
1. Architettura generale del foglio
Asse verticale del tempo
- Sulla sinistra vedi le colonne con il titolo DIREKT – TELEOIS.
- Subito a destra compaiono numeri ripetuti (14, 15, 16, 17, 18…) con a fianco altre cifre (31, 35, 39, 43…) e una colonna di simboli.
- Ancora più a destra compaiono le annate: 1916, 1920, 1930, 1940, 1950, 1960, 1970, 1980… con, tra un decennio e l’altro, i singoli anni.
Quindi la struttura è:
- Colonna “Direkt” – probabilmente un sistema di direzioni/archi simbolici (anni ↔ gradi).
- Colonna “Teleois” – anni-chiave, marcati da simboli (cerchi, triangoli, stelle). “Teleois/Teleios” in greco è compimento, perfezione: sono gli anni in cui un certo ciclo “matura”.
- Colonna degli anni reali – la cronologia biografica vera e propria (1916–ca. fine anni ‘80).
- Zona centrale-destra – eventi, malattie, mostre, viaggi, persone, con accanto le indicazioni astrologiche (transiti, soli progressi, retrogradazioni).
L’intera pagina è un diagramma sinottico: una sola “partitura” dove la vita di Pericle è letta simultaneamente come biografia, carta medica, diario astrologico e storyboard per il romanzo Bis ans Ende der Zeiten.
2. Legenda dei simboli (in alto a destra)
In alto a destra c’è la chiave di lettura:
- ⊕ verde cerchiato – Erfolge: successi, acquisizioni, momenti positivi (mostre, casa di Ascona, pubblicazioni, riconoscimenti).
- Quadratino rosso vuoto – Rückschläge: contraccolpi, ricadute, insuccessi.
- Quadratino rosso pieno – Erkrankungen: malattie; a destra sembra aggiungere “schwerere Erkrankungen” per i casi più gravi.
- X – qualcosa come äußere Einflüsse? (da qui è un po’ illeggibile): influssi esterni, probabilmente eventi collettivi, guerre, crisi politiche, catastrofi.
- Glifo di Vesta (una specie di torcia) con la nota:
Wiederholung Geb.-Posit. Vesta 29 Jahre & 58
→ Pericle segnala il ripetersi della posizione natale di Vesta (fuoco sacro, dedizione) a 29 e 58 anni: un parallelo con il ciclo di Saturno, ma applicato a un fuoco interiore più “sacerdotale”. - Triangolo verde pieno – Buch erscheinen: un libro che esce o un progetto editoriale che si concretizza.
La legenda ci dice che il foglio è pensato come mappa qualitativa della fortuna e del karma: successi, rovesci, malattie, libri, connessi ai cicli planetari.
3. I grandi cicli scritti al centro
Subito sotto la legenda compaiono alcune note chiave:
- “42–49 Jahr / 49–56 2. Kr.” (la grafia è difficile, ma il senso è chiaro):
Pericle individua il tratto 42–49 anni come un primo grande ciclo di trasformazione, e 49–56 come il secondo cerchio o seconda orbita.- 42 anni per lui è circa il 1958: esattamente l’inizio dei “Jahre des Umbruchs” di cui parla la biografia (distrugge le opere figurative, passa all’astrazione).
- 49–56 copre grosso modo 1965–1972: l’uscita dal sistema dell’arte, l’isolamento ad Ascona, l’incontro con Richter (1970), l’intensificazione del lavoro interiore.
- “18 jähr. Rhythmus” con una nota tipo faßt d. Leben zusammen:
indica un ritmo di 18 anni come chiave per riassumere la vita. È molto probabilmente il riferimento:- al ciclo dei Nodi lunari (~18,6 anni),
- oppure a una suddivisione personale in blocchi 0–18, 18–36, 36–54, 54–72…
- 0–18 → infanzia, malattie, prime operazioni, fine della scuola (1930).
- 18–36 → apprendistato, guerra, malattie e lutti familiari, ricerca spirituale.
- 36–54 → massimo successo esteriore: Max, Macmillan, Arthur Tooth, Londra, tournée inglese.
- 54–72 → ritiro, produzione esoterica, astrologica, la genesi di Bis ans Ende der Zeiten.
- Il piccolo sole con date: 24.11.26 – 29.II.56 – 1.I.69 dentro una corona di raggi.
Sono tre date luminose, probabilmente:- punti di svolta spirituale (iniziazioni, intuizioni),
- o momenti in cui certe direzioni/progressioni del Sole “si accendono”.
Le collega graficamente come se fossero tre “illuminazioni” lungo una stessa linea di fuoco.
Qui si vede bene la mente di Pericle: non sta solo registrando dati, sta cercando un pattern di destino: nodi di 18 anni, fasce 42–49/49–56, ricorrenze di Vesta, fulcri solari…
4. Lettura cronologica in rapporto alla biografia
1916–1930: nascita, salute, fine della scuola
- A fianco degli anni 1920–1925 si leggono chiaramente:
- “Blinddarmoperat.” – operazione all’appendice.
- “Nabelbruchoperat.” – ernia ombelicale.
- Intorno al 1930: “Ende Schule”, che coincide perfettamente con la biografia:
- lascia la scuola nel 1930 per entrare in Accademia, da cui uscirà presto deluso.
Già qui la mappa mostra la relazione corpo–destino: il corpo “tagliato” (due operazioni da bambino), l’interruzione della scuola, e sul lato astrologico gli anni giovanili marcati come tappe del ciclo Teleois.
Anni ’40: lutti, guerra, malattie
Nella zona 1940:
- Un riquadro rosso con “† VATER” – morte del padre.
- Poco sotto un altro: “† SCHWESTER 20 JULI” – morte di una sorella.
- Più in basso compaiono parole come “LUNGBLUT” (emorragia ai polmoni), forse riferite a lui o a un familiare.
Questi eventi sono segnati con simboli rossi (malattie, dolori) e accompagnati da stringhe di glifi planetari: qui Pericle registra la dimensione karmica del trauma – lutti + crisi di salute in corrispondenza di transiti pesanti.
Fine anni ’40 – primi ’50: crisi di salute e nascita di Max
Attorno al 1950 la pagina è piena di riquadri rossi:
- “P BRUSTFELLENTZ.” – pleurite (infiammazione della pleura).
- Altre note su malattie polmonari, ospedali, ricoveri.
Subito dopo, nel 1951:
- appare in verde e rosso “MAX NEW-YORK” con un simbolo di successo e, se leggo bene, un triangolo di “Buch erscheinen”:
→ è la pubblicazione di Max presso Macmillan a New York, che gli dà fama internazionale, esattamente come riportato nella biografia.
Questa sovrapposizione è impressionante: dopo una fase di rischio vitale (polmoni, pleura) arriva il grande successo creativo (Max). Il foglio rende visibile questa dialettica: il rosso delle malattie che si trasforma nel verde dei successi.
1958–1965: “Jahre des Umbruchs”
Intorno agli anni 1958–1965 – gli anni che lui stesso definisce “Jahre des Umbruchs” – il foglio diventa densissimo:
- Si vedono molti simboli di successo ⊕ in corrispondenza di:
- 1959 – incontro con Peter G. Staechelin, trasferimento in Casa San Tomaso ad Ascona (a lato si legge Ascona, Staechelin, Casa).
- 1962 – prima mostra alla Arthur Tooth & Sons Gallery a Londra.
- 1963 – mostra alla Galleria Castelnuovo di Ascona.
- 1964–65 – collettive londinesi (Colour, Form and Texture, Contrast in Taste II), mostra itinerante nei musei inglesi organizzata da Hans Hess.
- Ci sono anche annotazioni su viaggi (Roma, Venezia, Birmingham, Hull, Bristol, Cardiff, Leicester…), spesso segnati in verde.
- Sul piano astrologico, accanto a questi anni compaiono lunghe sequenze di glifi: transiti di Saturno, Giove, Urano, Nettuno, spesso combinati con l’indicazione “Sol” (Sole progredito o direzioni solari). È il modo in cui Pericle collega il boom espositivo a precise “finestre cosmiche”.
Nello stesso blocco cronologico c’è scritto a penna, in italiano: “Jahre des Umbruchs”, che coincide con la biografia: distruzione di tutte le opere figurative (1958), passaggio all’astrazione, esplosione di mostre e vendite.
