Interessante notare che Luigi Pericle si stabilisce ad Ascona proprio negli anni relativi al periodo analizzato in questa splendida mostra Asconese di Mara Folini e Riccardo Carazzetti.

Le opere e la ricerca spirituale di Luigi Pericle si inseriscono perfettamente nel clima culturale Asconese. Ad aggiungersi è il fatto che sia proprio Herbert Read (relatore ad Eranos, Ascona dal 1952 al ’64) a fare la critica d’apertura del catalogo di Pericle e che lo stesso Read fosse di casa alla York Art Gallery come anche Ben Nicholson. Le coincidenze sono troppe per non indurci in tentazione e abbiamo già scritto alle varie fondazioni per sapere se esistevano dei rapporti fra i vari maestri citati e il nostro Luigi Pericle. Quando abbiamo trovato la casa nel 2017 l’atelier era smantellato già da molti anni (il suo ultimo quadro è del 1980, poi scriverà e ricercherà). Ingeborg Lüscher, vedova di Szemann ci riporta delle lezioni di pittura a casa di Pericle, in via Collina 34 e quindi è certo che non necessitasse della logistica del gruppo di Remo Rossi. Poco lontano abitavano Kerényi e Luban Plozza e accanto all’Hotel Ascona ha avuto luogo l’operazione Sunrise … le discendenti fanno parte del nostro gruppo Teosofico.

Guarda anche la mia storia personale durante la scoperta Luigi Pericle.

E anche la storia della casa di Luigi Pericle

L’ENERGIA DEL LUOGO

Jean Arp, Raffael Benazzi, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter, Mark Tobey, Italo Valenti.

4 aprile – 4 luglio 2009

Giunge in Canton Ticino, una edizione rivista e ampliata della
mostra appena presentata al Museo universitario di Kettle’s Yard a Cambridge. Grazie alla sinergia tra i Dicasteri della Cultura delle città di Ascona e di Locarno, si è potuto realizzare un’esposizione di grande prestigio, articolata tra Ascona e Locarno appunto, che si avvale delle opere delle collezioni dei due musei, di archivi, di fondazioni e di numerosi collezionisti privati, e documenta e approfondisce un periodo particolarmente vivace della storia artistica del Ticino.Tra il 1955 e il 1975, infatti, si stabilirono tra Ascona e Locarno artisti – pittori e scultori – di varia provenienza: il franco-tedesco Jean Arp, i tedeschi Julius Bissier e Hans Richter, l’inglese Ben Nicholson,

 

l’italiano Italo Valenti

e l’esordiente svizzero tedesco Raffael Benazzi che, dopo l’incontro con Julius Bissier a Zurigo (1952), soggiornava regolarmente nei pressi di Ascona per approfondire la propria ricerca scultorea a fianco di questi artisti, ma vicino soprattutto a Bissier, da allora e fino alla morte nel 1965 suo inconfondibile maestro.

Così l’americano Mark Tobey, che viveva a Basilea, soggiornava nella regione e frequentava con assiduità questi amici, con i quali ebbe più volte a esporre. Grazie alla intraprendenza dello scultore ticinese Remo Rossi che – allestì in località “Ai Saleggi” di Locarno un complesso di ateliers che consentì loro di lavorare e di incontrarsi – essi ebbero modo di attivare rapporti quanto mai produttivi, maturati nel confronto di diverse culture, nello scambio di idee e nella condivisione di tecniche e di strumenti, i cui effetti sono leggibili in filigrana nelle loro opere di quegli anni.

Proprio la molteplicità di incontri e collaborazioni che s’intrecciarono nella regione in quegli anni, non solo fra gli artisti ma coinvolgendo anche vari altri personaggi quali, ad esempio, lo studioso Károly Kérenyi o il compositore Wladimir Vogel, è al centro della ricerca storica coordinata da Mara Folini, curatrice del Museo comunale d’arte moderna di Ascona, e sviluppata da Veronica Provenzale che sta alla base di questa mostra.

Fondamentali sono stati quindi lo spoglio degli Archivi degli artisti e delle Fondazioni a loro dedicate per ricostruire attraverso i documenti i rapporti tra i singoli e le testimonianze di numerosi protagonisti di quell’esperienza, come lo stampatore François Lafranca e la vedova di Valenti, Anne de Montet.

