, vibrante dei semi di un nuovo mondo… Era come se il Supremo stesso fosse la cima dell’inconscio: ciò che ci permette di toccarlo è il Supremo.
Pagina 28
Verso il 29 febbraio 1960 – Febbraio 1959
Non si è mai liberi dalle forze ostili finché non si entra nella Luce… È precisamente questo stato di armonia perfetta, oltre ogni attacco, che diverrà possibile con la realizzazione soprarmentale. L’esperienza del 3 febbraio ’58 aveva proprio questo significato: stabilire il legame tra i due mondi.
Pagina 29
Verso il 29 febbraio 1960 – Febbraio 1959 (continua)
C’era nell’altro emisfero un’intensità e una pienezza che si traducevano in una qualità diversa di potere. Non era semplicemente un gradino più in alto, ma una differenza di qualità: pienezza, ricchezza, forza… Quando si comincia a vivere la vita spirituale, accade un’inversione di coscienza; quando si entra nel mondo soprarmentale, ne avviene un’altra.
Pagina 30
Verso il 29 febbraio 1960 – 29 febbraio 1956
Durante la meditazione comune di quel mercoledì 29 febbraio 1956, la Presenza Divina, concreta e materiale, era lì, presente in mezzo a noi. Avevo davanti una porta dorata, immensa, che separava il mondo dal Divino. Alzando il martello d’oro colpii la porta: con un solo colpo essa andò in frantumi. Allora la Luce soprarmentale, la Forza e la Coscienza si riversarono sulla terra in un flusso ininterrotto.
Pagina 31
Verso il 29 febbraio 1960 – Continuazione
Il 29 febbraio 1956 non fu una visione, ma un fatto compiuto: la discesa della Forza soprarmentale. Lo vidi e lo vissi: una Luce grandiosa che inondava tutto. Non era preparata, avvenne all’improvviso, ma fu reale, concreta, visibile. La Luce continuò a fluire per venti minuti…
«E la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno compresa.» (Vangelo di Giovanni)
Il mondo spirituale è chiuso all’umanità e continuerà a rimanere chiuso ancora per un po’. (Steiner)
L’epoca nera è quindi anche chiamata quella nella quale l’essere umano volge lo sguardo solo verso il mondo fisico-materiale e, nel suo stato normale, non vede il mondo spirituale che lo sostiene.
La Terra dimentica già dopo il 7° periodo.
La vita simil-fisica viene “proiettata” da una visione spirituale, che nella normale condizione dell’umanità rimane nascosta. (R. St. in una conferenza, 1910, Roma: nel volume “L’evento dell’apparizione del Cristo nel mondo eterico”)
ΑΠΟΚΑΛΥΠΤΩ – rivelare, manifestare.
Apocalisse 14 ΑΠΟΚΑΛΥΨΙΣ I 144.000 – sono quelli che non si sono contaminati con donne, sono vergini. Primizie per Dio e per l’Agnello; sono irreprensibili davanti al trono di Dio.
Destra (testo nero e blu):
Gioele, cap. 3 Gli ultimi segni prima del giorno del Signore:
“E avverrà che, dopo questo, riverserò il mio Spirito su ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri anziani sogneranno sogni e i vostri giovani avranno visioni.”
“Manifesterò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco e colonne di fumo. Il sole si muterà in tenebre, la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del Signore. E chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.”
Novalis: “Il mondo spirituale sarà trasformato in un vino dorato, noi lo assaporeremo e saremo stelle di luce.”
Galati 5: “Camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne. La carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito contrari alla carne; sono opposti tra loro.”
Sulla tomba del Santo Pietro: Πέτρος ἐνὶ = ἐνέστι (“Pietro è qui” / “è presente”)
✨ Traduzione – Pagina Sinistra:
Steiner, Apocalisse di Giovanni, p. 244 Il corpo astrale è la parte più legata alla notte, sempre non libera, e viene formato dal corpo fisico e da quello eterico. Diventa così una parte non illuminata dell’essere umano. In esso l’uomo porta ciò che ha ricevuto dalla morte.
Il corpo eterico deve poter agire in modo libero da ciò che l’uomo forma nel corpo astrale. La passione ha sede nel corpo astrale.
ASTRALE = VITALE
MIRA (☉♉ — 7½ natura):
È considerata la “stella mira”, la stella meravigliosa. Conferisce intelligenza, resistenza, versatilità. Leonardo aveva Sole su Mira MIRA (simbolo triangolo verso il basso).
MIRACH (♃♄ 29°46′):
Corrisponde a Venere con influsso nettuniano. Spensieratezza, ottimismo, versatilità interiore. Amore universale, predisposizione all’ispirazione e alla medianicità come base per la creazione artistica.
Nei tessuti di esseri guariti si è trovato che il rapporto tra idrogeno e ossigeno negli atomi era aumentato.
Nel cervello ci sono diecimila milioni di neuroni. (Sir John Eccles, neurofisiologo)
Neurone = cellula nervosa con le sue estensioni (dendriti e neurite).
“Quella che oggi viene chiamata religione cristiana esisteva già tra gli antichi e non è mancata nemmeno all’inizio della stirpe umana.” (Agostino)
La bile è l’espressione fisica del corpo astrale (“organo vitale”) (Steiner)
— Corpo astrale → volontà → bile
“La bile produce l’uomo bilioso.”
Il colore giallo → ira!
In fondo, in greco:
ἀναχώρησις — significa anche “ritiro” o “ritirarsi”.
Dove però i maestri — pur nel mio nome — insegnano un commercio, accumulano oro, argento e tesori, e si mantengono falsamente in mio nome… Lì, io mi allontanerò… (nota su falsi maestri).
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🔢 Colonna sinistra: Simboli, numeri e note
5 = Numero ricorrente / “Numero dell’uomo”
P (simbolo cerchio con P) = Numero 5
Triangolo nero = Numero 5
Numeri associati:
Numero civico = 5
Mappale = 5
Indirizzo di residenza = 5
Auto = 5
IWC (probabile riferimento a orologi) = 5
15 agosto 1872 = 5
Rē = 5
Numero 4 = 5
Numero di matricola = 5
Numero cliente LORBER = 5
CERTINA (marca di orologi) = bracciale 2×5
11 ottobre ’73 = 5
Lionel: Il 5 corrisponde all’architettura dell’universo, alla trascendenza che penetra tutte le cose. Agisce brevemente come trascendenza su di noi. L’immanenza agisce sulla base della natura come logica.