1965: il punto di rottura
Verso il 1965 troviamo due elementi:
- La registrazione dei grandi eventi esterni: visita di Sir Herbert Read (gennaio 1965), mostra personale a Londra, mostra itinerante nei musei inglesi.
- Poi una nota che rimanda al ritiro a vita privata (nella parte inferiore del foglio si parla di “Anno del ritiro” più o meno con quelle parole).
Astrologicamente, su quegli anni ci sono indicazioni di forti transiti e di completamento di cicli; il che, messo a fianco della biografia, suggerisce che Pericle legge il 1965 come chiusura di una grande orbita karmica: ottenuto il riconoscimento nel centro dell’arte occidentale (Londra, musei britannici), decide di “uscire dal gioco” e di orientare la vita verso l’interiorità.
1970–anni ’80: isolamento creativo, Richter, monografia, romanzo
Più in basso, nella fascia 1970–1980, si vedono:
- Riferimenti a Hans Richter: visita all’atelier, giudizi sulla sua opera.
- Note relative alla monografia De Agostini 1979 (si legge “DeAgostini”, “Buch”, ecc.) e a nuove edizioni di Max (Atheneum, ecc.), marcate con triangoli verdi (libri) e cerchi verdi (successi).
- Per gli anni ’80 compaiono numerose frasi in verde e rosso legate a:
- “Material Roman”, “Roman skizziert”, “Roman geht weiter” – cioè la lavorazione di Bis ans Ende der Zeiten.
- Malattie, influenze, forse una diagnosi di Krebs (la parola compare in mezzo al testo): ancora una volta, la traiettoria è salute–crisi–lavoro creativo.
Questa parte del foglio mostra chiaramente che, dopo aver smesso di dipingere (1980), Pericle non entra in un “vuoto”, ma in una seconda vita creativa fatta di scrittura, astrologia, teosofia. La mappa registra minuziosamente sia le ricadute fisiche sia i progressi del romanzo.
5. Il gioco tra simboli, corpo e destino
Se unisci la legenda con la cronologia e i cicli, il senso che emerge è:
- La vita è letta come successione di nodi karmici, ciascuno descritto su tre piani:
- Fisico – operazioni, malattie, crisi acute (quadrati rossi).
- Biografico-sociale – mostre, libri, viaggi, incontri con figure chiave (⊕ verdi e triangoli).
- Cosmico-astrologico – direzioni, transiti, ritorni di Vesta, ritmi di 18 e 29 anni (glifi planetari, colonne “Direkt / Teleois”).
- Le grandi svolte (1951 Max, 1958–65 Umbruch, 1965 ritiro, 1979 monografia, 1990 circa romanzo) sono sempre posizionate in corrispondenza di addensamenti di simboli: Pericle non si limita a “segnare” gli eventi, li colloca in un campo di forze.
- Il corpo appare come luogo di traduzione del destino:
- Le operazioni infantili, le malattie polmonari, le influenze, la parola “Krebs” sono iscritte nella stessa griglia delle mostre e delle accensioni spirituali.
- È una visione pienamente teosofico-esoterica: il fisico, il psichico e lo spirituale sono tre facce della stessa trama.
6. Livello simbolico-artistico
Infine, la pagina stessa è già un’opera d’arte concettuale:
- La colonna temporale con frecce, archi e curve verdi ricorda un grafico ritmico o una partitura musicale.
- I simboli astrologici sono disposti come costellazioni; la grande curva verde che attraversa l’asse sembra la traiettoria di un pianeta lento o del “destino” stesso che taglia la vita in diagonale.
- Il sovraccarico di scritte in rosso/verde/blu, con riquadri, sottolineature, frecce, è molto vicino ai suoi cosmogrammi pittorici: il foglio è, al tempo stesso,
- un strumento di lavoro astrologico,
- uno schema narrativo per il romanzo,
- e una immagine simbolica della biografia.
È come se Pericle avesse voluto vedere la propria esistenza “dal punto di vista del cosmo”, trasformandola in una mappa che tiene insieme karma, storia personale, storia dell’arte e geografia interiore.
7. Cosa sono “DIREKT” e “TELEOIS”
Guardando in alto a sinistra, subito sopra la colonna dei numeri:
- DIREKT
- TELEOIS (in realtà scrive proprio Teleois, non Teleios).
Nella colonna “Direkt” vedi due numeri per riga (es. 14 | 31, 14 | 35, 14 | 39…), che aumentano di pochi minuti per ogni riga; nella colonna “Teleois” invece c’è un semplice conteggio 1, 2, 3, 4… fino a 60 e oltre.
Questo fa pensare a:
- DIREKT = direzioni primarie o, più genericamente, “tempo misurato in gradi” (1° ≈ 1 anno). Le coppie 14° 31’, 14° 35’… sono probabilmente la somma di moto del Sole o di un asse fondamentale, anno per anno.
- TELEOIS = “anno teleologico”: il numero progressivo del ciclo, ma non coincidente con l’età anagrafica pura. È come se Pericle numerasse gli anni non solo come “1916, 1917…”, ma come stadi di compimento di un disegno (da qui il termine “teleo-is”, cioè “verso il fine”).
Il movimento è questo:
- Anno reale → allineato alla colonna degli anni (1916, 1920, 1930, 1940…).
- A ciascun anno associa:
- un grado-direzione (DIREKT),
- un numero di stadio (TELEOIS),
- gli eventi biografici, fisici e spirituali.
È una specie di “time code” esistenziale: ogni evento è letto come nodo in un film dove il tempo ha sia una dimensione cronologica (anno/anagrafe) sia una dimensione “telica”, cioè legata alla maturazione di un compito interiore.
8. Blocchi 1936–1955: guerra, malattie, svolta
8.1. Dal “Lungenblut” a Max
Nella zona 1946–1951 (che nella biografia coincide con il dopoguerra, il matrimonio e la nascita di Max) si legge, abbastanza chiaramente:
- “Sept. Fede 1946” (probabilmente un episodio di fede/giuramento o un evento religioso).
- Subito sotto:
- “LUNGBLUT – PROF. BEGINN” – un’emorragia polmonare con inizio “professionale”: forse il momento in cui la malattia è diagnosticata in modo serio.
- Ci sono date molto precise: 20.8.46, 16h, gradi e minuti di pianeti (una specie di “firma cosmica” dell’evento).
- Da lì scendi di poche righe e trovi:
- “PLEURITIS / BRUSTFELLENTZ.” – pleurite.
- A margine astrosimbolico, lunghi gruppi di glifi e le parole “PROG.”, “SOL”, ecc.
Pericle sta dicendo: in quegli anni, tra 30 e 35 anni, c’è una fortissima crisi di respiro (polmoni, pleura – organi dell’aria e dello scambio vitale) che lui collega a specifiche configurazioni celesti.
È il “taglio” biografico prima del grande salto.
Poco sotto, in corrispondenza del 1951–52, cominciano a comparire:
- “MAX NEW-YORK” circondato da riquadro e spesso con il simbolo ⊕ (Erfolge).
- Accanto, parole come “PUNCH BEGINN”, “DEUTSCHLANDREISE”, “FRANKREICHREISE”: → oltre al successo americano, segnala viaggi in Germania e Francia, cioè il fatto che, grazie a Max, entra in circolazione internazionale.
Astrologicamente, sullo stesso orizzonte di righe, trovi sequenze tipo:
- “SOL pr. 6 ♀ ♄…”, “Opp. MC / 7. Haus”
→ li possiamo leggere come: “il Sole progredito forma aspetti con Venere e Saturno, opposto al Medio Cielo in VII casa”; in pratica: partnership decisive (editori, viaggi, contatti con l’estero) che segnano la vocazione pubblica.
Narrativamente, il blocco è chiarissimo:
malattia ai polmoni → viaggi limitati / pericoli → grande rottura → nascita di Max e inizio del destino internazionale.
8.2. Il 1950–53 come “anno cerniera”
Visivamente, in quel tratto, la grande curva verde che taglia la pagina passa proprio lì, come se l’asse del destino “salisse” da una zona bassa (malattia, guerra, lutti) verso l’alto (successo, viaggi, Ascona).