Ne esce un panorama di particolare interesse che la mostra – articolata nelle sedi del Museo comunale d’arte moderna e nella Casa Serodine di Ascona, negli spazi della Pinacoteca comunale Casa Rusca di Locarno, con il coinvolgimento di uno degli atelier di Remo Rossi (dove quegli artisti lavoravano) sempre a Locarno, aperto per l’occasione al pubblico – documenta con ricchezza di materiali e con più di centottanta opere selezionate dei vari artisti, cui si aggiungono documenti fotografici di particolare pregio artistico e una selezione di filmati e trasmissioni radiofoniche di repertorio, delle teche della RTSI.

Alla realizzazione della mostra hanno contribuito con i prestiti di opere significative la Tate Gallery di Londra, le Scottish National Galleries di Edimburgo, il Museo Cantonale d’Arte di Lugano, la Fondazione Marguerite Arp di Solduno, la Fondazione Monte Verità, l’Archivio Bissier e l’Archivio Valenti.

La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue italiano e inglese, a cura di Mara Folini e Riccardo Carazzetti, che raccoglie il testo storico di Veronica Provenzale e i contributi sui vari artisti firmati da autorevoli studiosi come Peter Khoroche (Nicholson), Matthias Baermann (Bissier, Tobey, Valenti), Sebastiano Barassi (Arp, Benazzi), curatore della mostra a Cambridge, e di Diana Bettoni, presidente della neo costituita Fondazione Remo Rossi.

 

L’ENERGIA DEL LUOGO

Jean Arp, Raffael Benazzi, Julius Bissier, Ben Nicholson, Hans Richter, Mark Tobey, Italo Valenti.

4 aprile – 4 luglio 2009


Jean Arp | Oriforme | 1962 | Alluminio | cm 24 x 23 x 6 | Fondazione Marguerite Arp | Locarno


Jean Arp | Homme, moustache | nombril 1960 circa | Rilievo di cartone dipinto e ritagliato | cm 40.5 x 40.5 x 2 | Fondazione Marguerite Arp, Locarno


Raffael Benazzi | Senza titolo | 1961 | Legno (olmo) | cm 37 x 28.5 x 29 | Collezione Raffael Benazzi


Raffael Benazzi | Senza titolo | 1965 circa | Alabastro | cm 36 x 35.5 x 33 | Collezione Raffael Benazzi


Julius Bissier | Monti 60/7 | Pfingstmontag | 1960 | Tempera all’uovo su tela | cm 20 x 21.5 | Collezione Città di Locarno


Julius Bissier | Rondine, 14.X.61 | 1961 | Acquarello su carta | cm 19 x 23.5 | CCA, Museo comunale d’arte moderna | Ascona


Ben Nicholson | March 1962 (Anne and Italo) 1962 | Oilwash su tela | cm 34.5 x 45 | Collezione privata


Ben Nicholson | Pale Lilae | 1965 | Oilwash su carta e masonite | cm 34.5 x 25 | CCA, Museo comunale d’arte moderna | Ascona


Hans Richter | Tête Dada | 1965 | Inchiostro e collage su carta | cm 14 x 10 | Collezione privata


Hans Richter | Dymo | 1972 | Rilievo di rame e alluminio su compensato | cm 49 x 116 | Collezione Città di Locarno


Mark Tobey | Multiple windows | 1962 | Tempera su carta intelaiata | cm 112 x 88 | Collezione privata


Mark Tobey | Illuminated way | 1965 | Tempera su carta | cm 100 x 50 | Collezione privata


Italo Valenti | Cervi volanti | 1964 | Collage | cm 46 x 63 | Collezione privata


Italo Valenti | Vicenza | 1960-61 | Collage | cm 54 x 55 | Collezione privata

 

E per rimanere ad Ascona :

Karl Kerényl, filologo classico e studioso di religione

1897-1973, nato a Temesvar, Austria-Ungheria, morto a Kilchberg.

Dopo gli studi a Budapest ha viaggiato. Ha incontrato C. G. Jung, con il quale ha fondato le conferenze Eranos nella casa di Olga Fröbe a Moscia vicino ad Ascona. Ha insegnato filologia classica a Fünfkirchen e Szeged. Dopo essere emigrato in Svizzera nel 1943, ha lavorato come studioso privato. Viveva ad Ascona in Via Signore in Croce sotto il Monte Verità. Nel 1958 ha pubblicato nella Neue Zürcher Zeitung un articolo sulla storia della cappella della Madonna ungherese a Verdasio. Ha descritto il legame tra l’edificio e l’emigrazione.