Il 6 rappresenta ciò che sarà terreno, “povero come me, ma glorioso” — tratto dal Vangelo di Giovanni, vol. 8, p. 37
PADRE PIO – Cella n. 5
Rē 5 – King’s View – Rē Sonneco(t)
ἀγράφος = “non scritto”
MAATKARE (Hatshepsut) – nome di una regina egizia, in rosso.
Loghios = detto / sentenza / oracolo Spiritualità, saggezza, intelletto
📜 Colonna destra: Gnostici
GNOSTICI (tratto da un libro di Rose Lloyd – “Daniele e Pietro Andrea”)
L’essenza di Dio è sia maschile che femminile. Mentre la Chiesa indù, la chiesa mosaica (ebraica) e l’Islam escludono le donne dall’accesso al sacro, nello gnosticismo esse svolgono un ruolo centrale.
Il grande gnostico Quispel: L’uomo contiene una scintilla divina. Quando riconosce questa scintilla divina, viene liberato il suo Sé celeste.
Gilles Quispel (1916–2006) non era uno “gnostico” nel senso di un seguace della dottrina, ma un eminente e autorevole studioso e storico olandese del cristianesimo primitivo e, in particolare, dello gnosticismo. È stato una figura chiave nella ricerca moderna su questo argomento, contribuendo in modo significativo alla comprensione della gnosi come “religione universale”.
Contributi Principali
Codici di Nag Hammadi: Quispel ha avuto un ruolo fondamentale nell’acquisizione e nello studio del cosiddetto “Codice Jung” (Nag Hammadi Codex I), l’unico dei tredici codici scoperti in Egitto che è stato portato fuori dal paese. Ha curato la prima traduzione di questi testi insieme ad altri studiosi.
Vangelo di Tommaso: È stato tra i primi a ottenere il testo copto del Vangelo di Tommaso e a pubblicarne la prima traduzione nel 1959. Sosteneva che contenesse detti di Gesù antichi e indipendenti dai Vangeli sinottici, sebbene lo considerasse un vangelo “encratita” piuttosto che puramente “gnostico”.
Origini Ebraiche dello Gnosticismo: Quispel ha utilizzato i testi di Nag Hammadi per sostenere l’idea che lo gnosticismo avesse origini ebraiche pre-cristiane, un’ipotesi che ha animato il dibattito accademico con altri studiosi come Hans Jonas.
Valentino: Ha dedicato molta attenzione allo studio di Valentino, il grande maestro gnostico del II secolo, trovando ispirazione e conforto nei suoi scritti durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Opere e Insegnamento: È stato professore di storia della Chiesa antica all’Università di Utrecht e professore invitato ad Harvard e Lovanio. I suoi numerosi saggi sono stati raccolti in volumi come Gnostica, Judaica, Catholica.
In sintesi, Quispel è ricordato non come un praticante di una fede gnostica, ma come un insigne accademico la cui ricerca ha plasmato il campo degli studi gnostici moderni e ha reso accessibili testi fondamentali per la comprensione di queste antiche correnti religiose.
Un encratita era un seguace dell’encratismo (dal greco enkráteia, che significa “continenza” o “dominio di sé”), un’antica dottrina morale e setta eretica cristiana diffusa in particolare nel II secolo.
I seguaci di questa dottrina, considerata di matrice gnostico-cristiana, praticavano un ascetismo rigoroso basato su una concezione dualistica che vedeva la materia come male e lo spirito come bene.
Le loro pratiche includevano:
Astinenza dal matrimonio e dai rapporti sessuali, considerati impuri perché legati alla materialità del corpo e alla procreazione.
Astinenza dal consumo di vino e carni, visti come elementi che implicavano una condiscendenza alla parte materiale dell’uomo.
L’uso dell’acqua al posto del vino anche durante l’Eucaristia (da cui il nome alternativo di “acquariani” per alcuni gruppi).
Il movimento, che si sviluppò sotto la guida di figure come Taziano e Severo, fu aspramente combattuto dai Padri della Chiesa come Clemente Alessandrino, Origene e Ippolito di Roma, e le sue dottrine furono infine condannate come eretiche da sinodi ecclesiastici, come quello di Side nel 390.
Agrafa = Detti tramandati a mano (non scritti nei vangeli canonici), ma conservati in biblioteche monastiche antiche.
Il segreto di Osiride: “Gli dèi sono mortali, gli uomini sono immortali. Felice chi comprende il senso di queste parole, perché possiede la chiave di tutto!”
*
Loghia = Raccolte di detti comincianti con la formula: “Gesù dice…”
Pneumatici = esseri spirituali, orientati interiormente, non materiali.
Il termine “esseri pneumatici” si riferisce a un concetto chiave della gnosi (o gnosticismo), un insieme di antiche dottrine religiose e filosofiche diffuse nei primi secoli del cristianesimo. Nella cosmologia gnostica, l’umanità è divisa in tre categorie distinte in base alla loro natura spirituale.
Gli esseri pneumatici (dal greco pneuma, che significa “soffio” o “spirito”) sono considerati la classe più elevata di esseri umani. Essi sono caratterizzati da:
Natura Spirituale: Possiedono una scintilla divina, o pneuma, che è intrappolata nel loro corpo materiale.
Conoscenza (Gnosi): Sono gli unici in grado di ricevere e comprendere la gnosi, una conoscenza intuitiva, mistica e salvifica delle verità spirituali e dell’origine divina dell’anima. Questa conoscenza non si ottiene tramite la fede o le opere, ma attraverso un’illuminazione interiore.
Salvezza Assicurata: Secondo alcune correnti gnostiche, gli esseri pneumatici sono destinati alla salvezza per natura. La loro essenza spirituale li rende capaci di liberarsi dal mondo materiale corrotto (creato da un dio inferiore, il Demiurgo) e di ascendere al regno del Bene Supremo, o Dio.
Le Tre Categorie Gnostiche di Esseri Umani
Gli gnostici dividevano l’umanità in tre gruppi:
Ilici (hylikoi): Sono gli esseri dominati dalla materia (hyle). Completamente immersi nei desideri carnali e materiali, sono incapaci di comprendere le realtà spirituali e non hanno speranza di salvezza.
Psichici (psychikoi): Si trovano a un livello intermedio, dominati dall’anima (psychē). Possono essere salvati attraverso la fede e l’osservanza delle leggi morali (come i cristiani della Grande Chiesa, secondo gli gnostici), ma non possono raggiungere la piena conoscenza (gnosi) riservata agli pneumatici.
Pneumatici (pneumatikoi): Sono gli esseri spirituali, dotati della scintilla divina e destinati alla salvezza eterna grazie alla loro natura e alla gnosi.