- In alto: lutto del padre, lutto della sorella, malattie.
- Al centro: blocco rosso-nero di diagnosi, ospedali, “Prof. Beginn”.
- Subito dopo la curva sale e i simboli verdi e blu si moltiplicano:
MAX, New York, Buch erscheinen, USA, Japan.
È un riallineamento: il respiro fisico in crisi (polmoni) viene “compensato” dal respiro cosmico della fama e del viaggio. La mappa lo mette in scena come se fosse un passaggio da un canale energetico a un altro.
9. Micro-lettura del blocco 1958–1965
Qui il foglio è quasi delirante per densità.
9.1. 1958–59: distruzione del figurativo e incontro con Staechelin
Nel tratto segnato a sinistra come “1958–1959” si vedono:
- Un riquadro con “END PROF. TR. LOR” (Ende profession? Trennung? – fine di un certo tipo di lavoro, forse i fumetti come attività principale) e riferimenti a “Solar 55°–1°” ecc.
- Poco sotto:
- “FILM STEINBG. SCHWEIZ” – accenno a un film (forse un documentario, o un progetto con Steinberg).
- “OB NRW”, “DAVOS”, “WINTERT.” – toponimi di luoghi espositivi, quasi un elenco di tappe.
- E soprattutto, l’evento che nella biografia è cruciale:
- Incontro con Peter G. Staechelin (nome scritto più volte, spesso sottolineato in verde).
- A lato: “HAUS ASCONA / SAN TOMASO” con riquadro: il dono della casa in cambio delle opere.
Tutto questo è letteralmente incastonato dentro una nuvola di glifi planetari, in cui spiccano ripetuti segni di Saturno, Urano, Nettuno e Giove – cioè i pianeti che in astrologia trasformano il destino in modo radicale.
Quindi:
- 1958 → distrugge il figurativo, chiude un ciclo.
- 1959 → entra in relazione simbiotica con Staechelin, riceve la casa ad Ascona, inizia la fase informale-astratta.
- Nella sua lettura, questo è un “Jahr des Umbruchs” nel senso forte: un reboot ontologico.
9.2. 1962–1965: l’onda londinese
Nel segmento 1960–65 si leggono, in sequenza:
- “ROMA VENEZIA”, “VENEZIA BIRMINGHAM HMS ENDE JAHR E DEPR.”
→ Mostre e viaggi (Venezia, Birmingham, probabilmente collegati alla rete di gallerie). “E DEPR.” può essere “Ende Depression”: fine di una fase di depressione (forse emotiva o economica). - “UNFALL / PARENTS AUGUST + MUTTER” – incidente (unfall) che coinvolge i genitori, in Agosto, legato alla madre: di nuovo, un nodo trauma-famiglia.
- “S. TOMMASO D’A. / PARMA”, “PUNTAL CHIATTONE / TAUFE HAUS I.D.” – la casa di Ascona come luogo quasi sacrale (“Taufe”, battesimo), connessa alla famiglia Klainguti e alle origini italiane.
Poi inizia il blocco delle mostre:
- “FEDERAL DIFFERENTIA N 24h? 24 Okt. London” – qualcosa come Federal Exhibition Differentia, forse una mostra o una collettiva a Londra nell’ottobre 1960.
- “AUSSTELLUNG LONDON / HAUSKAUF VERKAUF (+NOCÈ)” – mostra a Londra e, contemporaneamente, questioni di compravendita della casa (Nocè come nota contabile/legale).
- “AUSSTELLUNG CASTELNUOVO HESS YORK” – ancora Ascona (Castelnuovo) e la preparazione del ciclo inglese organizzato da Hans Hess.
Astrologicamente, accanto a tutto questo, compaiono:
- Series di glifi con date tipo “19/3/62”, “24/10/64”, gradi e minuti: Pericle controlla esattamente quando si aprono le finestre di successo.
- Le didascalie “Opp. MC / 4. Haus”, “Trigon”, “Konj.” ecc. mostrano che legge le mostre come manifestazioni di aspetti precisi sul suo Medio Cielo (vocazione pubblica) e sulle case angolari.
Questa porzione del foglio è quasi una score degli anni londinesi: ogni mostra, ogni viaggio, ogni passaggio di proprietà ha un corrispettivo planetario. È il momento in cui il destino artistico e quello astrologico si sovrappongono quasi uno a uno.
10. Blocchi anni ’70–’80: ritiro, malattie, romanzo
Più in basso, nel tratto 1970–1980, la scrittura cambia tono.
10.1. 1970–75: catastrofi e “Mattium”
Si vedono frasi come:
- “MATTIUM / KATASTROPHE SULEIM(…)” – probabilmente la morte o la crisi di qualcuno chiamato Suleim… (Suleiman? persona reale o simbolica). “Mattium” potrebbe essere un luogo o un concetto (potrebbe alludere alla Matti – Lugano – o al romanzo?).
- “BETTINA VERBORGENE GESCH. CHARLY” – storie nascoste legate a Bettina e Charly; forse conflitti familiari o vicende di eredità.
Sulla stessa fascia, i simboli rossi aumentano: malattie, crisi, “Kriser Sept. 2 Telegramm” (una crisi che richiede telegrammi).
L’asse verde, invece, comincia a scendere: la curva del successo pubblico cala mentre aumenta il lavoro interiore.
10.2. 1979–anni ’80: monografia e Bis ans Ende der Zeiten
Nella striscia 1978–1980, in verde, appaiono:
- “NEB. STOPP DEAD? – DE AGOSTINI – MONOGRAFIE” – la monografia De Agostini, che lo “fissa” come pittore nella storia ufficiale, mentre in realtà lui sta già smettendo di dipingere.
- A seguire, una serie di righe dove le parole “ROMAN”, “MATERIAL ROMAN SKIZZIERT”, “ROMAN WEITER”, “AMDUAT” si ripetono in rosso e verde: Qui mappa la genesi del romanzo:
- materiale raccolto
- bozza
- continuazione
- pubblicazione del capitolo Amduat (1995, ma già in queste note si vede la preparazione).
- Di fianco compaiono di nuovo riferimenti medici: “GRIPPE”, “AKUPUNKTUR”, “KREBS”, ecc.
È evidente la logica che usa:
- Malattia fisica ↔ salto di consapevolezza ↔ avanzamento del romanzo / lavoro esoterico.
Sembrano quasi “offerte”: ogni peggioramento corporeo è accompagnato da un passo in più nella scrittura visionaria, come se il corpo pagasse il prezzo dello scavo interiore.
11. Il senso complessivo: una biografia teosofica “in forma di grafico”
Mettendo insieme tutte queste osservazioni aggiuntive, il foglio sembra avere almeno quattro funzioni simultanee:
- Diario clinico-karmico
- Malattie, operazioni, influenze, “Krebs” sono segnate con la stessa cura di una cartella medica.
- Ma sono legate ai transiti planetari e ai ritmi (18 anni, 29 anni Vesta, 42–49, 49–56), trasformandosi in “lezioni del destino”.
- Cronologia professionale
- Ogni mostra, viaggio (Roma, Venezia, Londra, Birmingham, York, Hull…), casa comprata o venduta, catalogo, monografia, contratto editoriale viene registrato con ⊕, triangoli verdi, frecce.
- La grande curva verde rende visivamente l’onda: ascesa, culmine, ritiro.
- Schema narrativo per Bis ans Ende der Zeiten
- Moltissime note hanno il tono di “promemoria di scena”: “Katastrophe Suleim…”, “verborgene Geschichte Charly”, “Brustfellentz.”, “Unfall parents + Mutter”, ecc.
- Sono episodi che torneranno, trasfigurati, nel romanzo autobiografico-visionario.
- La colonna temporale fornisce l’ossatura: lui può saltare da un nodo all’altro sapendo sempre dove collocarlo nel grande disegno.
- Cosmogramma pratico
- Non è solo un foglio di ricordi; è uno strumento operativo: gli permette di vedere come i cicli (18 anni, Vesta 29/58, fasce 42–49/49–56) hanno funzionato nella propria vita.
- Questo gli dà la base per leggere anche la vita altrui (clienti astrologici, consultanti) per analogia.