Luigi Pericle sappiamo quasi per certo che frequentasse Eranos perché è proprio Herbert Read che dal ’52 al ’64 è conferenziere per Eranos a fargli al prefazione al catalogo e a lanciarlo in Inghilterra insieme ad Hans Hess.

Guarda il video

Kerényl abita a due pasi da Luigi Pericle e gli interessi esoterici combaciano.

Descrizione

Károly Kerényi, nato a Timisoara il 19 gennaio 1897 e morto a Zurigo il14 aprile 197,  è stato un filologo e storico delle religioni ungherese ritenuto fra i fondatori degli studi moderni della mitologia greca. È considerato uno dei massimi eruditi e filologi del Novecento. Studiò il mito come modalità di conoscenza, anche confrontandosi con le teorie di Carl Gustav Jung. La costruzione di una “scienza del mito” è il filo conduttore delle sue opere principali: Kerényi, infatti, applicò alla mitologia greca l’ermeneutica, ossia l’interpretazione del testo, in modo da chiarirne le intenzioni e i significati consci o inconsci. In questo senso, scrisse molti saggi sugli archetipi della mitologia greca. Lo troviamo in questo dossier perché, ebreo, dal 1943 visse ad Ascona da esiliato. Tra il 1970 e il 1973 partecipò ai corsi dell’Istituto Ticinese di Alti Studi a Lugano diretto da Elémire Zolla. In questa intervista realizzata da Sergio Genni e andata il onda il 30 ottobre 1963, Károly Kerényi parla delle opere che stava scrivendo in quegli anni.

Károly Kerényi

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Károly Kerényi (Temesvár19 gennaio 1897 – Zurigo14 aprile 1973) è stato un filologo classico e storico delle religioni ungherese ritenuto fra i fondatori degli studi moderni della mitologia greca.

Biografia

Nato in Ungheria a Temesvár, l’odierna città romena di Timișoara, è considerato uno dei massimi eruditi e filologi del Novecento. Studiò alla Università Loránd Eötvös di Budapest in filologia classica, con un dottorato di ricerca su PlatoneLongino e l’estetica nell’antichità. Negli anni seguenti insegnò in Ungheria, compì numerosi viaggi in Grecia e in Italia e tenne dei corsi a GreifswaldHeidelberg e all’università di Berlino. Nel 1929 incontrò Walter Friedrich Otto, che lo influenzò a combinare gli studi comparati sulle religioni e la storia antica. Il suo primo libro Die griechisch-orientalische Romanliteratur in religionsgeschichtlicher Beleuchtung (“Il romanzo greco alla luce della storia delle religioni”), dedicato a Franz Boll, fu pubblicato nel 1927 e gli procurò una nomina a Privatdozent a Budapest. Divenuto professore di storia antica e filologia classica a Pécs nel 1934, poi visiting professor all’università di Budapest nel 1941, dal 1943 visse in Svizzera esiliato. Sergej Averintsev[1] disse che Károly Kerényi in un’occasione disse “lo spirito dell’astrazione ha aperto porte per il nazionalsocialismo quando gli ebrei come persone furono sostituiti dalla categoria impersonale della Judentum (tedesco per: etnia ebraica), eliminare gli ebrei suona male; liquidare l’ebraismo richiama invece la descrizione di una sorta di operazione logica.” Inimicatosi poi Mátyás Rákosi, non tornò più in Ungheria e rimase per il resto della sua vita in Svizzera, dove tra il 1970 e il 1973 partecipò ai corsi dell’Istituto Ticinese di Alti Studi a Lugano.[2] Ai margini del mondo accademico, intrattene famose corrispondenze con Thomas Mann ed Hermann Hesse, pubblicate postume dalla moglie Magda. Conservò anche una salda amicizia con Carl Gustav Jung che dal 1940 lo invitò costantemente ai Colloqui di Eranos e con cui pubblicò Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia.

Massone, fu iniziato il 9 maggio 1943 a Zurigo nella Loggia “Modestia cum Libertate”, appartenente alla Gran Loggia Svizzera Alpina[3].