In sintesi, per gli gnostici, l’essere “pneumatico” era uno stato esistenziale superiore, che definiva l’identità spirituale e il destino ultraterreno di un individuo.
DIVUS & DEUS = due forme della divinizzazione romana
BUCHAN / AUGUSTUS
Interpretazione : Il segreto di Osiride “Gli dèi sono mortali, gli uomini sono immortali. Felice chi comprende il senso di queste parole, perché possiede la chiave di tutto!”
1. Gli dèi sono mortali Gli “dèi” qui non sono le entità supreme, ma le forme divine, le forze cosmiche che governano i cicli della natura, i mondi e le epoche. Ogni dio rappresenta un principio universale, ma nel mondo manifestato anche i principi hanno un ciclo: nascono, regnano e decadono. Le divinità sono dunque immortali nell’essenza, ma mortali nelle forme: cambiano volto a ogni età del mondo.
2. Gli uomini sono immortali L’uomo, apparentemente mortale, custodisce in sé la scintilla dell’Osiride interiore, l’Anima divina. Quando riconosce la propria natura immortale — ciò che in lui non nasce e non muore — trascende la condizione umana e diviene più eterno degli dèi, perché partecipa direttamente all’Assoluto e non solo alle sue emanazioni.
3. La chiave di tutto Comprendere questo paradosso significa possedere la Chiave di Osiride, cioè il segreto della morte e resurrezione: – che ogni forma, anche divina, deve morire per rinascere, – e che solo lo Spirito, l’Uomo interiore, non può morire. È la stessa verità espressa nei Misteri egizi, nella parola sacra “Djet” — l’eternità del tempo compiuto — e nei Vangeli quando si parla di “figli di Dio” che “non moriranno mai”.
Pagina sinistra
Maria Maddalena si lamenta nel Pistis Sophia di Pietro: «Ho paura di lui, perché odia il genere femminile.»
Quispel: L’uomo è estraneo al mondo e (spiritualmente) imparentato con Dio.
Nei vangeli recentemente ritrovati emerge il comandamento di Cristo: conosci te stesso. (così anche Makashis)
Vangelo di Tommaso: «Se farete emergere ciò che è in voi, questo vi salverà. Ma se non farete emergere ciò che è in voi, questo vi distruggerà.»
Elaine Pagels (coptologa) trova nei testi di Nag Hammadi una spiegazione per la misteriosa parola di Gesù: «Chi non odia suo padre e sua madre non può essere mio discepolo.»
Il senso è: «Chi vede tutto in termini materiali cade nella morte. Solo chi cerca e ama ciò che è spirituale possiede la vita eterna.»
Shakespeare: «Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.»
Pagina destra
X pagina 412: Non vi illudete…
Giovanni I, 1(in realtà si riferisce all’Apocalisse di Giovanni 1,12–18)
Mi voltai per vedere la voce che mi parlava, e vidi uno simile a un Figlio d’Uomo. Indossava una veste lunga fino ai piedi e portava sul petto una cintura d’oro.
La sua testa e i suoi capelli erano bianchi come lana bianca, bianchi come la neve, e i suoi occhi come fiamme ardenti. I suoi piedi erano come bronzo incandescente. Il suo volto splendeva come il sole nella sua piena forza (☉).
Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli posò su di me la sua mano destra e disse: «Non temere. Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Ero morto, ma ora vivo per i secoli dei secoli. Ho le chiavi della morte e degli inferi.»
Greco → quattro pagine
1890–7–1883, se non, allora 1872. In una terra…
Interpretazione di ChatGpt
Maria rappresenta il principio ricettivo e intuitivo, la Sophia che conosce per visione interiore; Pietro rappresenta il principio razionale e dogmatico, la mente maschile che giudica, ordina, esclude.
Storicamente : Luca 8,2-3 menziona Maria Maddalena insieme a Giovanna e Susanna tra le donne che sostenevano Gesù con i propri beni. È dunque plausibile che fossero donne benestanti e sostenitrici economiche del gruppo itinerante di Gesù (Giovanna, in particolare, era legata alla corte di Erode). Questo dato è spesso sottolineato anche in letteratura accademica. academia.edu+1
Quando Maria dice:
“Ho paura di lui, perché odia il genere femminile,” essa esprime il dolore della Sapienza quando viene respinta dall’intelletto separativo. Il femminile non è “la donna”, ma la parte dell’anima che sa attraverso l’amore e la comunione. L’odio verso il femminile è quindi l’odio verso la parte divina più profonda dell’uomo.
Quispel: L’uomo è estraneo al mondo e parente di Dio
L’essere umano è straniero nella materia: vive nel mondo, ma non ne è originario. È un emissario dell’Uno, un frammento di luce immerso nell’oscurità della forma. Questa estraneità è la sua grandezza e la sua nostalgia. Essere “imparentato con Dio” significa riconoscere in sé la stessa sostanza del divino: non una semplice creatura, ma una scintilla della totalità.
“Conosci te stesso”
Nei vangeli gnostici, la parola di Cristo non è tanto morale quanto ontologica: non si tratta di “comportarsi bene”, ma di ricordare la propria origine. Conoscere se stessi è conoscere il Sé cosmico che abita nel cuore. Cristo non è un salvatore esterno, ma la memoria del divino in noi.
Il Vangelo di Tommaso
“Se farete emergere ciò che è in voi, questo vi salverà. Se non lo farete emergere, questo vi distruggerà.”
È la legge alchemica della coscienza: ogni potenza non riconosciuta si rovescia in distruzione. Il fuoco dello spirito, se represso, diventa febbre o follia; se liberato e purificato, diventa fuoco trasfigurante. Salvezza e perdizione non sono due destini diversi, ma due modi di gestire la stessa energia interiore.
Il detto su padre e madre
“Chi non odia suo padre e sua madre non può essere mio discepolo.”
Qui “padre” e “madre” rappresentano il mondo duale: la materia e la forma, la legge dell’ereditarietà e della ripetizione. Odiare significa distaccarsi, non disprezzare. Il discepolo è colui che si libera dal ciclo della nascita biologica per rinascere spiritualmente. È il passaggio dall’“uomo terrestre” all’“uomo celeste”.
Shakespeare
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.”
Anche il poeta riconosce che la realtà ultima è visionaria, non materiale. Il mondo è sogno di Dio, e l’uomo è un sogno che sogna se stesso. Solo chi comprende la natura onirica dell’esistenza può svegliarsi nella realtà divina.