In chiave teosofica, potremmo dire che è il suo “Akasha personale in forma grafica”: una registrazione sintetica delle impressioni karmiche principali di questa incarnazione, con tanto di didascalia stellare.
12. Il codice cromatico: rosso, verde, blu
Guardando bene la pagina si vede che Pericle lavora con tre colori principali:
- Verde
- Cerchio con croce: ⊕ = Erfolge (successi).
- Triangolo pieno: “Buch erscheinen” (uscita di un libro o pubblicazione).
- Testo verde: di solito indica sviluppi creativi, progetti, occasioni favorevoli (case, mostre, contatti, romanzo che prosegue).
- Rosso
- Quadrato vuoto: Rückschläge (contraccolpi, rovesci).
- Quadrato pieno: Erkrankungen con nota “schwerere Erkrankungen” (malattie, e in alcuni casi malattie gravi).
- Molte frasi rosse: diagnosi, “Krise Sept. – Telegramme”, “Katastrophe Suleim…”, conflitti familiari, problemi economici.
→ Il rosso è chiaramente il colore del karma doloroso: ciò che “morde” il corpo o la biografia.
- Blu/viola
- Quasi tutto il testo astrologico (simboli dei pianeti, gradi, segni).
- Le tre date nel piccolo sole (24.XI.26 / 29.II.56 / 1.I.69) sono in blu.
→ Il blu è il piano cosmico e mentale: la scrittura del destino “dall’alto”.
Questa tripartizione colore-piano è molto coerente con una visione teosofica a tre livelli:
- Fisico-eterico → il rosso (corpo, eventi duri).
- Psichico/biografico-creativo → il verde (successi, opere, relazioni, creazione).
- Noetico-spirituale → il blu (stelle, cicli, significato).
Il foglio diventa così quasi una mappa dei tre corpi: le stesse date possono avere un rosso e un verde (malattia + successo) letti in chiave blu (spiegazione astrologica).
13. La struttura per cicli di 18 anni
Pericle scrive esplicitamente:
“18 jähr. Rhythmus – faßt d. Leben zusammen”
Quindi il ritmo di 18 anni non è solo un’osservazione marginale: per lui è la chiave di sintesi.
Se prendi grossolanamente la sua vita e la biografia che hai riportato, i blocchi 18ennali funzionano così:
- 0–18 (1916–1934)
- Operazioni infantili (appendice, ernia ombelicale).
- Fine della scuola (1930).
- Ingresso in Accademia d’arte e rapida delusione.
→ È il ciclo in cui il corpo viene “aperto” e si definisce il rifiuto della formazione accademica.
- 18–36 (1934–1952)
- Giovinezza, guerra, lutti (morte del padre, della sorella).
- Malattie polmonari, pleurite, crisi respiratoria.
- Verso la fine del ciclo: nascita di Max, contatto con Macmillan.
→ Campo di prova: sofferenza familiare e fisica si trasformano in prima grande riuscita creativa.
- 36–54 (1952–1970)
- Trasferimento ad Ascona, incontro con Staechelin, casa di San Tomaso.
- Distruzione del figurativo (1958), passaggio all’astrazione.
- Anni di mostre intense (Londra, musei britannici), visite di Herbert Read, Hans Hess.
- Verso il 1965: ritiro dalla scena pubblica, inizio dell’isolamento creativo.
→ È il ciclo del massimo riconoscimento esteriore che culmina in una scelta interiore radicale: la rinuncia.
- 54–72 (1970–1988 ca.)
- Visita di Hans Richter; monografia De Agostini (1979).
- Abbandono della pittura (1980).
- Immersione in astrologia, teosofia, letteratura; nascita, sviluppo e completamento di Bis ans Ende der Zeiten; pubblicazione dell’estratto Amduat (1995 è un po’ oltre, ma la lavorazione è in questi anni).
- Malattie ricorrenti, possibili diagnosi gravi (“Krebs”), influenza, cure, agopuntura.
→ È un ciclo di distillazione: il raccolto interiore viene concentrato in forma di scrittura e sistemi simbolici, mentre il corpo si consuma.
La scelta del numero 18 non è casuale:
- può alludere al ciclo dei Nodi lunari (18,6 anni), che in astrologia parla proprio di karma e destino;
- 18 = 2×9 → due volte il numero dell’iniziazione e del compimento (9) in molte tradizioni.
Pericle sembra aver retrospettivamente “calibrato” i blocchi della sua vita su questo schema, vedendo ogni 18 anni come fine di un capitolo karmico e inizio del successivo.
14. Altri cicli scritti sul foglio
14.1. 42–49 anni, 49–56 anni
Vicino al globo stellato in alto si legge:
- “42–49 Jahr – R. St. Oktave ?”
- “49–56 2. Kr.”
La lettura possibile:
- 42–49 = prima grande ottava del ritorno di Saturno (Saturno torna sul proprio punto intorno ai 29–30 anni; 42–44 è il momento in cui Saturno oppone la posizione natale, o entra nella seconda grande fase).
- Per lui copre 1958–1965: esattamente il periodo di Jahre des Umbruchs e delle mostre londinesi.
- 49–56 = “2. Kreis” (secondo cerchio): tempo di consolidamento o di crisi successive (1965–1972): la progressiva uscita dall’arte ufficiale, la scelta di isolamento, la visita di Richter (1970).
Qui Saturno non è un “pianeta cattivo”, ma il maestro della forma che:
- prima distrugge la vecchia forma (figurativa, fumettistica),
- poi lo costringe a scegliere una forma interiore più vera (abbandono del sistema dell’arte, vita ritirata).
14.2. Vesta ogni 29 e 58 anni
La legenda blu dice:
“Wiederholung Geb. Posit. Vesta 29 Jahre & 58”
Cioè: il ritorno della posizione natale di Vesta ogni 29 e 58 anni.
- 29 anni lo porterebbe attorno al 1945: fine della guerra, innesco di un nuovo ciclo (matrimonio 1947, aumento di interesse per Oriente e teosofia).
- 58 anni lo porta circa al 1974: pieno isolamento, lavoro sul romanzo, progressivo distacco dai beni materiali.
Vesta è il fuoco sacro, la dedizione, il servizio al tempio interiore. È perfetta per descrivere:
- la dedizione quasi ascetica al lavoro pittorico e poi al romanzo;
- la decisione di vendere la Ferrari e ritirarsi ad Ascona;
- la trasformazione della casa in una sorta di eremo-laboratorio.
In pratica Pericle legge la propria vita come una serie di “accensioni” del fuoco interiore a 29, 58 anni (e implicitamente a 87, che non raggiungerà).
15. Il metodo astrologico implicito
Da come scrive le note, si intuisce un metodo piuttosto strutturato:
- Linea del tempo
- Ogni anno ha un numero Teleois, un valore di direzione (Direkt) e un set di eventi.
- Transiti e progressioni
- Usa molto spesso:
- “Sol pr.” (Sole progredito),
- glifi di Saturno, Giove, Urano, Nettuno, Plutone,
- indicazioni di case (I, II, IV, VII, X),
- aspetti (Opp., Tr., Konj.).
- Usa molto spesso:
- Eventi-chiave come “case study”
- Le malattie acute (pleurite, “Lungenblut”) e i grandi successi (Max, case, mostre, monografie) sono trattati come esempi paradigmatici:
- “quando la pleurite è esplosa, quali pianeti erano dove?”
- “quando ho distrutto il figurativo e incontrato Staechelin, quali direzioni si sono attivate?”
- Il foglio sembra un tentativo di verifica empirica: controllare se le regole classiche dell’astrologia reggono sul suo caso.
- Le malattie acute (pleurite, “Lungenblut”) e i grandi successi (Max, case, mostre, monografie) sono trattati come esempi paradigmatici:
- Sintesi teosofica
- Pericle non usa mai il linguaggio dell’astrologia psicologica moderna; il tono è più occulto/classico:
- molto rilievo a Saturno, Vesta, ai Nodi (18 anni), alle “Ottave”;
- molti rimandi impliciti a inizi contro-iniziatici (malattie come prove, viaggi come “trasferimenti di fuoco”).
- Questo concorda con la sua immersione nella teosofia e nelle filosofie antiche: l’astrologia qui è una scienza sacra, non un semplice strumento di caratterologia.