Le opere

Studiò il mito come modalità di conoscenza, anche confrontandosi con le teorie di Carl Gustav Jung. La costruzione di una “scienza del mito” è il filo conduttore delle sue opere principali: Kerényi, infatti, applicò alla mitologia greca l’ermeneutica, ossia l’interpretazione del testo, in modo da chiarirne le intenzioni e i significati consci o inconsci. In questo senso, scrisse molti saggi sugli archetipi della mitologia greca:

  • Die griechisch-orientalische Romanliteratur in religionsgeschichtlicher Beleuchtung (1927) (“Il romanzo greco alla luce della storia delle religioni”)
  • Apollon. Studien über antike Religion und Humanität (1937)
  • Das ägäische Fest. Die Meergötterszene in Goethes Faust II (1941)
  • Der Mythos der Hellenen in Meisterwerken der Münzkunst (1941)
  • Einführung in das Wesen der Mythologie (con Carl Gustav Jung) (1942) (trad. di Angelo Brelich, Prolegomeni allo studio scientifico della mitologia, Einaudi, Torino 1948 e succ.)
  • Hermes, der Seelenführer (1943)
  • Mysterien der Kabiren (1944)
  • Töchter der Sonne, Betrachtungen über griechische Gottheiten (1944) (trad. di Francesco Barberi, Figlie del sole, prefazione di Angelo Brelich, Einaudi, Torino 1948 e succ.; Bollati Boringhieri, Torino 1991, 2008)
  • Bachofen und die Zukunft des Humanismus. Mit einem Intermezzo über Nietzsche und Ariadne (1945)
  • Die Geburt der Helena samt humanistischen Schriften aus den Jahren 1943–45 (1945)
  • Prometheus. Das griechische Mythologem von der menschlichen Existenz (1946)
  • Der Göttliche Arzt. Studien über Asklepius und seine Kultstätte (1948) (trad. Il medico divino. Studi su Asclepio e i suoi luoghi di culto, in Rapporto con il divino e altri saggi, a cura di Fabio Cicero, Bompiani, Milano 2014)
  • Niobe. Neue Studien über Antike Religion und Humanität (1949)
  • Mensch und Maske (1949)
  • Pythagoras und Orpheus. Präludien zu einer zukünftigen Geschichte der Orphik und des Pythagoreismus (1950)
  • Labyrinth-Studien (1950) (trad. di Leda Spiller, Nel labirinto, a cura di Corrado Bologna, Boringhieri, Torino 1983)
  • Die Mythologie der Griechen (trad. di Vanda Tedeschi, Gli dèi e gli eroi della Grecia, Il Saggiatore, Milano 1963 e succ.; Garzanti, Milano 1976)
    • 1: Die Götter- und Menschheitsgeschichten (1951) (trad.. Gli dèi, Il Saggiatore, Milano 1963 e succ.)
    • 2: Die Heroengeschichten (1958) (trad.. Gli eroi, Il Saggiatore, Milano 1963)
  • Die Jungfrau und Mutter der griechischen Religion. Eine Studie über Pallas Athene (1952)
  • Stunden in Griechenland, Horai Hellenikai (1952)
  • Unwillkürliche Kunstreisen. Fahrten im alten Europa 1952 (1954)
  • Der göttliche Schelm (con Paul Radin e Carl Gustav Jung, 1954) (trad. di Neni Dalmasso e Silvano Daniele, Il briccone divino, Bompiani, Milano 1965; SE, Milano 2006)
  • Geistiger Weg Europas: Fünf Vorträge über Freud, Jung, Heidegger, Thomas Mann, Hofmannsthal, Rilke, Homer und Hölderlin, Zürich (1955)
  • Umgang mit Göttlichem (1955) (trad. di Maria Anna Massimello, Il rapporto con il divino, Einaudi, Torino 1991; trad. in Rapporto con il divino e altri saggi, a cura di Fabio Cicero, Bompiani, Milano 2014)
  • Romandichtung und Mythologie (1955, carteggio con Thomas Mann) (trad. Ervino PocarRomanzo e mitologia, Il Saggiatore, Milano 1960; come Felicità difficile, ivi 1963; come Dialogo, nota introduttiva di Giacomo Debenedetti, ivi, 1973; con prefazione di Domenico Conte, Editori riuniti UP, Roma 2013)
  • Griechische Miniaturen (1957)
  • Die Heroen der Griechen (1958)
  • Streifzüge eines Hellenisten, Von Homer zu Kazantzakis (1960)
  • Prometheus. Die menschliche Existenz in griechischer Deutung (1962)
  • Die Mysterien von Eleusis (1962)
  • Tessiner Schreibtisch (1963)
  • Die Eröffnung des Zugangs zum Mythos (1967)
  • Der antike Roman (sintesi-antologia del libro del 1927) (1971) (trad. II romanzo dell’antichità, in Rapporto con il divino e altri saggi, a cura di Fabio Cicero, Bompiani, Milano 2014)
  • Antike Religion (1971) (trad. di Dora Sassi, Religione antica, Adelphi, Milano 2001)
  • Zeus und Hera. Urbild des Vaters, des Gatten und der Frau (1972)
  • Briefwechsel aus der Nähe corrispondenza con Hermann Hesse, a cura di Magda Kerényi, 1972) (trad. di Lorenzo Bellotto e Carla Rossi Bellotto, Corrispondenza con Hermann Hesse, 1943-1956, Sellerio, Palermo 1995)
  • Dionysos: Urbild des unzerstörbaren Lebens (1976) (trad. di Lia Del Corno, Dioniso: archetipo della vita indistruttibile, a cura di Magda Kerényi, Adelphi, Milano 1992 e succ.)
  • Demone e mito: carteggio 1964-1968 (con Furio Jesi, a cura di Magda Kerényi e Andrea Cavalletti), Qudolibet, Macerata 1999