La Visione di Giovanni (Apocalisse 1,12–18)
L’autore, voltandosi verso la Voce interiore, vede il Figlio dell’Uomo: una figura di luce, avvolta da un manto, cinta d’oro. È l’Io divino, l’Essere solare dentro l’uomo. I capelli bianchi come la neve sono simbolo di sapienza eterna, gli occhi di fuoco sono coscienza vivente, i piedi di bronzo indicano la stabilità nella materia trasfigurata, e il volto come il sole è la gloria del Sé risvegliato.
Quando Giovanni cade come morto ai suoi piedi, è il momento in cui l’io personale si arrende: la piccola coscienza muore, e l’Essere immortale posa su di lui la mano.
“Non temere. Io sono il Primo e l’Ultimo.”
L’inizio e la fine coincidono nell’unica Presenza. Il Cristo interiore parla in nome della totalità, rivelando che la vita non finisce, ma si trasforma.
“Ho le chiavi della morte e degli inferi.”
Significa: conosco la soglia, posso aprire e chiudere il passaggio tra mondo visibile e invisibile. Chi possiede questa chiave è libero: non teme più la dissoluzione, perché ha scoperto in sé la vita che non muore.
Sintesi
Le due pagine, accostate, mostrano un’unica iniziazione:
Maria Maddalena: la conoscenza intuitiva che il mondo maschile teme.
Il Vangelo di Tommaso: la rivelazione interiore come via alla salvezza.
L’Apocalisse di Giovanni: la visione della divinità nel cuore dell’uomo.
Tutto converge verso un solo asse simbolico:
L’uomo è straniero nel mondo perché appartiene a Dio. Solo riconoscendo la propria origine divina, egli vince la morte.
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🕮 TRASCRIZIONE
Pagina sinistra (in tedesco, con titolo greco)
Titolo
ΑΠΟΚΑΛΥΨΙΣ ΙΩΑΝΝΟΥ 14 DAS NEUE TESTAMENT Η ΚΑΙΝΗ ΔΙΑΘΗΚΗ
Testo in tedesco
Deshalb sollte der Mensch gerade diesen höchst bedeutsamen Tatsache sich bewusst sein, dass er rückeinnehmend, in sein Leben zurückblicken und sich sagen muss: Ja, ich sehe da rückeinnehmend die Tageserlebnisse, aber da hinten stellt sich die Finsternis, Lumen wie ein Tod. Das Finstere ist jenes, was im persönlichen Bewusst- sein Ich Alles, was in anderen bewusst werden.
Ich schaue in die Finsternis, in ihr erscheint Licht, leuchtendes Licht, und was ist dieses Licht in der Finsternis? Es ist der Selbstton meiner Wirklichkeit. Diese Wirklichkeit des Ich tritt immer in mein Leben da-sein. Ich nehme mir ein Bild davon. Ich werde es aber wieder finden, Wenn ich, Guten Willens für das Gebet, durch das Todes Pforte gegangen.
Riquadro a sinistra
VISHNU:
Vishnu den Gott, der durch Gnade und Liebe für die Erhaltung der Schöpfung oder für das Leben auf der Erde und im Kosmos wirkt.
Besonders durch menschliche Inkarnationen und Offenbarungen des Bewusstseins des Ewigen.
VISHNU IST EWIGKEIT in ihm sind alle Substanzen getragen, in seine Weite, Stabilität und Substanz.
(Nel testo compaiono parole tedesche di traduzione: “hundert”, “vierzig”, “vier”, “tausend” = cento, quaranta, quattro, mille.)
Riquadro in basso
SHIVA:
Der Verwandelnde Aspekt Gottes, der der Zerstörer der Form ist. Er ist einer der Trimurtis (Krishna-Ausdrückung).
SHIVA: Die Synthese: Yoga: SHIVA, der Gott der abschliessenden Entrückung, der alle Dinge zerstört. (Brahma und Vishnu mit der Schöpfung und Erhaltung beauftragt) Shiva, die Persönlichkeit des Ewigen als Kraft der erneuernden Güte.
🇮🇹 TRADUZIONE IN ITALIANO
Titolo
Apocalisse di Giovanni 14 Il Nuovo Testamento
Testo
Perciò l’uomo dovrebbe essere particolarmente consapevole di questo fatto altamente significativo: che, volgendo lo sguardo retrospettivamente alla propria vita, egli deve poter dire a se stesso:
Sì, guardando indietro vedo le esperienze del giorno, ma là dietro si stende l’oscurità, la luce del tramonto, come una morte. Il buio è ciò che nel personale stato di coscienza contiene tutto ciò che negli altri può divenire consapevole.
Io guardo nell’oscurità, in essa appare una luce, una luce radiosa. E cos’è questa luce nell’oscurità? È il tono interiore del mio essere reale. Questa realtà dell’Io entra continuamente nel mio esserci terreno. Ne prendo un’immagine. E la ritroverò di nuovo, quando, con volontà benevola per la preghiera, avrò attraversato la porta della morte.
VISHNU
Vishnu, il dio che attraverso la grazia e l’amore opera per la conservazione della creazione, della vita sulla Terra e nel cosmo.
Egli agisce specialmente attraverso incarnazioni umane e rivelazioni della coscienza dell’Eterno.
VISHNU È L’ETERNITÀ. In lui sono contenute tutte le sostanze, portate nella sua ampiezza, stabilità e sostanza divina.
Testo greco (Apocalisse 14:1–2)
«E vidi, ed ecco l’Agnello in piedi sul monte Sion, e con lui centoquarantamila che avevano scritto sulla fronte il suo nome e il nome del Padre suo. E udii una voce dal cielo, come voce di molte acque e come voce di un grande tuono.»
SHIVA
L’aspetto trasformante di Dio, colui che è il distruttore delle forme. Egli è uno della Trimurti (nell’espressione di Krishna).
SHIVA è la sintesi, lo Yoga: il Dio del compimento estatico, colui che distrugge tutte le cose. (Brahma e Vishnu sono incaricati della creazione e della conservazione.) Shiva è la personalità dell’Eterno come forza della bontà rinnovatrice.
Interpretazione :
🕊️ 1. L’Agnello nell’Apocalisse
Nel capitolo 14 Giovanni “vede l’Agnello sul Monte Sion con 144.000”. È un’immagine che unisce purezza, sacrificio e potere spirituale rigenerato.
L’Agnello è il Cristo interiore: colui che ha trasceso la bestialità del mondo e offre se stesso come principio di redenzione universale.
“In piedi sul Monte Sion” = la coscienza risorta, stabile sul vertice spirituale (Sion = il monte della Presenza divina).