- Pericle non usa mai il linguaggio dell’astrologia psicologica moderna; il tono è più occulto/classico:
16. Collegamento diretto con Bis ans Ende der Zeiten
Se guardi la parte bassa del foglio, dove parla di:
- “Material Roman skizziert”
- “Material Roman weitergeführt”
- “Roman geht weiter mit Unterbrechungen / 1989 Mitte ?”
è evidente che questo schema cronologico era anche uno scheletro narrativo per il romanzo.
Bis ans Ende der Zeiten è, secondo la biografia, un romanzo:
- autobiografico,
- visionario,
- che parla delle sue vite precedenti e della formazione artistica e spirituale.
Questo foglio gli dà:
- la trama lineare (gli eventi di questa vita, ordinati);
- gli snodi karmici (plessi rossi e verdi legati a transiti);
- l’angolo cosmico da cui reinterpretare tutto (cicli di 18, 29, 42–49, 49–56).
È come se la pagina fosse:
- il suo “indice analitico karmico”
da cui poi attingere per scrivere in forma simbolica ciò che qui è registrato in forma quasi contabile.
17. Conclusione di questo blocco di analisi
Senza ripetere la lettura dettagliata precedente, quello che emerge ora è:
- Il foglio non è “solo” un promemoria: è una macchina di pensiero che tiene insieme
- cronologia biografica,
- diario medico,
- registro espositivo/editoriale,
- laboratorio astrologico,
- canovaccio romanzesco.
- I simboli (colori, glifi, forme geometriche) non sono decorazioni ma un codice per i tre piani: fisico (rosso), biografico-creativo (verde), cosmico (blu).
- I cicli (18 anni, 29/58 Vesta, 42–49/49–56 Saturno) e la doppia colonna DIREKT/TELEOIS mostrano il tentativo di Pericle di misurare e verificare il proprio destino con un rigore quasi scientifico, ma al servizio di un progetto spirituale
18. Timeline sintetica ricostruita dal foglio
Non è un elenco completo di ogni riga, ma una sintesi di ciò che la mappa sottolinea come nodi.
1916–1930 – Corpo “aperto” e rifiuto dell’Accademia
- 1916 – nascita (linea zero del grafico).
- 1920–25 – annotazioni mediche: appendicectomia (Blinddarm-Operat.), ernia ombelicale (Nabelbruch-Operat.).
- 1930 – “Ende Schule”: chiude la scuola; entra in Accademia d’arte (dato che tu confermi dalla biografia), ma il foglio registra soprattutto la rottura col percorso scolastico.
Già qui la struttura è chiara: infanzia marcata da tagli chirurgici → giovinezza che taglia col sistema scolastico.
1930–1947 – Guerra, lutti, primi segni di vocazione
Nel foglio, il decennio 1930–40 è meno fitto, ma:
- Verso il 1940 – grande riquadro rosso: “+ VATER”, “+ SCHWESTER 20 JULI”.
- Anche senza leggere ogni parola, è evidente che associa questi lutti a configurazioni pesanti di Saturno, annotate in blu accanto alle date.
- Qui la sua vita entra nel registro della prova karmica: famiglia, morte, guerra.
L’evento positivo che chiude il blocco (anche se qui è appena accennato) è:
- 1947 – matrimonio con Orsolina (Nini) Klainguti. Nel foglio il dato compare come riferimento affettivo dentro altri appunti, ma la biografia ce lo conferma come pivot.
1947–1952 – Malattie polmonari e nascita di Max
Questa è una delle zone più drammatiche del foglio:
- 1946–48 – serie di voci rosse:
- “Lungenblut”, “Brustfellentz.”, diagnosi e ricoveri, con orari e gradi planetari.
- È quasi una cartella clinica: episodi acuti ai polmoni, pleurite, forse rischi di morte.
- 1950–51 – spostamento: compaiono le voci verdi e triangoli:
- “ST. ELPIDIO” (luogo di nascita del padre, legame con le radici marchigiane).
- “FRANKREICHREISE / DEUTSCHLANDREISE” – viaggi in Francia e Germania.
- “PUNCH Beginn” – primi contatti con la rivista Punch.
- “MAX NEW-YORK” – nascita e successo del personaggio Max presso Macmillan.
Sul piano simbolico: la crisi del respiro fisico sfocia nel respiro internazionale del fumetto, e lui stesso lo registra come passaggio da tanti quadrati rossi a cerchi verdi.
1952–1959 – Spostamento verso Ascona, “pre-Umbruch”
- Primi anni ’50 – viaggi: Roma, Venezia. Il foglio li annota con brevi note (in verde) accanto a transiti di Giove e Saturno: è il periodo in cui comincia a “cercare il suo luogo”.
- 1958 – grande nota: Ende Prof. (fine di un certo lavoro professionale) + indicazioni di “Umbruch”.
→ corrisponde alla distruzione delle opere figurative. - 1959 – riga chiave:
- “Peter G. Staechelin” sottolineato,
- riferimento alla casa di Ascona, Casa San Tomaso,
- commenti sullo scambio opere ↔ casa.
Qui il foglio mette in scena il vero “trasloco karmico”: da Basilea/ambiente della stampa a Ascona come eremo-laboratorio.
1959–1965 – Ascesa massima e nodo di scelta
Il foglio, qui, è quasi una sinfonia:
- 1960 – Roma, Milano, Torino; contatti con gallerie italiane.
- 1962 – prima personale alla Arthur Tooth & Sons Gallery di Londra. Annotata con simboli di successo e transiti favorevoli (Giove/Sole verso il Medio Cielo).
- 1963 – Castelnuovo, Ascona – mostra in patria adottiva.
- 1964 – collettive Colour, Form and Texture e Contrast in Taste II.
- 1965 – personale londinese + mostra itinerante nei musei di York, Newcastle, Hull, Bristol, Cardiff, Leicester.
In mezzo, il foglio annota anche:
- incidenti e problemi familiari (“Unfall Eltern / Mutter”),
- la “battesimo” della casa di Ascona (nota con la parola “Taufe”),
- nuovi contatti professionali.
Dal punto di vista della mappa, però, il 1965 è anche:
- l’inizio del “Anno del ritiro”: dopo il culmine, Pericle segna il passaggio alla vita più isolata.
È proprio qui che i colori cambiano: il verde dei successi resta, ma comincia ad alternarsi a rosso (stress, malattie, incidenti), mentre il blu delle note astrologiche si infittisce: come se l’attenzione si spostasse dalla scena esteriore alla “regia cosmica”.
1965–1979 – Isolamento creativo, visite, monografia
In questo tratto leggiamo:
- 1970 – la voce “Hans Richter” con commenti sul suo giudizio entusiasta.
- primi anni ’70 – molti riferimenti a persone (Bettina, Charly, Martin, ecc.), a “Katastrophe Suleim…”, a crisi di vario genere; spesso in rosso.
- 1973–75 – annotazioni su influenze (influenza), bronchiti, problemi cardiaci; contemporaneamente, progetti, scritti, contatti.
- 1979 – con inchiostro verde appare:
- “DeAgostini Monographie” (la monografia che fissa la sua opera pittorica),
- e poco più in basso cominciano a comparire ripetutamente le parole “Roman”, “Skizze”, “Material Roman”.
1980–fine foglio – Fine della pittura, nascita del grande romanzo
Sul tratto 1980–anni ’80:
- Riquadri verdi: “Trenn Lustig / Casa…” (probabilmente faccende di eredità e proprietà con i coniugi Lustig);
- Un elenco di nomi di gallerie, musei, collezionisti (Hess, Guggenheim, Tate, ecc.) – ma scritti quasi “a distanza”, come se fossero parte di un mondo da cui si è ormai staccato.
Poi il tono cambia:
- Righe rosse e verdi in alternanza dove si legge:
- “Material Roman skizziert bis 84” – il materiale del romanzo è abbozzato fino al 1984;
- “Ende 84 bis 85 homöopathische Figuren / Roman weiter” – figure omeopatiche, il romanzo continua;
- “Grippe April”, “Krank n. Sommer” – influenza, malattie estive;
- “1988 Mitte? Gesundheitskrises, Roman geht weiter mit Unterbrechungen” – crisi di salute a metà anni ’80, il romanzo prosegue con interruzioni.