Altre opere

Altre opere in italiano sono state pubblicate come raccolte di scritti di varia provenienza:

  • La religione antica nelle sue linee fondamentali, trad. di Delio Cantimori, Zanichelli, Bologna 1940; Astrolabio, Roma 1951
  • Miti e misteri, a cura di Angelo Brelich, Einaudi, Torino 1950; con introduzione di Furio Jesi, Boringhieri, Torino 1979; Bollati Boringhieri, Torino 2000, 2010
  • La mitologia dei greci, a cura di Angelo Brelich, Astrolabio, Roma 1951
  • Due scritti su EdipoÖdipus (1966 e 1968) in Variazioni su Edipo (con James Hillman, 1966), trad. di Tommaso Cavallo, Raffaello Cortina, Milano 1992
  • Scritti italiani (1955-1971), a cura di Giampiero Moretti, Guida, Napoli 1993
  • La Madonna ungherese di Verdasio. Paesaggio dello spirito e paesaggio dell’anima, a cura di Anna Ruchat, Dado, Locarno 1996
  • Pseudo-Antistene. Conversazioni sull’amore, a cura di Antonino Infranca, Istituto di storia antica, Palermo 1997
  • La corrispondenza con Mircea Eliade è in Natale Spineto, Mircea Eliade storico delle religioni, Morcelliana, Brescia 2006
  • Due scritti su VirgilioP. Vergil Maro (1929) e Vergil (1971), in Virgilio, a cura di Luciano Canfora, Sellerio, Palermo, 2007
  • Tra gli asfodeli dell’elisio: carteggio 1935-1959 (corrispondenza con Angelo Brelich), a cura di Andrea Alessandri, prefazione di Marcello Massenzio, Editori riuniti UP, Roma 2011

Origine del romanzo greco

Nel suo primo libro Die griechisch-orientalische Romanliteratur in religionsgeschichtlicher Beleuchtung Kerényi espone la sua ipotesi sull’origine del romanzo ellenistico. Secondo il filologo, esso nasce da una reinterpretazione in chiave laica del mito di Iside e Osiride dal quale proverrebbero gli elementi caratteristici del romanzo ellenistico: il tema del viaggio e il ricongiungimento finale dei due amanti.

Note

Bibliografia

  • Magda Kerényi, Vita in prefazione a Karoly Kerényi, tradotto da Ralph Manheim, Prometheus: archetypal image of human existence, Princeton University Press, 1997. ISBN 978-0-691-01907-9
  • Új Magyar Irodalmi Lexikon, vol. 2, Péter László, Budapest, 1994, pp. 1019–1020. p. ISBN 963-05-6806-3
  • Karoly Kerényi-Angelo Brelich, Tra gli asfodeli dell’elisio – Carteggio 1935-1959 Roma, Editori Riuniti university press, 2012
  • Karoly Kerényi-Thomas Mann, Dialogo – Lettere 1934-1955 prefazione di Domenico Conte, Roma, Editori Riuniti university press, 2013
  • Giampiero Moretti, “Il divino, l’umano e l’immagine. Agalma in Karl Kerényi” in Agalma n. 27, Aprile 2014

Voci correlate

Collegamenti esterni

 

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