I “144.000” sono le vibrazioni perfette della totalità dell’Uomo, i dodici aspetti dello Spirito (12×12×1000 = completezza al cubo).
L’Agnello è quindi il principio salvifico che nasce dal sacrificio dell’io inferiore: è il “Sé luminoso” che appare quando l’uomo attraversa l’oscurità (come dice il testo tedesco a sinistra: “Ich schaue in die Finsternis, in ihr erscheint Licht”).
🜍 2. Simbolismo ermetico: l’Agnello come “Forza del Cuore”
Nel linguaggio ermetico e teosofico:
L’Agnello è la luce bianca del centro cardiaco,
la forza dell’Amore cosmico che redime la materia senza distruggerla,
il principio di mitigazione tra Vishnu e Shiva.
È il punto medio tra:
Vishnu → la Forza che conserva e armonizza,
Shiva → la Forza che dissolve e rigenera,
Agnello → la Forza che trasforma attraverso il sacrificio e la compassione.
Nel tuo testo, Vishnu e Shiva sono citati come due poli della Trimurti; l’Agnello (Cristo) è il terzo volto sintetico, la manifestazione cristica della stessa trinità cosmica.
🔱 3. Lettura comparata (Vishnu – Shiva – Agnello)
Archetipo
Funzione
Polarità
Corrispondenza
Vishnu
Conservazione, Amore cosmico
Passiva/Yin
Il Sostegno dell’Essere
Shiva
Distruzione, Purificazione
Attiva/Yang
Il Fuoco della Trasformazione
Agnello (Cristo)
Sacrificio e Redenzione
Sintesi dei due
L’Unione del Cuore e dello Spirito
Così il Cristo-Agnello diventa, nella chiave universale, la sintesi della Trimurti indiana e il riflesso umano del Logos solare.
🌞 4. In chiave interiore
L’Agnello non è solo una figura mistica: è ciò che nasce dentro di te quando accetti la morte del vecchio io (Shiva) e custodisci la purezza del cuore (Vishnu). Il risultato è un nuovo stato di coscienza, un “sé luminoso” in piedi sul Monte Sion — cioè l’uomo rigenerato che ha trasceso la paura della morte.
✨ Sintesi
L’Agnello è l’Io superiore redento, la voce dell’amore che sorge nel silenzio dopo la dissoluzione. È Vishnu che si offre come sacrificio, è Shiva che distrugge il velo, è il Cristo che risorge come Luce nel cuore dell’uomo.
🔹 ἈΠΟΚΑΛΥΨΙΣ ἸΩΑΝΝΟΥ
Apocalisse di Giovanni
(v.12)
καὶ ἐπέστρεψα βλέπειν τὴν φωνὴν ἥτις ἐλάλει μετ’ ἐμοῦ· E mi voltai per vedere la voce che parlava con me;
καὶ ἐπιστρέψας εἶδον ἑπτὰ λυχνίας χρυσᾶς, e, voltandomi, vidi sette candelabri d’oro,
(v.13)
καὶ ἐν μέσῳ τῶν λυχνιῶν ὅμοιον υἱὸν ἀνθρώπου, e in mezzo ai candelabri uno simile a un Figlio d’uomo,
ἐνδεδυμένον ποδήρη καὶ περιεζωσμένον πρὸς τοῖς μαστοῖς ζώνην χρυσᾶν· vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto al petto con una cintura d’oro.
(v.14)
ἡ δὲ κεφαλὴ αὐτοῦ καὶ αἱ τρίχες λευκαὶ ὡς ἔριον λευκόν, ὡς χιών, La sua testa e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve,
καὶ οἱ ὀφθαλμοὶ αὐτοῦ ὡς φλὸξ πυρός, e i suoi occhi come fiamma di fuoco,
(v.15)
καὶ οἱ πόδες αὐτοῦ ὅμοιοι χαλκολιβάνῳ ὡς ἐν καμίνῳ πεπυρωμένης, e i suoi piedi simili a bronzo incandescente, come se ardesse in una fornace,
καὶ ἡ φωνὴ αὐτοῦ ὡς φωνὴ ὑδάτων πολλῶν· e la sua voce come il fragore di grandi acque.
(v.16)
καὶ ἔχων ἐν τῇ δεξιᾷ χειρὶ αὐτοῦ ἀστέρες ἑπτά, e teneva nella sua mano destra sette stelle,
καὶ ἐκ τοῦ στόματος αὐτοῦ ῥομφαία δίστομος ὀξεῖα ἐκπορευομένη, e dalla sua bocca usciva una spada affilata a doppio taglio,
καὶ ἡ ὄψις αὐτοῦ ὡς ὁ ἥλιος φαίνει ἐν τῇ δυνάμει αὐτοῦ. e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza.
Questo foglio è un glossario e commentario al testo di Apocalisse 1:12–16 che hai sopra.
οἱ = ὁί = ihm, sich (pron.) a lui, sé stesso (pronome)
🔸 Nota centrale (in tedesco)
Johannes verwendet für die Erscheinung Jesu, bis zu Tränen, das Wort ἐμβριμόμενος. Giovanni usa per l’apparizione di Gesù, fino alle lacrime, la parola embrimómenos (commosso, scosso interiormente).
Wenn mein Fleisch ist und mein Blut, dann hat Johannes das Wort τρώγον statt φαγείν verwendet! Quando dice “chi mangia la mia carne e il mio sangue”, Giovanni usa il verbo trógo invece di phagèin!
(nota: τρώγω significa “masticare”, mentre φαγεῖν è “mangiare”; differenza teologica sottile).
🔹 Nota in basso (in tedesco)
Schlegel: Seite 108 (Schlegel, pagina 108)
Die Atomkerne allen irdischen Materie (Protonen) würden, auf die Größe eines Orange vergrößert, im ganzen Weltraum ausmachen, wenn sie maximal homogen blieben. I nuclei atomici di tutta la materia terrestre (protoni), se fossero ingranditi alla dimensione di un’arancia, riempirebbero l’intero universo, se restassero perfettamente omogenei.
Verlange nicht alles zu wissen, damit du nicht in allem unwissend wirst. Non desiderare di sapere tutto, affinché tu non diventi ignorante in tutto. (massima gnomica)
In sintesi, questa pagina serve come ponte filologico e simbolico: collega
le parole chiave greche dell’Apocalisse (luce, fuoco, voce, metallo, occhi),
con il commento scientifico e mistico di chi studia la visione di Giovanni come un fenomeno cosmico e interiore: luce = energia, suono = vibrazione, oro = radianza spirituale.