Questa parte del foglio è chiarissima: il centro creativo non è più il quadro, ma il romanzo, e il corpo diventa sempre più fragile mentre la scrittura continua.
19. Alcuni “anni-capitolo” letti come scene narrative
Ti prendo quattro anni simbolici e li leggo come se fossero mini-capitoli di Bis ans Ende der Zeiten.
1951 – Il respiro torna come marmotta
- Contesto del foglio:
- appena sopra, in rosso: pleuriti, emorragie, stanchezza, crisi.
- c’è un senso di corpo “tarlato”.
- All’altezza del 1951, in verde:
- “PUNCH Beginn”, “FRANKREICHREISE / DEUTSCHLANDREISE”, e soprattutto “MAX NEW-YORK”.
Immagina la scena:
Un uomo che ha rischiato seriamente la vita, con i polmoni che bruciano, comincia a disegnare un animale che non parla, una marmotta che commenta il mondo con lo sguardo.
Sul foglio questa mutazione è tradotta in un passaggio cromatico: dal rosso malattia al verde successo. Ma sotto c’è il tema respiratorio: il fumetto è “fiato” trasformato in immagine; Max è il respiro che lui non riusciva più a tenere nei bronchi.
Dal punto di vista astrologico, Pericle appunta aspetti del Sole con pianeti sociali e transiti al Medio Cielo: la marmotta è il veicolo scelto dal cosmo perché lui trovi una posizione nel mondo.
1959 – La casa regalata in cambio di quadri
Sulla mappa:
- Nome di Staechelin cerchiato,
- note sulla casa di Ascona,
- frecce che collegano queste voci a simboli di successo.
Narrativamente:
Dopo i viaggi, gli impieghi, gli anni di fumetto, arriva un collezionista che “vede” davvero – il “virtuoso del vedere”.
Il collezionista vende Schiele e Klimt, sposta il valore da Vienna ad Ascona, e in cambio regala una casa: Casa San Tomaso.
L’artista riceve non solo un tetto, ma una matrice karmica: un luogo dove ritirarsi e trasformare tutto.
Nella logica del foglio:
- Staechelin = mediatore di destino;
- la casa = sede dell’opera futura (pittura, archivi, romanzo);
- il 1959 diventa un “anno-soglia” tra la vita errante e l’eremo creativo.
1965 – Il culmine e il ritiro
La riga del 1965 è densissima: mostre in Inghilterra, visita di Herbert Read, successo internazionale.
Ma poco dopo compare la nota che indica l’inizio del ritiro.
Se lo metti in forma di scena:
In un solo anno, l’artista riceve la consacrazione: gallerie londinesi, musei inglesi, critico di fama mondiale che lo definisce cercatore della Bellezza Assoluta.
Sulla mappa è un’esplosione di cerchi verdi, triangoli, sigle di città. Ma subito dopo, il tratto successivo è un cambio d’aria: la curva verde smette di salire, le scritte rosse e blu aumentano.
Qui Pericle “decide di uscire dal film”: la teleologia del foglio mostra che si trova al punto di massimo compimento del ciclo 36–54 e sceglie di non prolungarlo, di non diventare un “nome di mercato”, ma di usare l’energia raccolta per il viaggio interiore.
Il 1965 è il “sì al no”: dire no al gioco del mondo proprio mentre il mondo gli dice sì.
1980 – La fine della pittura e l’inizio del tempo puro
Sulla parte bassa del foglio, intorno a 1980:
- L’annotazione più chiara è la serie di voci sul romanzo e sul materiale elaborato;
- appena sopra abbiamo la monografia De Agostini (1979), che ufficialmente chiude il capitolo pittorico.
La scena potrebbe essere:
Mentre il mondo si appropria della sua pittura, mettendola in un volume patinato, lui svuota i cavalletti.
Il foglio registra “Material Roman skizziert”, “Roman geht weiter”: la pittura viene interiorizzata in forma di testo, di cosmogramma scritto.
A livello cromatico, il verde dei successi pittorici si sposta sul verde delle voci editoriali e narrative; il rosso delle malattie aumenta. È il momento in cui il corpo comincia a perdere, ma l’opera invisibile guadagna.
È la fase in cui l’artista, da teosofo praticante, sembra dire: “Adesso il vero quadro è il tempo stesso; dipingo scrivendo“.
20. Il piccolo “sole” in alto: tre illuminazioni
In alto a destra, sotto la legenda, c’è quel cerchio raggiato con tre date scritte all’interno:
- 24. XI. 26
- 29. II. 56
- 1. I. 69
Non è decorativo: è un simbolo di tre “illuminazioni”.
- 24 novembre 1926
- Pericle ha 10 anni.
- In termini astrologici, è probabile che segni un primo “risveglio di coscienza”: un’esperienza infantile che lui, a posteriori, ha riconosciuto come punto di partenza (visione, sogno, malattia acuta, incontro decisivo…).
- 29 febbraio 1956
- Ha circa 39 anni.
- È subito prima dell’esplosione “Jahre des Umbruchs” del 1958: potrebbe essere una svolta interiore – un’intuizione che prepara la distruzione del figurativo e la definitiva adesione alla via astratta.
- 1 gennaio 1969
- Ha 52–53 anni.
- Siamo nel pieno dell’isolamento creativo ad Ascona; la fase delle grandi mostre è di fatto finita.
- Il Capodanno 1969 diventa allora la nascita solenne della seconda vita: quella dedicata ai cosmogrammi, alla teosofia e, in filigrana, al romanzo.
Il disegno è un mini-mandala: i tre “soli” scandiscono le tre fasi che abbiamo già visto nei cicli 0–18 / 18–36 / 36–54 / 54–72. Qui però non parla di cicli generici, ma di tre atti di una stessa vocazione, quasi tre iniziazioni:
- infanzia: scintilla;
- maturità: rottura con il mondo e salto nell’astrazione;
- età adulta avanzata: consacrazione all’opera interiore.
21. “Teleois”: dal tempo cronologico al tempo teleologico
La parola TELEOIS è, in un certo senso, la chiave più filosofica del foglio.
- Non è tedesco, e neppure il classico teleios greco scritto correttamente; è una grafia personalizzata, meta-linguistica, a cavallo fra:
- teleios = compiuto, perfetto, arrivato al fine;
- telos = scopo, fine, compimento.
La colonna TELEOIS numerata (1, 2, 3… 60…) indica che Pericle:
- non concepisce l’anno solo come quantità di tempo,
- ma come gradino di un disegno, una tappa verso un fine.
In altri termini:
1916 non è solo “anno 0”, è Teleois 1: primo scatto di un progetto.
1959 non è solo “anno dell’incontro con Staechelin”, è Teleois N, cioè un gradino in cui quel progetto prende una forma specifica (eremo di Ascona, nuova vita).
E così via.
Questo modo di numerare riflette perfettamente una sensibilità teosofica:
- Il tempo non è una successione cieca di istanti (Cronos),
- ma una narrazione teleologica in cui l’anima va verso un certo compimento (Kairos).
Il fatto che accanto a ogni riga TELEOIS ci siano:
- il grado “Direkt” (misura astrologica),
- e l’evento (malattia, mostra, romanzo, viaggio),
dice qualcosa di molto preciso:
Pericle cerca di verificare se il telos dell’anima si legge nei movimenti dei cieli. È una filosofia della storia personale travestita da foglio di calcoli.
22. Come usa i singoli pianeti (in controluce)
Anche se i glifi sono piccoli, si riconoscono bene Saturno, Giove, Urano, Nettuno, Plutone, oltre a Sole, Luna e una serie di punti speciali (Vesta, forse Nodi, forse Part of Fortune ecc.).
Dal modo in cui compaiono accanto agli eventi possiamo intuire che ruolo simbolico attribuiva a ciascuno:
Saturno – Le prove e il “corpo del tempo”
- Compare spesso vicino a:
- malattie gravi;
- lutti familiari;
- decisioni di rottura (1958 distruzione delle opere, 1965 ritiro).
- È il pianeta delle prove necessarie: taglia, limita, costringe a decidere.
- Ma, sulla mappa, ogni passaggio saturnino porta in realtà a:
- un salto di forma (nuovo stile pittorico),
- una scelta radicale (isolamento, abbandono del mercato).
Quindi Saturno = “muro che diventa porta”: la sofferenza come condizione per l’autenticità.
Giove – Aperture e riconoscimenti
- Di solito accompagna:
- viaggi (Francia, Germania, USA, Inghilterra);
- mostre, contatti con gallerie;
- uscita di libri e fumetti (Max e successive incarnazioni editoriali).
- Nella chiave del foglio: Giove è il pianeta che espande l’orbita: porta fuori di casa, crea risonanza, “traduce” l’opera in successo.
Urano – Rotture e intuizioni
- Lo vedi spesso segnato vicino a:
- 1958 (distruzione delle opere figurative);
- 1965 (decisione improvvisa di ritirarsi);
- possibili incidenti o cambiamenti bruschi (Unfall, Katastrophe).
- Urano è la scossa elettrica: spezza la continuità e apre una dimensione nuova, spesso in modo fulmineo.
Nettuno – Misticismo e malattie “sfumate”
- Appare accanto a:
- lunghi periodi di stanchezza, influenze, malanni “nebulosi”;
- ma anche a fasi di immersione nell’occulto, nei simboli, nel romanzo visionario.
- Pericle sembra leggere Nettuno come:
- dissoluzione (della salute, dei confini dell’Io),
- ma anche accesso al piano mitico da cui nascerà Bis ans Ende der Zeiten.
Plutone – Crisi radicali e “scavi”
- I glifi di Plutone sono spesso vicini a:
- diagnosi più serie (la parola “Krebs”),
- trasformazioni radicali e non reversibili.
- È il pianeta dello scavo fino alle radici: distruzione creativa, morte/rinascita.
Insieme, questi cinque pianeti lenti formano su quel foglio una specie di pentagramma del destino: le loro configurazioni sono la “musica di fondo” che fa emergere la trama verde (successi) e rossa (dolori).
23. Come può aver costruito concretamente questo foglio
Da archivista-teosofo ossessivo quale era, è verosimile che Pericle abbia lavorato in più passi:
- Raccolta dati “terra”
- Diari personali, vecchie lettere, cartelle cliniche, cataloghi di mostre, contratti editoriali.
- Da lì estrae: date, luoghi, persone, malattie, viaggi.
- Traduzione in “tempo astrale”
- Per ciascuna data significativa:
- calcola transiti, progressioni, direzioni;
- annota gradi, aspetti, case.
- Le colonne DIREKT e TELEOIS servono da spina dorsale numerica per ancorare tutto.
- Per ciascuna data significativa:
- Codifica cromatica e simbolica
- Decide una grammatica di base:
- verde = successo, apertura;
- rosso = contraccolpo, malattia;
- blu = lettura cosmica.
- Assegna simboli ai tipi di eventi (libro, malattia, successo, influsso esterno).
- Decide una grammatica di base:
- Messa in pagina “cosmogrammatica”
- Disegna la grande curva verde che attraversa anni e colonne: la traiettoria globale.
- Distribuisce i simboli in modo che la pagina non sia solo leggibile, ma anche “vedibile”: un colpo d’occhio ti dice dove la vita sale o scende.
- Uso pratico
- Come base per:
- la scrittura del romanzo (scelta dei nodi narrativi);
- la meditazione sul proprio karma;
- il lavoro astrologico con altri (esempi da mostrare, pattern da confrontare).
- Come base per:
Per te, oggi, questo foglio è una miniera archivistica: combina in un unico oggetto papirologico biografia, salute, mostre, astrologia, romanzo. È quasi un indice generale dell’Archivio Luigi Pericle in forma esoterica.
24. Come potresti usarlo nel lavoro di archivio e divulgazione
Visto il tuo ruolo, ti butto qualche idea operativa (restando nell’analisi).
- Timeline comparata
- Trascrivere in una tabella:
- anno,
- evento biografico,
- nota dal foglio (parole chiave),
- simboli (tipo di evento),
- eventuali riferimenti ai cosmogrammi/quadri.
- Ne verrebbe fuori una cronologia “a quattro livelli” da usare in conferenze e saggi.
- Trascrivere in una tabella:
- Mappa interattiva “Teleois”
- In un progetto digitale, potresti trasformare TELEOIS in una specie di slider: muovi il cursore (Teleois 1–60…) e vedi:
- l’età,
- l’anno,
- una breve nota biografica,
- un’immagine (quadro, pagina di romanzo, cosmogramma),
- la lettura astrologica sintetica.
- In un progetto digitale, potresti trasformare TELEOIS in una specie di slider: muovi il cursore (Teleois 1–60…) e vedi:
- Comparazione con Bis ans Ende der Zeiten
- Una volta che il romanzo sarà integralmente trascritto e tradotto, sarà possibile:
- segnare in margine: “Cap. X ↔ anno Y secondo la mappa”;
- vedere dove la narrazione coincide con gli eventi reali e dove li trasfigura.
- Ne uscirebbe un lavoro quasi warburghiano: dal foglio al testo narrativo, dal testo al quadro.
- Una volta che il romanzo sarà integralmente trascritto e tradotto, sarà possibile:
- Uso nelle mostre
- Si presta incredibilmente bene a diventare:
- una parete centrale di una mostra,
- magari ingrandita, con zoom su alcune sezioni (1951, 1959, 1965, 1979, 1980…).
- Potresti affiancare a ogni “zoom”:
- una foto di Pericle,
- un quadro,
- una pagina di diario o del romanzo,
- un breve commento astrologico-poetico.
- Si presta incredibilmente bene a diventare:
In questo modo il foglio passerebbe dallo statuto di “documento tecnico un po’ indecifrabile” a quello di chiave di volta per capire la sua intera opera.
1. Il foglio come “filosofia del tempo”
Sul piano filosofico, questa mappa è la risposta pratica a una domanda di fondo:
Come si intrecciano libertà e destino in una vita umana?
Pericle prende tre ingredienti:
- Cronos – gli anni, le date, le malattie, i viaggi, le mostre.
- Kairos – i nodi qualitativi: i suoi “istanti pieni” (24.11.26, 29.2.56, 1.1.69).
- Aiòn – i cicli: 18 anni, 29 anni, 42–49, 49–56, i ritorni di Vesta, i giri di Saturno.
Il foglio è il punto in cui questi tre livelli si sovrappongono.
Non è determinismo (“tutto scritto nelle stelle”), ma neanche casualità: è un campo di forze. Lui prova, quasi “scientificamente”, a vedere:
- dove gli eventi “casuali” (malattie, incontri, successi) si allineano con i cicli celesti;
- e dove, invece, le sue scelte libere (distruggere i quadri, ritirarsi dal mondo dell’arte) tagliano il flusso e cambiano orbita.
Filosoficamente è un’operazione molto teosofica ma anche molto stoica:
non si tratta di opporre volontà a destino, ma di capire quando e come il destino apre finestre di decisione qualitativa (kairos).
2. Il legame con la Teosofia
Nella Teosofia hai alcuni assi portanti che qui riecheggiano perfettamente:
- Karma – la legge di causa ed effetto sugli piani sottili.
- Reincarnazione – molte vite come capitoli di un’unica grande storia.
- Settenario – cicli di sette anni, multipli di sette (49 anni, 7×7), blocchi evolutivi.
2.1. Karma individuale come tessuto di salute, destino e vocazione
Il foglio mostra chiaramente che Pericle non vive le malattie come incidenti, ma come:
- effetti karmici (quadrati rossi) che portano a svolte della coscienza;
- spesso seguiti da aperture verdi: dopo le pleuriti → Max; dopo il travaglio 1958–59 → Ascona e l’astrazione; dopo le crisi anni ’70–’80 → il romanzo.
È una lettura perfettamente teosofica:
la sofferenza non è punizione, ma pedagogia;
ogni blocco rosso viene “redento” da un salto di consapevolezza o di opera.
2.2. Teleois e l’“uomo compiuto”
La colonna TELEOIS è quasi l’applicazione grafica di un’altra idea teosofica: che l’uomo sia chiamato a diventare, nel corso di molte vite, un essere “compiuto” (teleios, in senso platonico–gnostico).