Ecco la traduzione continua e commentata in italiano — ricostruendo il senso integrale delle due pagine, con fedeltà letterale ma resa fluida e meditativa, nello stile di un testo di studio teosofico o ermetico. Si tratta della visione di Giovanni (Apocalisse 1:12–16), letta insieme alle tue note linguistiche, greche e tedesche.
🔹 La Visione di Giovanni — Traduzione e Commento
E mi voltai per vedere la voce che parlava con me. E, voltandomi, vidi sette candelabri d’oro. E in mezzo ai candelabri apparve uno simile a un Figlio d’uomo, vestito di una veste lunga fino ai piedi, e cinto al petto da una cintura d’oro.
La sua testa e i suoi capelli erano bianchi come lana bianca, come neve, e i suoi occhi erano come fiamma di fuoco. I suoi piedi somigliavano a bronzo incandescente, come se fossero stati raffinati in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. Nella sua mano destra teneva sette stelle, e dalla sua bocca usciva una spada affilata a doppio taglio, e il suo volto era come il sole che splende nella sua potenza.
🔸 Analisi simbolica delle parole greche
μεταστραφείν — “voltarsi, cambiare direzione”: Giovanni si volge interiormente; non è un movimento fisico, ma una rotazione della coscienza. È il punto di inversione dal mondo esterno alla percezione interiore.
βλέπειν — “vedere, scorgere”: la visione non è ottica, ma spirituale; è l’occhio interiore che si apre dopo la conversione del cuore.
φωνή — “voce”: nel linguaggio apocalittico, la Voce è il Logos stesso che risuona attraverso il suono; la vibrazione primordiale.
λυχία — “candelabro”: i sette candelabri rappresentano le sette luci o centri di coscienza, i sette fuochi dello Spirito nel corpo cosmico e umano.
ὅμοιον υἱὸν ἀνθρώπου — “uno simile a un Figlio d’uomo”: figura mediana tra umano e divino, simbolo dell’Anima Illuminata o dell’Io spirituale, il Sé solare nell’uomo.
μαστοί — “petto, le due parti del petto”: le due correnti del respiro vitale, che alimentano il cuore; la cinta d’oro all’altezza del petto indica il controllo delle forze vitali tramite la volontà spirituale.
🔹 Descrizione della figura
I capelli bianchi indicano la sapienza eterna; il tempo trasfigurato in luce. Gli occhi come fuoco sono la visione penetrante dello spirito: bruciano le illusioni. I piedi di bronzo sono la base solida della manifestazione, la materia purificata dal fuoco. La voce come molte acque è la Parola che scorre come il fiume della vita. Le sette stelle nella mano destra sono le forze direttive, i poteri cosmici sotto la legge del Sé. La spada a doppio taglio è il discernimento che divide luce e tenebra, verità e illusione. Il volto come il sole rappresenta l’illuminazione totale dell’essere, lo stato di unione con il Principio.
🔸 Note di studio
Giovanni usa il verbo ἐμβριμόμενος, che significa “fremere profondamente, commuoversi fino alle lacrime”: la sua visione non è fredda o intellettuale, ma un’esperienza emotiva e vibrante, una partecipazione totale al Mistero.
Nel suo Vangelo, per indicare il “mangiare” il corpo e il sangue del Cristo, Giovanni usa τρώγω invece di φαγεῖν — non il mangiare comune, ma il masticare sacro, l’assimilazione vivente della sostanza divina. È un invito a trasformare la materia in coscienza, come il pane che diventa corpo spirituale.
🔹 Riflessione scientifico–mistica
“I nuclei atomici di tutta la materia terrestre (i protoni), se fossero ingranditi alla dimensione di un’arancia, riempirebbero l’intero universo se rimanessero perfettamente omogenei.”
→ Qui l’autore accosta la visione mistica di Giovanni alla fisica moderna: la struttura dell’atomo come luce condensata, il fuoco interiore della materia. Ciò che Giovanni vide come “fuoco, oro, voce di molte acque” è oggi riconosciuto come vibrazione energetica universale.
🔸 Massima finale
“Non desiderare di sapere tutto, affinché tu non diventi ignorante in tutto.”
Un ammonimento antico e sapienziale: il sapere assoluto non nasce dall’accumulo, ma dall’unificazione della conoscenza e della coscienza. Solo chi sa tacere davanti al Mistero può davvero comprendere la Parola che risuona “come il fragore di molte acque”.
🔹 Pagina sinistra
ΚΑΤΑ ἸΩΑΝΝΗΝ — Secondo Giovanni
(Vangelo di Giovanni 1:1)
Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ Λόγος, Nel principio era il Verbo,
καὶ ὁ Λόγος ἦν πρὸς τὸν Θεόν, e il Verbo era presso Dio,
καὶ Θεὸς ἦν ὁ Λόγος. e il Verbo era Dio.
(Sotto, la nota tedesca “im Vollmacht ist der Logos” = “nella pienezza è il Logos” → indica la completezza del Potere Divino racchiuso nella Parola.)
🔸 A – Lights and Visions of the Mother
(Luci e visioni della Madre)
a)The diamond light means the essential Force of the Mother. La luce di diamante rappresenta la Forza essenziale della Madre.
b)The diamond light proceeds from the heart of the Divine Consciousness and brings the openings of the Divine Consciousness wherever it goes. La luce di diamante procede dal cuore della Coscienza Divina e porta con sé, ovunque vada, l’apertura della Coscienza Divina.
c)The Mother’s descent with the diamond light is the sanction of the Supreme Power to the movement in you. La discesa della Madre con la luce di diamante è la sanzione del Potere Supremo al movimento dentro di te.
d)The Mother’s diamond light is a light of absolute purity and power. La luce di diamante della Madre è una luce di assoluta purezza e potere.
e)The diamond light is the central consciousness and force of the Divine. La luce di diamante è la coscienza centrale e la forza del Divino.
f)The diamond light is that of Her consciousness at its most intense. La luce di diamante è la manifestazione della Sua coscienza al livello più intenso.
🔹 Pagina destra
ἈΠΟΚΑΛΥΨΙΣ ἸΩΑΝΝΟΥ — Apocalisse di Giovanni
Ἀποκάλυψις Ἰησοῦ Χριστοῦ ἣν ἔδωκεν αὐτῷ ὁ Θεὸς Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede
δεῖξαι τοῖς δούλοις αὐτοῦ ἃ δεῖ γενέσθαι ἐν τάχει. per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere presto.
ῥομφαία δίστομος ὀξεῖα ἐκπορευομένη, una spada affilata a doppio taglio usciva (dalla bocca),
καὶ ἡ ὄψις αὐτοῦ ὡς ὁ ἥλιος φαίνει ἐν τῇ δυνάμει αὐτοῦ. e il suo volto era come il sole che splende nella sua potenza.
🔸 Commento in inglese (traduzione letterale e simbolica)
“What you saw in vision was a supraphysical body of the Mother made probably of Her white light which is the light of the Divine Consciousness and Force that stands behind the Universe.” Ciò che hai visto nella visione era un corpo sovrafisico della Madre, formato probabilmente dalla Sua luce bianca, che è la luce della Coscienza e della Forza Divine che sostengono l’universo.
(Separatore con asterischi) ***
“It is true of every soul on earth that it is a portion of the Divine Mother passing through the experiences of the Ignorance in order to arrive at the truth of its being and be the instrument of a Divine Manifestation and work here.” È vero per ogni anima sulla terra che essa è una parte della Madre Divina che attraversa le esperienze dell’ignoranza per giungere alla verità del proprio essere e divenire lo strumento di una Manifestazione Divina e della sua opera qui sulla terra.
✳️ Sintesi e significato esoterico del foglio
Questo foglio mette in relazione diretta:
l’inizio del Vangelo di Giovanni (“Nel principio era il Logos”)
con la visione apocalittica del Cristo solare (“il suo volto come il sole che splende nella potenza”)
e con gli insegnamenti della Madre Divina (in chiave integrale, alla maniera di Sri Aurobindo e Mirra Alfassa).
👉 Il filo conduttore è la Luce Bianca-Diamante, che rappresenta la coscienza divina in stato puro: – nel Vangelo, è il Logos; – nell’Apocalisse, è la potenza solare del Cristo; – nei commenti spirituali, è la discesa della Madre come energia creatrice suprema.
Ecco dunque la versione unificata e poetico-commentata in italiano, che intreccia i tre fili del foglio: – il Prologo del Vangelo di Giovanni, – la Visione solare dell’Apocalisse, – e la dottrina della Luce di Diamante della Madre Divina.
Ho mantenuto la precisione filologica, ma reso il linguaggio fluido e simbolico — come un testo meditativo o iniziatico.
✨ Il Verbo, la Visione e la Luce di Diamante
Nel principio era il Logos, e il Logos era presso Dio, e il Logos era Dio.
Nel silenzio originario, prima che il mondo fosse, la Parola divina ardeva come una scintilla pura. Non suono, ma coscienza vivente, l’Idea eterna che, pronunciandosi, genera il cosmo. Il Logos è il cuore stesso della Divina Madre — la vibrazione luminosa che sostiene la vita, la legge segreta del respiro dell’universo.
Quando la coscienza umana si volge verso quella Voce interiore, avviene l’inversione dello sguardo: “mi voltai per vedere la voce che parlava con me”. Non si tratta di un gesto esterno, ma di una conversione della coscienza, dal sensibile all’essenziale.
Allora Giovanni vede: sette candelabri d’oro, e in mezzo a essi uno simile a un Figlio d’uomo. La figura è solare, trasfigurata: la testa e i capelli bianchi come neve, gli occhi come fiamme di fuoco, i piedi come bronzo incandescente, la voce come il suono di molte acque. Nella mano destra tiene sette stelle, e dalla bocca esce una spada affilata a doppio taglio: la Parola che separa il reale dall’illusione. Il suo volto brilla come il sole nella sua forza.
Questa visione del Cristo solare non è lontana: è la rivelazione del Divino dentro la coscienza stessa dell’uomo. È la nascita della Luce interiore — la stessa luce che i Maestri dell’Oriente chiamano Luce di Diamante.
💎 La Luce di Diamante
La Madre Divina, cuore e matrice del Logos, si manifesta come luce di diamante, forza essenziale del suo potere. Essa scende dal cuore della Coscienza divina e porta ovunque l’apertura e la rivelazione. Quando la Luce di Diamante discende nell’essere, significa che la Volontà Suprema approva e benedice il movimento dell’anima.
È una luce di purezza assoluta e di potere invincibile, il raggio centrale della Coscienza divina, la vibrazione della Madre al suo livello più intenso. Attraverso questa discesa, il Logos si fa percepibile — la Parola si fa Luce.
🌞 La Madre e il Cristo Solare
Ciò che Giovanni vide — “il volto come il sole” — era il corpo sovrafisico della Madre, fatto della sua Luce Bianca, che è la Coscienza e la Forza divine stesse, quelle che reggono l’universo dall’interno.
Ogni anima sulla terra è una porzione di questa Madre Divina, che attraversa le esperienze dell’ignoranza per giungere alla verità del proprio essere, e divenire strumento di una Manifestazione divina sulla Terra.
🔹 Sintesi
Il Logos del Vangelo, la Visione dell’Apocalisse e la Luce di Diamante sono tre aspetti di un’unica realtà: la discesa della coscienza divina nella materia. Il Verbo è la legge, la Visione è la rivelazione, la Luce è la potenza trasmutatrice.
Chi si volge verso quella Voce — come Giovanni — vede che il Divino non parla “fuori”, ma dentro il cuore stesso del mondo. Là, nella fiamma bianca del diamante spirituale, la Madre e il Logos sono Uno, e il sole dell’anima risplende nella sua pienezza.
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Traduzione in italiano
Vang. di Giovanni: «E la luce risplendeva nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno compresa.»
R. Steiner, p. 221, L’Apocalisse di Giovanni Nel senso occulto l’umanità ha dormito dalla metà dell’epoca atlantica. Perciò l’“età oscura” è anche chiamata il tempo in cui l’uomo volge lo sguardo solo al mondo fisico-materiale e, nello stato normale, non vede il mondo spirituale che vi sta dietro.
Prozedur, Handhabung, Technik, Manipulation, Manöver, Operation, Behandlungsweise, Verfahrensweise, Verfahren: procedura, modo di gestione, tecnica; manipolazione; manovra; operazione; modalità di trattamento; procedimento.
Epoptismo: il terzo e più alto grado dell’iniziazione ai Misteri eleusini.
[M] Sulla nascita dell’uomo supramentale Noi, così come siamo, siamo stati creati nel modo ordinario, animale e, di conseguenza, anche se ci trasformiamo, resterà qualcosa di questa origine animale. L’essere supramentale, così come Sri Aurobindo lo concepiva, non era affatto formato nel modo animale ordinario, ma direttamente, tramite un procedimento che per il momento ci sembra ancora occulto, un maneggiamento diretto delle forze e della sostanza, cosicché il corpo sia una materializzazione e non una formazione secondo il principio animale ordinario. Penso… so che ora è certo che realizzeremo ciò che egli si attende da noi. È diventato non più una speranza, ma…
English translation
Gospel of John: “And the light shone in the darkness, but the darkness did not comprehend it.”