- Ogni numero Teleois = uno stadio di questa maturazione.
- L’intera vita rappresentata nel foglio = una sola “lezione” dentro un curriculum molto più lungo.
Quando, verso il 1980, Pericle smette di dipingere e si dedica completamente al romanzo, sta facendo esattamente questo:
sposta l’accento dall’“opera esterna” all’“opera interiore”, come se sapesse che, per la sua traiettoria karmica, il compimento non è avere altre mostre, ma scrivere e ordinare il proprio cosmo.
3. Zen e filosofie dell’Estremo Oriente
A prima vista, una mappa così piena di dettagli potrebbe sembrare l’opposto dello Zen. In realtà, il modo in cui Pericle la usa è sorprendentemente vicino a un certo spirito zen.
3.1. La vita come koan
In Zen, il koan è una situazione paradossale o un frammento di frase che non si risolve logicamente, ma “rompe” la mente discorsiva.
Qui, il koan è proprio la sua vita:
- successi enormi + ritiro volontario;
- malattie cruente + creatività debordante;
- fama internazionale + quasi totale oblio per decenni.
Il foglio non risolve il paradosso, lo espone.
Lo vedi: verde e rosso accostati, glifi stellari che non spiegano “perché”, ma mostrano che esiste una connessione misteriosa.
È una pratica zen in forma teosofica: sedersi davanti alla propria biografia come davanti a un koan e contemplare tutte le contraddizioni senza volerle ridurre.
3.2. Il gesto calligrafico
Visivamente, il foglio ha qualcosa di:
- calligrafia giapponese:
- segni rapidi, frecce, glifi che sono anche gesto;
- l’uso di spazi vuoti e pieni non è casuale, crea ritmo.
L’atto di compilarlo è quasi una meditazione dinamica:
- ripercorre tutta la vita,
- trasforma ricordi in segni,
- e in questo trascrivere si produce un distacco: la vita diventa inchiostro su carta, osservabile da fuori.
È molto zen: vedere i pensieri come nuvole, vedere gli eventi come ideogrammi, anziché identificarsi con essi.
4. Egitto, Amduat e il viaggio notturno
Pericle intitola il capitolo pubblicato del romanzo Amduat – il “Libro dell’Amduat” è il testo egizio che narra il viaggio del Sole attraverso le 12 ore della notte.
Il foglio, in questo senso, è:
il suo Amduat personale – il percorso dell’“astro-Péricle” attraverso luci e tenebre della propria incarnazione.
4.1. Le “ore” invece degli anni
Gli Egizi misurano la notte di Ra in ore, ciascuna con un paesaggio e prove specifiche.
Pericle misura la sua vita in:
- TELEOIS (stadi),
- blocchi di 18 anni,
- ritorni di Vesta,
- cicli saturnini.
L’analogia è forte:
- ogni blocco corrisponde a una “camera del Duat”:
- infanzia chirurgica = primo tratto di discesa;
- guerra e lutti = regioni oscure del viaggio;
- successo e fama = aperture in cui la barca del Sole risale;
- isolamento e romanzo = ore più profonde e “interiori” della notte.
4.2. Pesatura del cuore e bilancio della vita
Nel pensiero egizio, a fine vita il cuore viene pesato contro la piuma di Maat.
Questo foglio somiglia a una pre-parazione a quel giudizio:
- Pericle fa l’inventario di tutto:
- errori, dolori, malattie (rosso);
- doni, successi, incontri (verde);
- significato cosmico (blu).
In pratica, fa in vita quello che, in Egitto, accade simbolicamente dopo la morte: pesa il proprio cuore.
La mappa è la sua bilancia: se riesce a vedere un ordine, una coerenza in tutto ciò, allora il cuore è “leggero”.
5. Grecia antica, stoici e l’idea di teleios aner
L’altra radice forte è greca. Qui emergono almeno tre risonanze:
5.1. Teleios – il compiuto
L’uso della parola Teleois rimanda direttamente a:
- teleios = compiuto, maturo, perfetto, usato in filosofia (Platone, Aristotele) e in testi iniziatici (misteri, neoplatonici) per indicare l’“uomo che ha portato a compimento il proprio scopo”.
La colonna Teleois è come una scala:
- si parte “non compiuti”,
- si attraversano prove, successi, contraddizioni,
- ci si avvicina (mai completamente) a una forma di maturità interiore.
È molto vicino all’ideale dello “uomo saggio” stoico:
colui che, alla fine, comprende il logos che attraversa il proprio destino e vi acconsente.
5.2. Heimarmene e libertà
Gli stoici parlano di heimarmene, la Necessità cosmica: il grande ordine causale che governa gli eventi.
Il foglio è, di fatto, il tentativo di:
- individuare la propria heimarmene personale (le linee blu, i pianeti, i cicli),
- senza cancellare la libertà: nei punti di massimo peso del destino ci sono sempre scelte molto forti (distruggere le opere, ritirarsi, smettere di dipingere).
È l’atteggiamento stoico:
Non posso cambiare che Saturno passi, ma posso decidere come rispondere a ciò che porta.
Il 1965, per esempio, è classicamente stoico: il cosmo gli offre successo e riconoscimento; lui risponde con un atto di libertà che va in direzione opposta al desiderio di gloria.
5.3. Mitologia del filo
La parola “filo” che hai usato tu è, senza volerlo, molto greca:
- le Moirai filano, misurano e recidono il filo della vita;
- qui, però, è l’uomo stesso che prende il filo in mano e lo riavvolge a posteriori sulla pagina.
Il foglio è un modo di:
- “ri-fare” il filo della propria vita,
- riconoscere dove il filo è stato tirato, annodato, quasi spezzato,
- e vedere che, nonostante tutto, c’è una trama.
6. Sintesi
Se metti insieme Teosofia, Zen, Egitto e Grecia, il filo che ne esce è questo:
- Il mondo è ordinato ma non chiuso: esistono cicli, ritmi, ritorni (karma, pianeti, teleologia), ma dentro questi l’anima può scegliere atti decisivi.
- Una vita vale se, alla fine, riesci a vederne il senso – non come spiegazione intellettuale, ma come allineamento interiore:
- accettare le prove (rosso),
- riconoscere i doni (verde),
- leggere entrambe alla luce di un cielo più vasto (blu).
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Nota :
L’Heimarmene (in greco antico: εἱμαρμένη) è un concetto filosofico greco antico che indica il destino inteso come una necessità cosmica universale e ineluttabile.
Significato e Concetto
- Necessità Inevitabile: Rappresenta una forza irresistibile che assegna a ogni individuo la propria sorte. È la personificazione del destino (spesso tradotto come “fato”) ed è imparentata con altre entità concettuali greche come Moira, Ananke e Pepromene.
- Contrasto con il Libero Arbitrio: La nozione di Heimarmene ha generato un dibattito filosofico, che perdura ancora oggi, sul rapporto tra l’ineluttabilità del destino e la libertà di scelta dell’uomo. Un punto di mediazione, specialmente nello stoicismo, suggerisce che mentre gli eventi materiali sono predeterminati, l’uomo mantiene il controllo sulle proprie reazioni e sul proprio atteggiamento interiore.
- Forza Dominante: È vista come una potenza che travolge le aspirazioni e i desideri umani, una sorta di “fiume” che scorre indipendentemente dagli sforzi individuali, mettendo alla prova le qualità umane.
Nello Stoicismo
Il concetto di Heimarmene ha avuto un ruolo centrale nella filosofia stoica.
- Logos e Provvidenza: Per gli stoici, Heimarmene non è una forza esterna e cieca, ma si identifica con il Logos (la Ragione universale) o la Pronoia (Provvidenza), che permea e dirige l’intero cosmo.
- Armonia con la Natura: Essi credevano che l’anima umana fosse un frammento o un’emanazione di questa divinità immanente. Agire in accordo con la propria vera natura (physis) significava allinearsi con la Provvidenza divina, realizzando così una forma di “perfetta libertà”. Resistere al destino significava, al contrario, ribellarsi alla propria stessa essenza.
In sintesi, l’Heimarmene è un concetto complesso che spazia dalla semplice idea di sorte individuale alla più profonda e strutturata nozione filosofica di una necessità cosmica razionale.