R. Steiner, p. 221, The Apocalypse of John In the occult sense, humanity has slept since the middle of the Atlantean epoch. Therefore the “dark age” is also called the time in which the human being directs his gaze only to the physical-material world and, in the normal state, does not see the spiritual world behind it.
ἐπόπτης (= initiate; “onlooker, watcher, eyewitness”), from ἐποπτεύω = “to look upon closely, observe carefully, supervise.” The epopt, the epoptēs.
Epoptism: the third and highest degree of initiation in the Eleusinian Mysteries.
[M] On the birth of the supramental human We, as we are, were created in the ordinary, animal way and, consequently, even if we transform ourselves, something of that animal origin will remain. The supramental being, as Sri Aurobindo conceived it, was not formed in the ordinary animal way at all, but directly, by a process which for the moment still seems occult to us—a direct handling of forces and substance—so that the body is a materialization and not a formation according to the ordinary animal principle. I think… I know that it is now certain we shall accomplish what he expects of us. It has become no longer a hope, but…
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🇩🇪 TESTO TEDESCO – TRASCRIZIONE
20. Juli 3228 v. Chr. † 18. Feb. 3102 mit 126 Jahren. 26–27?
Kṛṣṇa, Śrī
Er symbolisiert in der indischen Religion die Liebe, die Gestalt, die allbeseligend und schön ist. Er stellt die Stufe der spirituellen Entwicklung zum Übermensch dar und öffnet den Weg zu zwei Möglichkeiten. Im Mahabharata wird er als Politiker und Feldherr dargestellt. Er wurde als einer der hervorragendsten Avatare in Indien an- erkannt.
Vāsudeva das Göttliche Wesen; die das All durchdringende Gottheit.
Die Konzeption des Johannes, des Lieblingsjüngers Jesu, enthält eindeutig die Präexistenz des Logos, des Gottessohnes, der in den Kosmos des Menschen kam zu seiner Befreiung.
R. St. »Die Apokalypse des Johannes«: „All die Seelen, die den Anschluss finden mit dem Christus-Prinzip steigen den Weg nach oben. Alle Seelen aber, die treu zusammen- halten zum niedrigen Ich, zur Selbstsucht und nach in den Abgrund hinuntertreiben. So wird das Ich, der Egoismus allmählich ausgelöscht und uninteressant sein, mit diesem die niedere Lustbefriedigung und die irdische Welt.“
🇫🇷 TESTO FRANCESE – TRASCRIZIONE
une certitude. C’est seulement le temps néces- saire à cette réalisation qui sera plus ou moins long suivant notre effort individuel, notre concentration, notre bonne volonté, — et l’importance que nous donnons à ce fait. Il y a un moment où le corps lui-même trouve qu’il n’y a rien au monde qui vaille d’être vécu autant que cela, la transformation; qu’il n’y a rien qui puisse être d’un intérêt aussi passionnant que la transformation. C’est comme si toutes les cellules du corps avaient soif de cette Lumière qui veut se manifester. Elles crient vers cela, elles y trouvent une joie intense et elles sont sûres de la Victoire.
C’est cette aspiration là que j’essaie … (frase interrotta)
🇮🇹 TRADUZIONE IN ITALIANO
Parte tedesca
Kṛṣṇa, Śrī
Egli simboleggia, nella religione indiana, l’Amore come figura che beatifica ogni cosa e che è bella. Rappresenta il livello dello sviluppo spirituale che conduce al Superuomo e apre la via a due possibilità. Nel Mahabharata è presentato come politico e condottiero. Fu riconosciuto come uno degli Avatāra più eccellenti in India.
Vāsudeva l’Essere Divino; la divinità che permea l’Universo.
La concezione di Giovanni, il discepolo prediletto di Gesù, contiene chiaramente la preesistenza del Logos, il Figlio di Dio, che venne nel cosmo umano per la sua liberazione.
R. St., “L’Apocalisse di Giovanni”: “Tutte le anime che trovano la connessione con il principio del Cristo salgono il cammino verso l’alto. Tutte le anime, invece, che rimangono fedeli al basso Io, all’egoismo, scivolano verso l’abisso. Così l’Io, l’egoismo, verrà a poco a poco estinto e diverrà privo d’interesse, insieme al piacere inferiore e al mondo terreno.”
Parte francese
Una certezza. Solo il tempo necessario per questa realizzazione sarà più o meno lungo, a seconda del nostro sforzo individuale, della nostra concentrazione, della nostra buona volontà — e dell’importanza che le attribuiamo. Giunge un momento in cui il corpo stesso scopre che non c’è nulla al mondo che meriti di essere vissuto quanto questa, la trasformazione; nulla che possa essere di un interesse così appassionante come la trasformazione. È come se tutte le cellule del corpo avessero sete di questa Luce che vuole manifestarsi. Gridano verso di essa, vi trovano una gioia intensa e sono certe della Vittoria.
È questa aspirazione che cerco di… (frase interrotta)
🇬🇧 TRANSLATION INTO ENGLISH
German part
Kṛṣṇa, Śrī
He symbolizes, in the Indian religion, Love as a figure that brings bliss to all and is beautiful. He represents the stage of spiritual development toward the Superhuman and opens the way to two possibilities. In the Mahabharata he is depicted as a politician and military leader. He was recognized as one of the most outstanding Avatars in India.
Vāsudeva the Divine Being; the deity that permeates the Universe.
The conception of John, the beloved disciple of Jesus, clearly contains the pre-existence of the Logos, the Son of God, who entered the human cosmos for its liberation.
R. St., “The Apocalypse of John”: “All the souls that find the connection with the Christ-Principle ascend the path upward. But all the souls that remain faithful to the lower self, to selfishness, are driven down into the abyss. Thus the self, the egoism, will gradually be extinguished and become uninteresting, together with the lower gratification of desires and the earthly world.”
French part
A certainty. Only the time necessary for this realization will be more or less long, depending on our individual effort, our concentration, our goodwill — and the importance we give to this fact. There comes a moment when the body itself finds that there is nothing in the world worth living as much as this, the transformation; that there is nothing that can be as passionately interesting as transformation. It is as if all the cells of the body were thirsty for this Light that wants to manifest. They cry out towards it, they find in it an intense joy and they are sure of the Victory.
It is this aspiration that I try to… (sentence cut)